La leggenda di Tristano/XXXII
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XXXII. — In questa parte dice lo conto che dappoi che T. ebe aquistato lo torneamento, sí come detto è di sopra, ed e’ sí si partio incontanente ed egli e li suoi iscudieri, e cavalcono inverso lo castello del re Languis, e cavalcando si trovoe una damigella che venia delo reame di Longres. E quando ella vide T., si lo prese a salutare e egli le rende suo saluto cortesemente. E la damigella gli disse: «Io vi prieco, cavaliere, per onore di voi, che voi mi dichiate novelle del cavaliere che conquistoe la Dolorosa Guardia». E T. disse ch’egli non de sapea neente. E allora la damigella incomincioe a riguardare all’arme di T. e vide ch’ierano tutte rotte e brigiate per lo combattere. Ed allora gli disse: «Pardio, voi siete lo cavaliere, il quale conquistoe la Dolorosa Guardia». E T. disse: «Io non sono desso». «E dunqua vi prieco che voi mi dichiate lo vostro nome.» E allora le dice Tristano che lo suo nome non dicerae egli in nessuna maniera. E la damigella gli disse: «Ed io vi prieco, cavaliere, che voi vi dobiate levare l’elmo di capo, sí ch’io vi possa vedere lo viso vostro». E allora T. si levoe l’elmo e monstrolle lo viso, e la damigella disse: «Oramai ben veggio che voi non siete desso, cioè quello cavaliere ched io vo cercando, ma voi mi parete d’uno tempo e d’una bellezza con lui». Ma a tanto sí si parte la damigella e T. cavalca inverso lo castello. E cavalcando si pervenne alo castello delo re Languis, di notte, e venne a una fontana e quivi ismonta e puse l’arme giuso e comanda agli scudieri che di queste cose non debiano manifestare a persona nata nulla cosa; ed egli rispuosero e dissero che questo terrann’eglino bene chiuso e volontieri. E T. sí si parte e vae nel palagio e lá trovoe Braghina nela sala ed ella sí fece grande festa a T. E Braghina disse: «Cavaliere, chi hae vinto lo torneamento?». E T. rispuose e disse a Braghina: «Non soe». Ed ella disse: «Lo cavaliere dale due ispade hae vinto lo torneamento?». E T. rispuose allora e disse: «Io non credo ch’egli abia vinto a questa fiata». E a tanto lascia lo parlamento Braghina, dappoi che non puote sapere da T. quello ch’ella volea. E poscia sí domanda li fratelli chi vinse lo torniamento ed egli dissero: «Lo nostro cavaliere hae in tutto vinto ed egli hae fatto tanto d’arme che unqua cavaliere non fue in Irlanda che tanto facesse d’arme. Ché dappoi che lo re Languis e la nostra parte ebe perduto lo torneamento, ed egli per sua prodezza si sconfisse lo re di Scozia e tutti li suoi cavalieri e abbatteo Pallamides due fiate». E Braghina, quando intende queste parole, si ne fue molto allegra e incomincioe a servire T. di ciò ch’ella potea.