L'edera (dramma)/Atto II/Scena VIII
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SCENA OTTAVA.
Zio Zua, morto; Annesa; Paulu, dentro; poi, fuori.
Paulu
dall’interno.
Annesa, Annesa!
Annesa
sempre convulsa, ma con impeto di gioja, va per aprire esclamando: |
Paulu!
ritornando al sentimento della realtà, si ferma, si guarda intorno disperatamente, non sapendo che cosa fare. |
Paulu
c. s.
Annesa, che fai?... Apri, dunque!
Annesa
ha un’ispirazione: — si calma, e corre a tirare la tenda dell’alcova; raccoglie la propria coperta, che aveva gettato per terra e la rimette sul canapè, che scompone, come vi avesse dormito: — tutto ciò in fretta convulsa; poi va ad aprire fingendo di terminare di vestirsi. |
Tu, Paulu!
cercando di farsi forza.
Paulu
entra: — ha indosso un lungo cappottò impermeabile: — è pallido e stanco, ma di umore lieto: — scherzoso. |
Ne dubitavi, forse, chè non aprivi?
Annesa.
Stavo.... vestendomi.... Ma.... il tuo cavallo?
Paulu
c. s.
L’ho venduto....
serio.
Ma come?... Non mi hai udito passare poco fa?... Ho pensato che il temporale avesse inondato la tcttoja.... e ho lasciato il cavallo da zio Castigu.
si toglie il cappotto e lo consegna ad Annesa, che trema sempre. |
Che hai?
Annesa.
Ho.... ho un po’ di febbre.... Il tuo biglietto!... Non ti aspettavo più....
distende il cappotto.
Paulu.
In fatti, povera Annesa!
l’abbraccia e la bacia.
Perdonami... e sta allegra!... Poichè mi rivedi, vuol dire....
Annesa, smarrita, cerca di sottrarsi al suo abbraccio, guardando verso il lettuccio. |
Non dorme?
credendo che Annesa tema di esser intesa dal Vecchio. |
Annesa
subito.
Dorme... sì... ma potrebbe risvegliarsi!... Andiamo nell’orto.... Vieni....
cercando di condurlo in cucina.
Paulu.
Piove ancora... e, poichè il Vecchio dorme, restiamo qui.... Ora, ti racconterò come ho trovato il danaro.
Annesa
riacquistando la coscienza della situazione. |
Hai trovato il danaro?... E perchè mi hai scritto che ti saresti ammazzato?
Paulu.
Perdonami, ti ripeto.... Quando ho scritto, ero alla disperazione.... Credevo di non poter trovare.... In vece, verso mezzogiorno....
Annesa.
E perchè sei passato di qui poco fa.... senza fermarti... senza avvertirmi?... Tu mi hai ingannata, Paulu!... Mi hai ingannata!
scoppia in lagrime.
Paulu
inquietandosi.
Sembra quasi ti dispiaccia che io non mi sia ucciso!... Se non l’ho fatto... compatiscimi.... Ho ingannato anche me, credendo che tu mi amassi!
Annesa
aggrappandosi al suo collo, piangendo. |
Oh, che dici?! — Cattivo!... Lo sai che vivo solamente per te!
Paulu.
E allora finisci di piangerei... E poi ora non ce n’è più motivo.
Annesa
tentando di sorridere.
Sì! sì... Hai ragione... Dunque, hai trovato?... Sei salvo?
con intonazione cupa
Tu sei salvo.... e io....
tornando a fingere.
Sono tanto contenta!... E dove?... Da chi hai trovato?
Paulu si mostra confuso ed esitante. |
Da Ballore?
Paulu.
Non parliamo di Ballore!... Dopo avermi invitato a seguirlo, lusingandosi certo di farmi sposare una delle sue sorelle, comprendendo che io da quell’orecchio non ci sentivo, promise di presentarmi alla sorella del rettore di Sant’Isidoro, la quale presta a usura.... Ma ho motivo di credere che, per la paura di compromettersi, l’abbia consigliata di non ajutarmi.... Fu dopo questo rifiuto che ti scrissi... Poi, passando da Magumadas, Juanne Corbu mi fece conoscere la vedova di un brigadiere... una certa Zana... che presta danaro a interesse... Da principio esitai... perchè è donna di costumi...
confuso.
equivoci.... Ma, poi.... capirai.... avevo l’acqua alla gola... ho tentato... Insomma, siamo salvi.... Almeno, per ora!... Sono corso subito per darti la buona notizia.... E tu mi accogli in questo modo.... senza nemmeno darmi un bacio l
riabbracciandola.
Annesa
Non qui!
cencando di condurlo in cucina.
Ho paura!
guardando verso il letto.
Paulu
volendo dirigersi verso il letto.
Sì è forse svegliato?
Annesa
trattenendolo.
No no!... Ha avuto un accesso d’asma.... poi si è addormentato.
Paulu.
Grazie al cielo, non abbiamo più bisogno di lui!... Ora, potremo respirare!... Potrò finalmente lavorare tranquillo!.... Sì, voglio far qualche cosa.... È tempo di metter giudizio!... Senti: Elia Canu è proprietario di una miniera nelle montagne di Lula, e ha intenzione di sfruttarle.... Io gli ho chiesto se mi vuole come sorvegliante.... Ha accettato.
Annesa
protestando, addolorata.
Tu... sorvegliante?
Paulu.
Io, sì!... Non c’è vergogna a lavorare!... Farei qualunque cosa pur di fargli vedere....
indicando il letto di Zio Zua.
che non ho bisogno di lui!... Ma tu tremi, Annesa!... Ti senti male?... Perchè non prendi qualche cosa?... Anch’io vorrei bere.... Ho un po’ di freddo.
