L'oceano del cuore/Prima sintesi

Prima sintesi

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L'oceano del cuore Seconda sintesi

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Prima sintesi

CLASSE DI LUSSO E TERZA CLASSE

Il palcoscenico è diviso in due parti: alla sinistra dello spettatore l’interno del salone da pranzo della classe di lusso che mediante la sua vetrata perpendicolare alla ribalta guarda i tetti della cucina dell’equipaggio, le altre costruzioni del ponte di terza classe a prua. Nel salone da pranzo due tavole in primo piano. Alla prima il comandante Palumbot, Giacolone e Gilberti, alla seconda Wull, Pallanti e Dorville.

In secondo piano, ad una tavola grande, mangiano artisti e artiste con le risate tuonanti e i gorgheggi smorfiosi e i pedali delle voci costose. Troneggia in mezzo a loro la signora Aurora Carmen. Appartata è una piccola tavola dove mangia silenziosamente S.A. Simonetta di Spagna che durante la prima sintesi è creduta ed è chiamata da tutti la signora Roule.

Alla sinistra dello spettatore in fondo all’altare odoroso degli antipasti, arrosti e pesci dominati dai coltelli lucenti dei tagliatori. Due paraventi a specchi separano questo centro di rifornimento dalle tavole dei mangiatori.

Tramonto equatoriale velato da vapori oceanici. [p. 212 modifica]Nelle due finestre aperte della parete di fondo del salone da pranzo scorrono placidamente due lontane strisce di oceano azzurro-verde-rosa artificiale e civilizzatissimo. Sul parapetto del ponte di terza classe altalena la linea d’orizzonte d’un oceano selvaggio schiumoso sanguinante. Sotto la vetrata del salone da pranzo si vede l’orlo bianco d’uno schermo cinematografico.

Giacalone

La festa dell’equatore è un rito marinaro antichissimo. Tutti quelli che non hanno mai passato la linea devono sottoporsi al battesimo di Nettuno. Abbiamo una quarantina di battesimi. Nettuno suderà! Anzi Nettuna! La signora De Vita, la diva del Colon, sarà una bella Nettuna piena di voce e di spirito.

Wull

E’ difficile aver voce e spirito con questo caldo. Bisognerebbe non mangiare. Ma come frenarsi? La cucina del «Dante» batte tutte le cucine della terra. (Riprende a mangiare)

Pallanti

Disgraziatamente i vapori caldi di questo oceano plumbeo e piatto intontiscono e tolgono il respiro.

Voci lontane

Viva Nettuno!

Wull

Che c’è?

Giacalone

Il corteo di Nettuno! Però non affrettatevi, la cerimonia comincerà tra un’ora. Il pranzo d’oggi merita tutta la vostra attenzione. [p. 213 modifica]

Pallanti

È il caso di dire: «Surtout pas trop de zèle» Qui si mangia troppo e troppo bene. Questo non è un pranzo! Questo è un attentato a noi non più ventenni! E capo-cuoco con scienza e ispirazione attenta alla mia vita! Il Barolo, il Capri, i profumi, i sapori e la plastica dei piatti, tutto prepara la morte dello stomaco che agonizza contento. Non ne posso piú! Basta! Mi arrendo!

Palumbo

Lo dicono ormai dovunque a Parigi e a Londra che il mio «Dante» non è soltanto un sommo poeta, ma anche un sommo cuoco!

Giacalone

Certo una simile abbondanza e squisitezza di cibi è pericolosa per l’acido urico, oggi di moda. (Accennando ad un’altra tavola) La bella romana abbandona la terza portata. Teme d’ingrassare. Anche la ballerina francese esce.

Pallanti

Ha un corpo troppo pesante per danzare. Il suo brasiliano esige da lei una snellezza parigina, e minaccia di chiudere la miniera dei brillanti.

Escono i cantanti e le cantanti. Alla loro tavola rimane soltanto Aurora Carmen.

Giacalone

Guardate laggiú! Ecco sgusciano fuori da quei paraventi a specchi pieni di mare.

Pallanti

congestionato e abbrutito:

Chi? [p. 214 modifica]

Giacalone

I sottomarini! Non li vedete?

Pallanti

Sono forse brillo. Questo Capri mi piace troppo. Ma io vedo dei camerieri in fila che tendono i piatti a uno dei Tagliatori. Quello trincia con gravità sacerdotale. Sembra un papa. Porta sulla fronte una brillante tiara di sudore.

