La Valle Seriana/Alzano Maggiore

Alzano Maggiore

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Villa di Serio Alzano Minore


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ALZANO MAGGIORE.


È capoluogo di mandamento del circondario di Bergamo da cui dista km. 5,12. Compongono il Mandamento i seguenti comuni: Albino, Alzano di sopra o minore, Aviatico, Bondo Petello, Desenzano al Serio, Nembro, Nese, Pradalunga, Selvino e Vallalta.

È sede di una Pretura, con stazione di R. Carabinieri, Ufficio del Registro, Agenzie delle Imposte ecc. ecc. Ufficio postale. Cassa di Risparmio.

[p. 16 modifica]Come Comune ha una popolazione di ab. 2520 compresa la frazione di Brumano. La stazione ferroviaria della Valle Seriana è a pochi passi. Superficie Ettari 258. Il suo territorio si estende in monti, in colli, in piano. Nel primo boschi cedui, nei colli e nel piano fertile in viti, cereali e gelsi. Ha vie e fabbricati degne di osservazione; negozi molti ed assai ben tenuti e provvisti; alberghi comodissimi, illuminazione elettrica1. Si potrebbe dire di lui: «Ecco un paese che s’incammina a diventar città.»

[p. 17 modifica]Arte. — La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Martino V., e costrutta su un disegno del rinomato architetto Quadrio. Ha tre navate sostenute da dodici colonne di marmo colla volta tutta a stucchi di Giovanni Sala da Lugano ed ha lateralmente tre altari per parte tutti di finissimi marmi e riccamente ornati. Ma fra tutti e per l’eleganza del disegno e per la preziosità del materiale si distinguono il maggiore (in coro) e quello nella cappella del Rosario. Il pulpito è una meraviglia di scoltura, tutto costrutto di fino marmo e vi si ammirano segnatamente quattro grandi statue che lo sostengono, messe in iscorcio, così maestrevolmente figurate che si considerano forse le migliori opere degli eccellenti nostri scultori Andrea Fantoni e Giangiacomo Manni. Quanto poi alle pitture, quelle nei ripartimenti della volta sono del nostro Raggi il vecchio, e delle due laterali nel presbiterio, quella a destra, entrando (la quale rappresenta il Santo titolare che risana un infermo in mezzo a molto popolo) si crede dai più lavoro del nostro Francesco Zucchi, ma alcune figure veramente Talpinesche fanno dubitare che opera sia piuttosto di Chiara Solmezza fatta con direzione di Enea suo padre.

Quella di fronte, rappresentante S. Martino che da morte richiama un fanciullo con attorno molte persone, è opera del nostro Giampaolo Cavagna, il quale grandiosamente [p. 18 modifica] dipinse anche sopra la porta principale della chiesa S. Martino a cavallo, in atto di cedere al nudo mendico, la metà del suo mantello.

Il quadro poi nel coro nella parte opposta al sopranominato del presbiterio nel quale si rappresenta il Santo titolare in abito vescovile in mezzo a vari santi, è dello stesso insigne autore, e l’altro quadro sul fianco opposto, rappresentante lo stesso santo in abito militare, viene comunemente attribuito al nostro Roncelli. La pala all’altare di S. Giuseppe, a sinistra del presbiterio, è di Giambettino Cignaroli. E nel quadro all’altar di S. Cristoforo, la testa del Santo è opera del Piazzetta e il resto del lavoro, della (?) straniera scuola. Merita poi particolare osservazione la grandiosa cappella sull’altro fianco del tempio dedicata a M. V. del Rosario. L’altare è ricco di preziosi marmi e di grande e nobile disegno. La cappella è tutta a stucchi riccamente dorati con eccelsa cupola ed ha varie pitture degne di essere vedute; ma quelle che più lo meritano sono le due laterali: rappresentanti la prima la regina Ester che sviene al cospetto di Assuero, e la seconda Giacobbe, che si presenta a Rachele, futura sua sposa. La prima è opera del rinomato Dallera, bergamasco, mancato di vita sulla prima metà di questo secolo, sgraziatamente ne’ suoi più verdi anni; della seconda, il celebre Appiani. L’altare sul lato destro di questa cappella, è adorno di un pregiatissimo quadro, rappresentante il martirio di Pietro martire, opera delle più belle del nostro Lorenzo Lotto. Meritano speciale menzione le sue sacristie. Nella 1ª le pareti sono a ripartimenti occupati da grandi armadi pregevolissimi per gli ornati e per le opere a tarsia delle quali sono coperti. Sopra di essi armadi poggiano alcuni gruppi di statue ed altre figurano isolate lavorate pur esse in legno e maestrevolmente. E fra un armadio e l’altro e lateralmente alle due porte, si veggono delle medaglie custodite da cristalli, lavorate in marmo rappresentanti fatti scritturali.

La 2ª di queste sacristie, supera nella preziosità de’ suoi ornamenti la 1ª e la 3ª. Quest’ultima è tutta ad armadi [p. 19 modifica] continui minutamente intarsiati ed adornati di rabeschi anche a rilievo. Questa ha ancora delle belle statuette di bosso aderenti alle piccole lisene nei ripartimenti ed inoltre poggiate sulle loro cimase dei cancelli forniti di cristalli a tutta luce, i quali racchiudono quanto di bello può dare la scultura in legno. Vi sono 27 medaglioni in bosso rappresentanti i fatti principali dell’antico e nuovo testamento in minute figure mirabilmente rilevate; e fra l’una e l’altra di queste medaglie, un gruppo isolato di figure di maggior grandezza, rappresentante ciascuno il martirio di un apostolo, dei protomartiri e d’altri santi.