Annesa.
Non far rumore.... Vieni in cucina.
Paulu.
Aspetta..,. Non serve che tu ti disturbi.... Ho una cosa da dirti.
Annesa.
Dimmela, dunque....
Paulu.
Non sono più un fanciullo.... Ho riflettuto molto... e ho deciso di finirla con tutte le mie sciocchezze.
Annesa.
Anche.... con me, allora?
Paulu
serio.
Sì, anche con te!... Avevo intenzione di chieder prima consiglio a mia madre... ma siccome non potrà consigliarmi che di far il mio dovere.... così.... Non indovini?
Annesa
fissandolo.
No.... non indovino!
Paulu.
Voglio sposarti, Anna!... Voglio portarti con me nelle miniere.
Annesa volge una rapida occhiata al lettuccio: — poi, ride stranamente: — sorpreso. |
Perchè ridi?... Che c’è di ridicolo in quello che dico?... Non mi credi?... Non ti piacerebbe di venire con me.... lontano da qui?
Annesa gli si avvinghia al collo e piange disperatamente. |
Paulu
scherzoso.
Via, non mi soffocare!
Annesa
si stacca subito da lui, e rimane come impietrita. |
Paulu.
Dimmi piuttosto una buona parola.... Finora, non hai aperto bocca se non per dirmi cose poco gradevoli.
Annesa.
Verrò, verrò con te!... Se vuoi, ti precederò lassù anche domani.... questa notte stessa... Se hai pensato il contrario, vuol dire che non mi conosci ancora: altrimenti sapresti che ti seguirei anche in esilio.... non importa dove.... in capo al mondo!... Se tu commettessi un delitto, verrei con te nell’ergastolo... metterei la mìa mano fra la tua carne e la catena.... per alleviartene il peso!
Paulu
c. s.
Speriamo che non avvenga!... Ora, poi, basta.... È tempo di andar al riposo.
Annesa.
Aspetta!... Anch’io devo dirti una cosa....
esitante, si passa le mani sul viso. |
Ah, ecco!... Non voglio che tu parli del nostro matrimonio.... nè a tua madre... nè a nessuno.
Paulu
amaramente.
Hai paura di Gantine?
Annesa
alza le spalle per negare.
A tua madre dirai soltanto che mi lasci venire con te come serva, perchè tu non potresti vivere solo lassù... Dopo, se occorrerà... ci sposeremo.... Io non lo pretendo, sai!... A me basta che tu non mi abbandoni... Se Dio esiste, ci perdonerà!
prendendolo per un braccio e stringendoglielo forte. |
Voglio che tu mi porti con te.... Me lo hai promesso, Paulu!
Paulu.
E manterrò la promessa.... Ma che hai?... Dev’essere la febbre che ti esalta così!... Su, da brava.... mettiti a letto... come faccio io... Domani, parleremo a mente riposata.
si scioglie da lei per andarsene.
Annesa
paurosa, tremante, trattenendolo.
No!... Aspetta!... Ho un’altra cosa da dirti...
Paulu fa un gran gesto d’impazienza. |
Ho paura che il Vecchio sia morto!
Paulu
sussultando.
Morto?!
voce alta.
E quando?
Annesa.
Poco prima che tu ritornassi.
Paulu.
E me lo dici soltanto adesso?... Ah, non è possibile!
corre all’alcova, e tira la tenda.
Sì... sì!... Non respira più! Zio Zua? Non risponde. È morto.
sempre a voce alta.
E tu?.... Tu?
Annesa.
Non gridare!... Ha avuto un accesso d’asma.... Io mi sono svegliata.... ma non ho fatto in tempo a dargli il calmante.
smarrita.
Del resto, stava assai male: ha voluto confessarsi
Paulu
agitatissimo, correndo qua e là.
Ma perchè non hai chiamato?... Diranno che lo abbiamo lasciato morire!
Annesa.
Stavo per chiamare.... ma tu hai picchiato.... e....
sempre più smarrita.
Paulu
insospettito dallo smarrimento di lei. |
E non mi hai avvertito subito?!... Diranno che l’ho ucciso io!... Io.... che l’odiavo.... com’egli mi odiava!... Oh, Annesa.... che hai fatto?
si mette le mani nei capelli, come disperato. |
Annesa.
Ero così fuori di me.... per il tuo biglietto.... che.... udendo la tua voce.... Ma tu.... tu?!... Nessuno ti ha veduto... Tutti ti credono in viaggio.... Va a riprendere il tuo cavallo.... Nasconditi nell’ovile di zio Castigu.... Ritornerai più tardi.
Paulu
sempre più insospettito e cupo.
Sta bene... ma prima avvertirò il nonno e la mamma.
Annesa.
No, no!... Li avvertirò io.... dopo che sarai andato via.... Neanche loro devono sapere che sei ritornato.... Va!... Va!
Paulu.
Ma tu?... Tu?... Che farai?
Annesa.
Non pensarci!... Va!
spingendolo verso l’uscita.
Paulu
riprende il suo cappotto, e nell’andarsene: |
Chiama subito la mamma e il nonno!
esce, in preda alla più viva commozione. |
Annesa
a Paulu, mentre esce.
Sì, sì!... Subito!
lo segue con lo sguardo: — poi, si accosta al lettuccio con ribrezzo e spavento, e accomoda le coperte scomposte da Paulu: — si dirige verso la scala, ma ha paura di chiamare: — ritorna verso il canapè: — siede abbattuta, come vinta da una grande stanchezza. |
Oh!, dormire... dormire anch’io... così!
finalmente si riscuote si alza; e tragicamente esaltata si riavvicina alla scala. |
Non importa che io sia perduta... purchè Paulu... purchè essi siano salvi!