La Cicceide legittima/I/CXCVI

Sonetti

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A D. Ciccio, che bramoso d’ingrandimento si duole di aver pochi beni di fortuna.

cxcvi.
D.
Ciccio, e non hai già sì gran ragione

     Nel dir, che la fortuna operò male
     A porti in basso stato, e disuguale
     4Alle tue gigantesche operazioni.
Perchè, secondo le disposizioni
     Fatte già dall’Artefice immortale,
     Cioè secondo l’ordin naturale
     8E’ lo star basso il proprio de’ C....
Pur non ostante, ciò spero ben tosto
     Di sentirti avanzato, e di vederte
     11Sorto dalla bassezza, ove sei posto;
Avendo io stesso udito dir, che certe
     Persone dal tuo basso infimo posto
     14Son per alzarti al Ciel sulle coperte.