La Germania/Prefazione
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PREFAZIONE
Contento molti che desiderano sapere perché il futurista Marinetti ha tradotto La Germania di Tacito per la «Romana».
Alla proposta del mio caro amico Umberto Notari ho risposto affermativamente:
1° Perchè mi offriva un modo giovanile di cominciare una giornata caprese piena di lunghe arrostiture al sole, tuffi a capo fitto nelle liquide turchesi delle grotte verso cieli inabissati, conversazioni immense colla futurista Benedetta mentre allatta la nostra pupa rumorista;
2° Perchè volevo rivivere il mio collegio dei gesuiti in Alessandria d’Egitto; i giochi rissosi dei compagni arabi, greci, negri, olandesi sotto palme, banani, bambù, e quel vano di finestra invaso dalle gaggie dove traducevo La Germania di Tacito in francese, mangiando hallaua e compenetrando nel sogno la nevosa Foresta Nera e gli ulivi d’Italia gesticolanti nel sole;
3° Perchè la nostra passione futurista per la sintesi ci permette di gustare ancora Tacito senza essere soffocati dalla ripugnante polvere del passato;
4° Perchè Tacito, maestro di concisione sintesi e intensificazione verbale, e lo scrittore latino più futurista e molto più futurista dei maggiori scrittori moderni. Ad esempio: Gabriele d’Annunzio;
5° Per dimostrare che la creazione delle parole in libertà non proviene da ignoranza delle origini della nostra lingua;
6° Perchè la visione imperiale della Germania fissata da Tacito è tuttora politicamente istruttiva e ammonitrice;
7° Perchè la brevità dell’opera mi permetteva di realizzare una traduzione precisa e viva;
8° Perchè gli scrittori italiani ammirino la virile concisione Tacitiana, sorella di quella sintesi plastica della lingua italiana da noi propagandata e realizzata colla rivoluzione futurista delle parole in libertà e dello stile parolibero, contro la prolissità decorativa del verso e del periodo;
9° Perchè venga dimostrata l’assurdità dell’insegnamento scolastico latino, basato su traduzioni scialbe, errate e su cretinissime spiegazioni di professori abbrutiti, tarli di testi e teste.
Un efficace insegnamento della letteratura latina esige traduttori ispirati quanto i latini tradotti, e interpreti sensibili capaci di trasfondere la vita del genio.
Se ciò non è possibile, urge rimpiazzare le ore di Latino idiotizzato con ore di Meccanica e Estetica della Macchina, questa essendo oggi l’ideale maestra di ogni veloce intelligenza sintetica e di ogni vita potentemente patriottica.