Nella parte di mezzo, di fronte alla porta, havvi scolpito in marmo un bel crocifisso colla Vergine e S. Giovanni a Lato. Ed in fianco a basso, vi sono due genuflessori lavorati pur essi a tarsia, e sopra dei medesimi due medaglie in bosso custodite da cristallo rappresentanti la Crocifissione e Deposizione di Cristo.

Tutte le opere a tarsia, sono del nostro rinomato G. B. Caniana e tutti i gruppi delle statue nonchè le medaglie in bosso, sono del più volte lodato Andrea Fantoni, avendo ambidue questi nostri artefici gareggiato nella perfezione. Gli stucchi nella 2ª e 3ª di queste sacristie sono di G. Sala da Lugano ed i freschi nella volta, parimenti della 2ª, sono del nostro Cifrondi. Questa chiesa è doviziosa anche di argento e di ricchi sacri arredi.

Vicino a questa parrocchiale, havvi la chiesa di S. Pietro Martire, disegno del Sansovino, con pitture del veneto Litterini e del Cavagna.

Industria e commercio. — L’una e l’altro fiorentissimi. Filande e torcitoi di seta, gualchiere, tintorie, cartiere, cementi idraulici ecc. ecc. Vi si tiene una fiera annuale dall’11 al 13 novembre, detta fiera di S. Martino, molto frequentata.

Scuole e beneficenza. — Asilo infantile, e tutti i corsi delle scuole elementari. — Collegio per fanciulle nel monastero delle Salesiane. Ospitale a Congregazione di Carità.

Uomini illustri. — Varie nobili famiglie di qui trassero origine. Citeremo fra altre le venete Berlensi, Minelli, Vianolli, [p. 20 modifica] Pellicioli, e le bergamasche Mosca e Torriani. Vi nacquero varî uomini distinti nelle armi, nelle scienze, nelle lettere, fra cui il dotto teologo Girolamo Zanchi, il conte Giacomo Carrara, uomo dottissimo in antiquaria e munificente istitutore dell’Accademia di Pittura in Bergamo e che ebbe a fratello il Cardinal Francesco.

NB. Vedasi la raccolta di Statuti: Ordini della magnifica comunità di Alzano di sotto, territorio di Bergamo, tradotti dal latino per Giovanni Carrara d’ordine del consiglio di detto comune. Bergamo, Santini, 1744, in-4°.

Note

  1. Dobbiamo alla gentile cortesia dell’onorevole Direzione i dati che seguono sulla importantissima Società Alzanese di Elettricità.
    «Questa Società si è costituita il 31 marzo 1889 ed ha inaugurato il proprio impianto in principio dell’anno 1890.
    Impianto idraulico. Si compone di un canale derivato dal torrente Nese in località detta Molino del Burro.
    Sviluppo del canale. Metri 1500. Portata normale 60 litri al minuto secondo. Salto 125 metri. Forza utile sulle turbine da 70 a 80 cavalli.
    Officina della Busa. Si compone di due gruppi ciascuno formato da una turbina ad asse orizzontale della Casa G. G. Rieter di Winterthur collegato direttamente con un alternatore monofase della Casa Ganz e C. di Budapest. Il sistema fa 500 giri al primo, e la corrente alternata monofase è generata alla tensione di 2000 volts. Dei due gruppi, uno è di riserva. Una motrice a vapore con relativa caldaia può sostituire ciascuna delle turbine in caso di deficenza di forza idraulica o di guasto.
    Dall’officina della Busa parte la conduttura ad alta tensione che con un percorso di quasi tre chilometri si porta in Alzano Maggiore e da qui si irradia sempre ad alta tensione verso Ranica, Alzano di sopra, Nese e Nembro. Il raggio massimo di distribuzione sono installati dei trasformatori che abbassano la tensione a 100 Volts e la mandano sulle linee di consumo per servizio di luce o di forza motrice.
    La distribuzione in Alzano Maggiore è fatta invece a corrente continua col mezzo di una batteria di accumulatori della Casa Tudor, la cui capacità è di 1000 ampère-ora. La carica della batteria è fatta con la energia proveniente dall’officina della Busa utilizzando tutta la forza esuberante al servizio, nelle ore di giorno e di notte.
    La batteria e le macchine di carica si trovano in Alzano Maggiore, la corrente elettrica a 2000 volts è raccolta da un motore monofase sincrono ad alta tensione movente direttamente una dinamo a corrente continua ed una dinamo ausiliaria. Le macchine di questa officina sono della Casa Schukert e C. di Norimberga, ed il sistema di regolazione è quello speciale dell’ing. Luigi Magrini di Bergamo, pel quale sono evitati gli inseritori di carica e scarica, e la tensione del sistema così a corrente continua che a corrente alternata è regolata automaticamente dal solo regolatore della batteria di accumulatori.»
    Questa Società fornisce la luce elettrica per l’illuminazione pubblica, ai paesi di Alzano Maggiore e di Alzano Sopra e la distribuisce poi, per uso dei privati, stabilimenti, ecc., nei comuni di Nese, Ranica, Alzano Maggiore, Alzano di Sopra e Nembro.