La Cicceide legittima/I/LXXXVII

Sonetti

LXXXVII ../LXXXVI ../LXXXVIII IncludiIntestazione 16 agosto 2012 100% da definire

I - LXXXVI I - LXXXVIII
[p. 45 modifica]

D. Ciccio diceva, che non v’era chi ci cogliesse al par di lui, nel dar la sentenza.

lxxxvii.
D.
Ciccio, da più d’un ne vien ridetto,

     Che spesse volte vostra signoria
     Impregnata di fasto, e d’albagia,
     4Si gloria del suo lucido intelletto;
E che nel dar delle sentenze ha detto,
     Che tra’ vostri Colleghi or non si dia
     Chi quanto voi ci coglia, e che non sia
     8Veruno infra di lor da starvi a petto.
Or noi cotesta vostra pretensione
     Ben volentier ve l’ammettiam: ma poi
     11Ne caviam l’infrascritta Conclusione —
Quei, ch’assai beve dicesi un bevone,
     Mangion, quei, ch’assai mangia; e così voi,
     14Che ci coglierete assai, siete un C....