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Il risultato si può esprimere dicendo che i numeri inscritti in una stessa colonna sono sensibilmente uguali per i raggi eccitanti, ma son diversi per la luce eccitata.
Secondo la teoria questo significherebbe che gli elettroni, i quali sentono l’azione della luce e partecipano al fenomeno fotoelettrico, sî muovono realmente nel solfuro terroso alcalino, o nel solfuro di zinco.
Banda del rame. | ||||||||
solfuro di |
Lunghezza d'onda | |||||||
della banda di fosforescenza |
dei raggi che eccitano la fosforescenza | |||||||
Calcio |
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Stronzio |
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Zinco |
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E i primi sono dunque distinti dai secondi.
Noi ci dobbiamo figurare così il processo della fosforescenza, ammettendo che la luce ultravioletta incidente possa, in determinati casi, far vibrare certi elettroni che stanno alla superficie della molecola complessa, o addirittura fuori di essa.
Questi elettroni verrebbero allontanati dal loro nucleo, lasciandolo carico di elettricità positiva. Quando poi per una circostanza favorevole essi possono riprendere il loro posto, lo scuotimento che ne risulta a tutto il sistema mette in vibrazione altri elettroni, situati nell’interno; e questi irradiano la luce.
16) Non sembra illogico e nemmeno troppo ardito supporre che qualche cosa di simile avvenga per l’emissione luminosa in altri casi, all’infuori di quello specialissimo della fosforescenza. Si può imaginare infatti che sempre gli atomi irradino energia quando vengono urtati da un elettrone, che per una causa qualunque aveva prima abbandonato il sistema, lasciandolo carico di elettricità positiva.