Isaia (Diodati 1821)/capitolo 1
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Descrizione dei peccati e delle sofferenze del popolo, con esortazioni e minaccie.
2 Ascoltate, cieli; e tu, terra, porgi gli orecchi; perciocchè il Signore ha parlato, dicendo: Io ho allevati de’ figliuoli, e li ho cresciuti2; ma essi si son ribellati contro a me.
3 Il bue conosce il suo possessore, e l’asino la mangiatoia del suo padrone; ma Israele non ha conoscimento, il mio popolo non ha intelletto3.
4 Guai alla nazione peccatrice, al popolo carico d’iniquità, alla schiatta de’ maligni4, a’ figliuoli perduti! hanno abbandonato il Signore, han dispettato il Santo d’Israele, si sono alienati e rivolti indietro.
5 A che sareste ancora percossi5? voi aggiugnereste rivolta a rivolta; ogni capo è infermo, e ogni cuore è languido.
6 Dalla pianta del piè infino alla testa non vi è sanità alcuna in esso; tutto è ferita, e lividore, e piaga colante; le quali non sono state rasciugate, nè fasciate, nè allenite con unguento. 7 Il vostro paese è desolato, le vostre città sono arse col fuoco; i forestieri divorano il vostro paese, in presenza vostra; e questa desolazione è come una sovversione fatta da strani6.
8 E la figliuola di Sion resta come un frascato in una vigna, come una capanna in un cocomeraio, come una città assediata.
9 Se il Signor degli eserciti non ci avesse lasciato alcun piccolo rimanente, noi saremmo stati come Sodoma, saremmo stati simili a Gomorra7.
10 Ascoltate, rettori di Sodoma, la parola del Signore; popolo di Gomorra, porgete le orecchie alla Legge dell’Iddio nostro.
11 Che ho io da far della moltitudine de’ vostri sacrificii8? dice il Signore; io son satollo d’olocausti di montoni, e di grasso di bestie grasse; e il sangue de’ giovenchi, e degli agnelli, e de’ becchi, non mi è a grado.
12 Quando voi venite per comparir nel mio cospetto, chi ha richiesto questo di man vostra, che voi calchiate i miei cortili?
13 Non continuate più di portare offerte da nulla; i profumi mi son cosa abbominevole; quant’è alle calendi, a’ sabati, al bandir raunanze, io non posso portare iniquità, e festa solenne insieme.
14 L’anima mia odia le vostre calendi, e le vostre solennità; mi son di gravezza, io sono stanco di portarle.
15 Perciò, quando voi spiegherete le palme delle mani, io nasconderò gli occhi miei da voi9; eziandío, quando moltiplicherete le orazioni, io non le esaudirò; le vostre mani son piene di sangue.
16 Lavatevi, nettatevi, rimovete la malvagità delle opere vostre d’innanzi agli occhi miei; restate di far male;
17 Imparate a far bene10; cercate la dirittura, ridirizzate l’oppressato, fate ragione all’orfano, mantenete il diritto della vedova.
18 Venite pur ora, dice il Signore, e litighiamo insieme. Quando i vostri peccati fossero come lo scarlatto, saranno imbiancati come la neve; quando fosser rossi come la grana, diventeranno come la lana11.
19 Se voi volete ubbidire, mangerete i beni della terra;
20 Ma se ricusate, e siete ribelli, sarete consumati dalla spada; perciocchè la bocca del Signore ha parlato.
21 Come è la città fedele divenuta meretrice! ella era piena di dirittura; giustizia dimorava in essa; ma ora son tutti micidiali.
22 Il tuo argento è divenuto schiuma; la tua bevanda è mescolata con acqua;
23 I tuoi principi son ribelli, e compagni di ladri; essi tutti amano i presenti, e procacciano le ricompense; non fanno ragione all’orfano, e la causa della vedova non viene davanti a loro.
24 Perciò, il Signore, il Signor degli eserciti, il Possente d’Israele, dice: Oh! io mi appagherò pur sopra i miei nemici, e mi vendicherò de’ miei avversari12!
25 Poi rimetterò la mano sopra te, e ti purgherò delle tue schiume, come nel ceneraccio; e rimoverò tutto il tuo stagno;
26 E ristabilirò i tuoi rettori, come erano da principio; e i tuoi consiglieri, come erano al cominciamento; dopo questo tu sarai chiamata: Città di giustizia, Città fedele13.
27 Sion sarà riscattata per giudicio, e quelli che vi ritorneranno per giustizia.
28 Ma i ribelli e i peccatori saranno tutti quanti fiaccati, e quelli che abbandonano il Signore saranno consumati.
29 Perciocchè voi sarete svergognati per le querce che avete amate, e confusi per li giardini che avete scelti.
30 Perciocchè voi sarete come una quercia di cui son cascate le foglie, e come un giardino senza acqua.
31 E il forte diventerà stoppa, e l’opera sua favilla; e amendue saranno arsi insieme, e non vi sarà niuno che spenga il fuoco.
Note
- ↑ Num. 12. 6.
- ↑ Is. 5. 1, ecc.
- ↑ Ger. 8. 7.
- ↑ Mat. 3. 7.
- ↑ Ger. 5. 3.
- ↑ Deut. 28. 51, 52.
- ↑ Lam. 3. 22. Rom. 9. 29.
- ↑ 1 Sam. 15. 22. Sal. 51. 16. Am. 5. 21, 22.
- ↑ Prov. 1. 28. Is. 59. 2.
- ↑ Rom. 12. 9.
- ↑ Sal. 51. 7. Is. 43. 25, 26.
- ↑ Deut. 28. 63.
- ↑ Zac. 8. 3.