Isaia (Diodati 1821)/capitolo 33
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I nemici del popolo di Dio verranno distrutti; Gerusalemme sarà riscattata e fatta gloriosa e felice.
2 O Signore, abbi pietà di noi, noi ti abbiamo aspettato; sii il braccio di costoro per ogni mattina; ed anche la nostra salute al tempo della distretta.
3 I popoli se ne son fuggiti per lo suon dello strepito; le genti sono state disperse per lo tuo innalzamento.
4 E la vostra preda sarà raccolta come si raccolgono i bruchi; egli scorrerà per mezzo loro, come scorrono le locuste.
5 Il Signore è innalzato; perciocchè egli abita un luogo eccelso; egli empierà Sion di giudicio e di giustizia.
6 E la fermezza de’ tuoi tempi, e la forza delle tue liberazioni sarà sapienza, e scienza; il timor del Signore sarà il suo tesoro.
7 Ecco, i loro araldi hanno gridato di fuori; i messi della pace hanno pianto amaramente2.
8 Le strade son deserte, i viandanti son cessati. Egli ha rotto il patto, ha disdegnate le città, non ha fatta alcuna stima degli uomini.
9 La terra fa cordoglio, e languisce; il Libano è confuso, e tagliato; Saron è divenuto come un deserto; e Basan e Carmel sono stati scossi.
10 Ora mi leverò, dirà il Signore; ora m’innalzerò, ora sarò esaltato.
11 Voi concepirete della pula, e partorirete della stoppia; la vostra ira sarà un fuoco che vi divorerà.
12 E i popoli saranno come fornaci da calcina; saranno arsi col fuoco come spine tagliate.
13 Ascoltate, lontani, ciò che io ho fatto; e voi, vicini, conoscete la mia forza.
14 I peccatori saranno spaventati in Sion, tremito occuperà gl’ipocriti, e diranno: Chi di noi dimorerà col fuoco divorante? Chi di noi dimorerà con gli ardori eterni?
15 Colui che cammina in ogni giustizia, e parla cose diritte; che disdegna il guadagno di storsioni; che scuote le sue mani, per non prender presenti; che tura gli orecchi, per non udire omicidii; e chiude gli occhi, per non vedere il male;
16 Esso abiterà in luoghi eccelsi3; le fortezze delle rocce saranno il suo alto ricetto; il suo pane gli sarà dato, la sua acqua non fallirà.
17 Gli occhi tuoi mireranno il re nella sua bellezza, vedranno la terra lontana.
18 Il tuo cuore mediterà lo spavento, e dirai: Dove è il commessario della rassegna? dove è il pagatore? dove è colui che tiene i registri delle torri?
19 Ma tu non vedrai il popolo fiero, popolo di linguaggio oscuro4, che non s’intende; di lingua balbettante, che non si comprende.
20 Riguarda Sion, città delle nostre feste solenni; gli occhi tuoi veggano Gerusalemme, stanza tranquilla5, tabernacolo che non sarà giammai trasportato altrove, i cui piuoli giammai non saranno rimossi, nè rotta alcuna delle sue funi;
21 Anzi quivi sarà il Signore magnifico inverso noi; quello sarà un luogo di fiumi, di rivi larghi, al quale non potrà giunger nave da remo, nè grosso navilio passarvi.
22 Perciocchè il Signore è il nostro Giudice, il Signore è il nostro Legislatore6, il Signore è il nostro Re; egli ci salverà.
23 Le tue corde son rallentate; esse non potranno tener fermamente diritto l’albero della lor nave, nè spiegar la vela; allora sarà spartita la preda di grandi spoglie; gli zoppi stessi prederanno la preda.
24 E gli abitanti non diranno più: Io sono infermo; il popolo che abiterà in quella sarà un popolo, al quale l’iniquità sarà perdonata.
Note
- ↑ Apoc. 13. 10.
- ↑ 2 Re 18. 18, 37.
- ↑ Sal. 15. 1— 3; 24. 3, 4.
- ↑ Deut. 28. 49, 50.
- ↑ Sal. 125. 1, 2.
- ↑ Giac. 4. 12.