La Cicceide legittima/II/LXXVI
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
LXXVI
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Il Segno.
lxxvi.S
E ben D. Ciccio è morto, io però spesso L’ho, qual se fosse vivo entro la mente,
E l’imaginazion mel fa presente
4In forma tal, che dico: Egli è quel desso.
Anzi dormendo ancor visibilmente
Io l’ho talor per via de’ sogni appresso,
E l’altra notte particolarmente
8Pareami udirlo, e ragionar con esso.
Onde per quell’amor che sempre mai
M’avea tenuto seco in unione,
11Ratto ver lui mi mossi, e l’abbracciai;
Ma ’l mio sogno non fu; fu ben visione;
Poiché, desto in quell’atto io mi trovai
14D’avermi con la man preso un C....