La Cicceide legittima/I/CCXC
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
CCXC
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Nel medesimo soggetto della morte di D. Ciccio.
Al Sig. Conte Ronchi.
A
Hi, ahi, Giuseppe, ahi me ne crepa il cuore! Nè trovo alcun valevole conforto
A render men penoso il mio dolore;
4Ahi, ahi, D. Ciccio il poverello è morto.
E’ morto, e ’l Ciel non si colmò d’orrore
Nel fare al Mondo tutto un sì gran torto!
Torto, per cui se n’ode alto il clamore
8Da l’Indo al Mauro, e da l’Occaso a l’Orto.
A me però di sua mortal sciagura
E’ la novella rea sopravvenuta
11Improvvisa così, quant’ella è dura,
E da chi può tal cosa esser creduta,
Che un C.... fatto sol da la natura
14Per dar la vita altrui, l’abbia perduta?