Giacalone

Ma che camerieri! Sono dei sottomarini! Dei veri sottomarini che grondano affiorando. Li comanda Savardelli. Ascoltate i suoi ordini martellati.

Savardelli

rapido e pronto controllando tutto con lo sguardo circolare, distribuisce ordini con voce metallica:

Via! Presto. Alla terza tavola. Con decisione! Attaccate e colate quel veliero corroso da troppi fondi arenosi! E’ un’ora che rimpinzantissimo parla del suo trust di carbone. Deve tacere, sotto dunque! Sotto! Capovolgetelo!

1° Cameriere

a Wull con voce affettuosa e implorante:

Mortadella?

Wull

Grazie, no! Si, no, si, un poco.

2° Cameriere

a Wull:

Un po’ di questo Merlano alla Marsigliese? Squisito.

Wull

No, no, per carità! Ebbene, si. Maaa... poco,... poco. [p. 215 modifica]

Savardelli

dietro i camerieri pungendoli e aizzandoli con la matita:

Ancora, ancora, senza pietà. Un grosso pezzo. Un buon siluro, scoppierà e andrà a fondo. (Sghignazzando) Ora alla tavola vicina. Mirate quel vecchio piroscafo appesantito dalle alghe, che naviga da sessantanni chilometrando le sue indigestioni. Una bomba saporita di caponatina di pollo, a prua, fra i suoi cordami arterio-sclerotici. Bene! Ha ricevuto in pieno la bomba. Ora tenta digerirla. Tace.

L’orlo dello schermo cinematografico s’illumina. Il tetto della cucina dell’equipaggio e le altre costruzioni del ponte di terza classe si impolpano di spettatori.

wull

parlando con sforzo congestionatissimo:

Il carbone è ormai tutto nelle nostre mani. Si potrebbe giungere ad un’intesa col Credit Lyonnais.

Savardelli

chiamando due altri camerieri e indicando Wull:

Accidenti! Era sommerso, ora riemerge! Affettuosamente, maternamente, con la massima tenerezza, siluratelo, di nuovo con questo asado di vitello. Lo ingoierà non fiaterà più e sparirà negli abissi dell’Oceano.

Dorville

agitandosi sulla sedia oppresso dalle vivande:

Le Credit ne peut pas accepter des conditions aussi onereuses. On ne peut guère avaler tous les ordres de New York. Le Credit resisterà j’en suis sur, car nous sommes sodides. [p. 216 modifica]

Savardelli

tra sé:

Non credo. (Ad alta voce) Qui, qui, un po’ di quel maialetto al forno. (Al terzo cameriere) Il banchiere francese tenterà una suprema difesa, ma il profumo di quel piatto rapirà il suo palato e mangerà... fino a crepare. (A Dorville) le crois que votre Excellence ne peut resister à ce nouveau plaisir!... Plaisir unique au monde! (Al terzo cameriere) Presto colpitemi quel cofano di note musicali che guadagna centomila pesos per sera! Con questi tartufi! Non canterà più! (Stizzito, strappa il piatto al cameriere) Non sapete fare. Li colerò a picco! (A Dorville) Patate Colonna? (A Wull) Una pernice escabeche? (Al comandante Palumbo) Il nostro capocuoco merita un premio. La vittoria è sua. Sono tutti fuori combattimento. Wull non si muove più. Ha mangiato come l’Oceano. Guardi. Tenta di alzarsi. Non può. I suoi gomiti fanno leva sui bracciuoli della poltroncina. Inutile, non si alza.

Wull

balbetta:

Si soffoca... Manca l’aria. Ho mangiato troppo... Ho gli occhi annebbiati.

Palumbo

pensieroso a Savardelli:

La signora Roule mangia poco. (Silenzio) Savardelli Pochissimo... (Un lungo silenzio) Non parla con nessuno. E’ gentile, ma riservatissima. Debbo confessarlo, non oso parlarle.

Palumbo

Siete anche voi innamorato?

Gilberti saluta ed esce.

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Savardelli

Per carità!...

Giacalone

Qui si soffoca!... Vado a respirare sul ponte di comando!

Saluta ed esce.

Palumbo

La signora Roule è molto bella! Gilberti ne è pazzo... Non sa più distaccare i suoi occhi da lei: anche Domile le fa la corte.

La signora Roule si alza ed esce.

