L'emissione della luce/Paragrafo 15

by Antonio Garbasso

§15

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Antonio Garbasso - L'emissione della luce (1911)

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15) Torniamo dunque all’equazione (*), e scriviamola, come è lecito, per le lunghezze invece che per i periodi, dandole la forma

$L=L'/{\sqrt {K}}$.

La $K$ sarà per noi la costante dielettrica del fosforo, $L'$ sarà la lunghezza (nell’aria) della luce che eccita la fosforescenza (e l’effetto fotoelettrico), ed $L$ la lunghezza delle onde che emetterebbero nell’aria gli elettroni che dalle onde $L'$ vengono eccitati, posto che essi oscillino realmente nel fosforo.

Oppure le $L$ saranno le onde che, sempre in quella ipotesi, gli elettroni emetterebbero se fossero fatti oscillare nell’aria, e le $L'$ le lunghezze della luce di fosforescenza, che si misurano realmente nell’aria.

Vediamo alcuni dei risultati sperimentali¹; avverto che le costanti dielettriche dei fosfori furono determinate espressamente dal Winawer²; il quale ottenne i numeri che seguono:

	$K$
Solfuro di calcio	8,	08
Solfuro di stronzio	8,	48
Solfuro di zinco	13,	1

I dati che riporto, come saggio, sono relativi ad una banda caratteristica del rame.

Questa, che Lenard e Klatt indicano con la lettera $\alpha$, viene eccitata da diversi raggi ultravioletti; e propriamente da tre nei solfuri di calcio e stronzio, da due in quello di zinco.

Nelle colonne indicate con $L'$ sono registrate ordinatamente le lunghezze d’onda della banda di fosforescenza e dei raggi capaci di eccitarla; accanto a ciascun $L'$, nella colonna distinta con la lettera $L$, è aggiunto il valore $L'/{\sqrt {K}}.$

Il risultato si può esprimere dicendo che i numeri inscritti in una stessa colonna $L$ sono sensibilmente uguali per i raggi eccitanti, ma son diversi per la luce eccitata.

Secondo la teoria questo significherebbe che gli elettroni, i quali sentono l’azione della luce e partecipano al fenomeno fotoelettrico, sî muovono realmente nel solfuro terroso alcalino, o nel solfuro di zinco.

Banda $\alpha$ del rame.
solfuro di	Lunghezza d'onda
	della banda di fosforescenza		dei raggi che eccitano la fosforescenza
	$L'$	$L$	$L'$	$L$	$L'$	$L$	$L'$	$L$
Calcio	$515$	$181$	$416$	$146$	$349$	$123$	$275$	$97$
Stronzio	$535$	$181$	$430$	$145$	$360$	$122$	$300$	$101$
Zinco	$515$	$142$	—	—	$435$	$120$	$\left(360\right)$	$\left(99\right)$

Invece la stessa cosa non si può più ripetere degli elettroni, che dànno: origine alla banda di fosforescenza; questi si trovano nell’interno di una molecola complessa, alla quale appartiene l’atomo di rame.

E i primi sono dunque distinti dai secondi.

Noi ci dobbiamo figurare così il processo della fosforescenza, ammettendo che la luce ultravioletta incidente possa, in determinati casi, far vibrare certi elettroni che stanno alla superficie della molecola complessa, o addirittura fuori di essa.

Questi elettroni verrebbero allontanati dal loro nucleo, lasciandolo carico di elettricità positiva. Quando poi per una circostanza favorevole essi possono riprendere il loro posto, lo scuotimento che ne risulta a tutto il sistema mette in vibrazione altri elettroni, situati nell’interno; e questi irradiano la luce.

Note

1. Lenard. Sitzungsberichte der Heidelberger Ak. der Wiss., 1909.
2. Winawer. Inaugural Dissertation, Heidelberg, 1909.