La Cicceide legittima/II/LXXVII
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
LXXVII
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Contro i Detrattori della Cicceide.
Al Sig. Conte Marcello Masdoni.
C
Onte, la mia Cicceide è diventata D’ogni lingua satirica il bersaglio;
Chi battezza l’Autor per un sonaglio,
4Chi l’opra per insipida, e snervata.
Chi le scaglia per fianco una sassata:
Chi la tira di punta, e chi di taglio,
Ed io per me medesimo non voglio
8Da tanti colpi a renderla guardata.
V’ha certi Spirti poi delicatuzzi,
Che, quali ella spirasse aure letali,
11Increspano in vederla i nasi aguzzi;
E pur, perchè non esca, e non esali
Da qualunque sua parte odor, che puzzi,
14Io mi studiai d’aspergerla di Sali.