Savardelli

Credo non ci sia nulla da fare con lei!

Palumbo

Chi sa?... (Un silenzio) Ad ogni modo Gilberti è il solo che può fare breccia.

Savardelli

Ve ne preoccupate?

Palumbo

Si, Gilberti è mio nipote e gli voglio bene come ad un figlio. Mi fu tanto raccomandato da mia sorella!

Savardelli

Simpatico, intelligentissimo.

Palumbo

E ottimo marinaio. Ma ingenuo e inesperto con le donne, cioè amante pericoloso. [p. 218 modifica]

Savardelli

Per chi?

Palumbo

Per se stesso.

Lungo silenzio.

Savardelli

Tutti i ventilatori funzionano senza dare ristoro.

Dorville

I cuochi del «Dante» hanno una perversità diabolica. E’ certamente opera del Demonio perfezionare il cibo quando la temperatura vieta di mangiare! Peccato di gola misto di lussuria e di suicidio... Ricordo un originalissimo quadro giapponese di ebano e madreperla. Raffigurava l’indigestione di un capo di diavoli beffato da un suo cornuto subalterno che gli offriva ironicamente un barattolo di purga.

Palumbo

Per non fare la stessa fine bisogna rinunciare a questo Barolo... Squisito ma fa male.

Savardelli

Va giù.

Palumbo

Va giù, poi risale. Incendia il cervello e offusca la vista. Grazie. Basta. Si dovrebbe sopprimere il vino all’Equatore o razionarlo. Invece la compagnia in omaggio al lusso...

Savardelli

ridendo:

Vorreste rovinarci, comandante? [p. 219 modifica]

Palumbo

Dieci anni fa, mi ricordo, passavamo l’Equatore come oggi. Tra il caldo e i vini scoppiò una rissa infernale. Nella sala da pranzo, cosí, alla tavola vicina alla mia. La scena è stata fulminea tra il fratello e il marito di una bellissima argentina. Rancori antichi, non si capiva nulla. Come un forsennato il marito spaccò una bottiglia sulla testa del cognato. Questi gli sparò contro due rivolverate fortunatamente andate a vuoto. Faceva un caldo da dare la pazzia. Si vedeva doppio e triplo, come oggi, Uff!... Io salgo.

Si alza, saluta ed esce.

Nel salone da pranzo sono rimasti Wull, Pollanti e Dorville nelle loro tre poltroncine col braccio destro abbandonato e relativo sigaro che brucia il tappeto. Sonnecchiano congestionati. Hanno tutti e tre la faccia rivolta alle finestre. Vicino a loro Aurora Carmen nella sua poltroncina minaccia l’Oceano con le cupole giranti della sua fortezza di mammelle. Gli spettatori di terza classe appollaiati sul tetto della cucina e dell’equipaggio e che dominano lo schermo scoppiano in una risata fragorosa, poi ammutoliscono presi dall’interesse del film. Ad un tratto nella cornice della seconda finestra del salone da pranzo appare un ufficiale di marina, profilo duro aggressivo di nordico biondo, uniforme insudiciata e gesto brutale.

Il Comandante di sottomarino

aggressivamente:

Arrendetevi e consegnatemi la nave! Conosco il carico. Transatlantico italiano. Passeggeri inglesi e americani. Evitatemi un consumo di munizioni e di sangue! Datemi tutto il blocco e poche parole! [p. 220 modifica]

Pallanti

sonnolento e congestionato si alza sorreggendosi al tavolo e indica gli altri due mangiatori assopiti:

Hanno ognuno un carico nello stomaco! Considerevole! Non posso dirle con precisione il numero delle tonnellate. Essi vorrebbero regalarle questo peso! Ma come estrarlo dalla stiva?

Il Comandante di sottomarino

Non scherziamo. Alte le mani e fermi tutti.

Pallanti

Più fermi di cosí!... Ah! Ah!... In quanto ad alzar le mani...

Il Comandante di sottomarino

Se non alzate le mani vi siluro.

Savardelli

con voce indignala:

Come? Cosa ha detto? Lei vuole silurare? Ma lei ignora che silurare è il nostro mestiere! Lei è un mascalzone! Pretende forse farci la concorrenza? Li abbiamo già silurati, noi. Guardate! Vadà via!

Savardelli lancia un piatto vuoto contro il comandante di sottomarino. Questo colpito dal piatto vuoto si piega in due come un fantoccio da fiera e scatta di nuovo ricomparendo. Savardelli esce seguito dai camerieri subitamente militarizzati in fila con passo di manovra.

