La leggenda di Tristano/CXXXIX
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CXXXIX. — Ma se alcuno mi domanderá come avea nome questo cavaliere, lo quale avea dette queste parole alo re, io diroe ch’egli si avea nome Lambegues e fue marito dela damigella dell’Agua dela spina. Ma quando lo re Marco intese queste parole, fue molto allegro a dismisura, imperciò ch’egli non vorrebe che T. tornasse giamai in Cornovaglia. Ma tutta fiata si maravigliava dele grande prodezze, le quali egli dicea che T. avea fatte. E istando per uno poco, e lo re Marco sí incominciò a pensare molto fortemente, e dicea in fra se istesso: «Ai T., buono cavaliere e pro, com’è grande damaggio di tee, quando tu se’ disleale inverso di mee! Imperciò ched io so bene che al mondo non ha neuno cavaliere, che tanto possa fare d’arme quanto voi». Molto parlava lo re Marco di questa aventura. Ma istando in cotale maniera, e lo cavaliere sí domandoe congetto alo re Marco e andoe sua via. Ma quando lo cavaliere si fue partito, sí come detto èe, e una damigella la quale sí avea intese tutte le parole le quali Lambeguis avea dette alo re, incontanente sí si n’andò a Braguina, e quando fue a lei, ed ella si le divisoe e si le disse tutte le parole, le quali Lambeguis avea dette. E quando Braguina intese queste parole, fue molto dolorosa per amore di madonna Isotta la bionda. E istando per uno poco, ed e’ sí si partirono ambodue dela camera, e Braguina sí andoe a madonna Isotta la bionda, la quale sí era in una forte torre e grande e profonda ed eravi istata per grande tempo. E quando Braguina giunse ala porta, fule aperta, ed ella sí andò a madonna Isotta. E quando madonna Isotta vide Braguina, incominciossi molto a maravigliare, imperciò ch’ella non iera usata d’andare cosi a lei, e incontanente sí la prese a domandare e sí le disse: «Ditemi, damigella, se Dio vi salvi, se tu m’aporti neuna novella per la quale io potesse avere alcuno conforto». E quando Braguina intese queste parole, sí rispuose e disse: «Certo, madonna, io sí v’apporto novelle di T., sí come uno cavaliere hae ricontato ora indritto alo re e a tutti li suoi cavalieri. E hae detto sí come T. hae presa Isotta dele bianci mani per sua moglie». Ed appresso sí gli divisoe tutta l’aventura, sí come T. avea fatta nela Pititta Brettagna, e tutte le sue cavallerie sí incominciò a ricontare. Ed appresso sí disse sí come T. avea tutta la Pititta Brettagna al suo dimino, e anche sí gli racontò e disse sí come Isotta dele bianci mani iera la piú bella damigella che fosse al mondo, ed anche sí disse sí come T. non tornerebe giamai in Cornovaglia. E tutte le parole le quali Lambeguis avea dette, tutte le ricontoe Braguina a madonna Isotta.