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Wull

stropicciandosi gli occhi:

Sono forse allucinato?!... Mi sembra di avere udita la voce dell’ufficiale che comandava quel maledetto sottomarino che mi silurò sette anni fa. (Abbrutito guarda l’orologio) Sono forse in ritardo di sette anni?...

Dorville

svegliandosi e stropicciandosi gli occhi:

O in anticipo di tre anni, dato che secondo molte profezie dieci anni separano le due confragrazioni.

Savardelli

rientrando seguito dai camerieri che portano pile di piatti vuoti:

Mirate bene alla testa! Attenti! Toc! Giù! (Indicando il comandante di sottomarino) Disturbatore! Pesce fradicio! Anacronismo politico! (Il comandante di sottomarino colpito dai piatti si piega in due e scompare. Savardelli si avvicina alla finestra gongolando) Ah! Ah! Il sottomarino affamato se ne va sotto l’acqua offeso mortalmente dai nostri piatti vuoti. (Voltandosi ai camerieri) Avanti! Fuori! Nuove portate! Poiché non sono morte, debbono mangiare ancora. Offrite a Dorville una buona malattia di fegato. La gotta alla Carmen! L’apoplessia a Wull.

I camerieri con facce intrise di sudante tenerezza materna e feroce offrono le nuove portate ai mangiatori che tacciono ingoiando faticosamente.

1° Spettatore del cinematografo

gesticolando coricato sulla pancia tra due secchie sul tetto della cucina dell’equipaggio:

[p. 222 modifica]Bene! Che forza! Che muscoli! Ma si! Giù! Botte da orbi! Ah! Ah! Ecco un film meraviglioso!

Ride a crepapelle, poi tace.

Wull

a Savardelli che gli presenta un radiogramma:

Un radio? Ecco un cibo poco piacevole e certamente indigesto. (A Dorville) Leggetelo, ve ne prego. Oggi ci vedo male. Sarà il solito ribasso che continua.

Dorville

dopo aver letto scattando:

Come? Ultimatum di guerra?

Wull

E di chi? Di chi?

Dorville

Della Russia. (Rileggendo) Già non c’è errore possibile. Il radiogramma dice: «Ultimatum della Russia» e aggiunge: «La Banca Morgan chiude gli sportelli.»

Wull

Assurdo! Impossibile!

Dorville

Eviteremo la guerra per mezzo del grande Trust. Come ultima risorsa potremo sempre ricorrere allo sciopero generale. Siamo in buoni rapporti con le confederazioni delle camere del lavoro. [p. 223 modifica]

2° Spettatore del cinematografo

appollaiato tra i cordami sul tetto della cucina dell’equipaggio, punta il pugno contro lo schermo:

Questi films a base di cazzotti sono bestiali. I cazzotti diventano monotoni.

1° Spettatore del cinematografo

con ironia:

I cazzotti sono però convincenti, caro amico.

2° Spettatore del cinematografo

Forse per i bruti, ma non per me.

1° Spettatore del cinematografo

Convincenti anche per i vigliacchi.

Il 2° spettatore dà un pugno al 1°. La rissa si proroga sul tetto della cucina dell’equipaggio.

Savardelli

sporgendosi alla vetrata del salone da pranzo che domina i rissanti:

Fermateli! Si odiano a morte! Quello sotto ha la faccia insanguinata! Separateli!

Wull

riuscendo finalmente ad alzarsi si avvicina alla vetrata e sporgendosi a braccia aperte:

Pace! Pace! Pace!

1° Spettatore del cinematografo

staccandosi dall’avversario, calmo, ma la faccia sconvolta, pallidissimo:

Sí. Sí. Pace. Pace. [p. 224 modifica]

2° Spettatore del cinematografo

egualmente con calma, la faccia sconvolta e pallidissima:

Pace! Per forza maggiore!

Si comprime lo stomaco con la mano destra Si alza e si dirige con passo meccanico verso l’orlo del tetto che dà sull’oceano, si sporge e si spacca ritmicamente in due più volte per vomitare. Il suo avversario lo segue e lo imita.

Io ho finito. E tu? Ancora? Vuota, vuota la tua guerra interna!...

Gli prende la fronte colla mano sinistra e l’aiuta a vomitare con lo stesso ritmo spezzato e meccanico.

Sipario