Io cerco moglie!/Capitolo primo
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Dedica | II | ► |
capitolo primo.
IO!
Cavalier Ginetto Sconer, fisonomia rosea, da cui spira intelligenza e coraggio; capigliatura solida, denti solidi, tutto solido.
Questo sono io!
In questa valle di dolore e di lagrime ho l’onore di trovarmi bene.
Quando io viaggiavo ancora con la marmottina dei campioni, i clienti mi dicevano: “Voi, signor Sconer, fate molto onore alla vostra Ditta„. In realtà la mia presenza è stata sempre molto distinta.
Peso controllato, kg. 80.
Ed ora passiamo all’esposizione morale. Anche il morale è molto favorito. Io sono uno spirito equilibrato e sereno, e questo mi piace, perchè la Fortuna dà le sue preferenze alle persone equilibrate e serene. Però non è vero che io sia così insensibile che se ricevessi una pedata nella sedicesima lettera dell’alfabeto, il mio volto non tradirebbe nessuna emozione. Questa è stata una volgare facezia di Lionello.
Certamente non sono eccitabile. Gli individui eccitabili vivono poco. Achille, personaggio eccitabile, è morto giovane. Questa sentenza si legge nel libro di rèclame della nostra Ditta: Come devo preservare la mia vita.
La parte scientifica del libro è stata affidata al dottor Pertusius; ma la parte morale è di mia creazione.
— Realmente — mi osservava il dottor Pertusius — gli individui eccitabili, sensibili, vivono poco, oltre che vivere male, perchè sperperano troppa energia vitale.
— Allora diciamo vitalina — dico io.
— Ma la vitalina non esiste! — dice il dottore.
— Non importa, la creiamo noi: vitalina, alcaloide della vita, produzione della Ditta.
— È un bluff — dice il dottore.
— E per questo? Il bluff ha la sua ragione di esistere in quanto esistono le persone capaci di farsi bluffare.
Il dottore aveva scritto: evitate i dolori morali! Ed io vi ho aggiunto: “quando i dolori vanno a passeggio per il marciapiede di destra, non c’è motivo plausibile perchè voi non preferiate il marciapiede di sinistra„.
— Ma lei — mi disse il dottore — non tiene conto che della sua sacra persona!
Rimango stupito dell’intonazione ironica.
— Ma questo è un dovere, caro dottore.
Una signora, mia cliente, mi osservava che il prezzo della mia Violetta ideale è un po’ caro.
— Mia signora — ho risposto — se io vendessi per meno, forse avrei più guadagno: ma le signore eleganti come lei diserterebbero il mio negozio: e se rivelassi che si chiama ideale perchè la violetta non c’entra, ma c’entra il catrame, la comprerebbe lei?
— Lei è poco onesto! — mi dice la signora.
“E lei che vende la sua gallina anziana per pollastrina novella, è forse onesta?„
Questa era la risposta da dare se non fossi un gentleman. Ah, sì! Io sono anche troppo scrupoloso; e quando penso a certi tremendi uomini d’affari, non posso a meno di dire a me stesso: “Tu, Ginetto, sei un modesto sì, ma perfetto galantuomo,„ che è sempre una bella qualità.
Quando poi penso che venti anni fa sono entrato in commercio senza l’esposizione di un centesimo, ed ora sono gerente della Società in accomandita X*** e Compagni; sono consigliere di amministrazione dell’anonima Y***, e come tale dispongo di molta influenza personale per operazioni di credito, non posso a meno di dire a me stesso: “Ginetto, tu sei un bravo ragazzo!„
Una favorevole combinazione mi ha permesso, di recente, di essere proprietario di una palazzina di stile rococò, collocata in uno dei quartieri più moderni della città. I due piani superiori sono affittati a inquilini selezionati e tranquilli. Il rez-de-chaussée, con annesso giardino, è riservato per me. Ho pavimenti tirati a lucido, salle à manger, stile renaissance, salotto stile Louis Kenz! La camera da letto è in istile impero con lettino di mogano, e annesso gabinetto di toilette, stile liberty. Sopra il letto pende un arazzo con la sacra famiglia, dipinta da un distinto pittore. La mia governante si chiama Desdemona. Essa è stata per tanti anni al servizio di una casa principesca, e il suo aspetto incute una certa soggezione. Benchè molto riservata, tuttavia si è permessa questa osservazione: — Lei, signor cavaliere, potrebbe formare la felicità di tante signorine!
— Voi ne siete convinta?
— Certamente, signore.
*
La regolarità è una delle mie qualità più notevoli. Esco di casa al mattino alle dieci, accuratamente sbarbificato; la cravatta, il colletto in ordine, perchè questo non soltanto è un dovere di una individualità distinta verso se stesso, ma è anche una necessità per chi ha molto personale alla sua dipendenza. Attendo ai miei affari, e alla sera rientro per il pasto nella mia proprietà. Quando guardo e tocco la mia proprietà, ho la perfetta sensazione di vivere. Spesso convito gli amici, fra i quali Lionello, che è un bel ragazzo, biondo anche lui e autore di libri assai in voga. Egli mi diceva giorni fa:
— Io non capisco: io sono uno dei pochi uomini di genio che siano in Italia; eppure non ho mai la disponibilità di mille lire.
— Vedi — gli ho risposto — , io e tu siamo due artisti, e abbiamo tutti e due la sensazione esatta del pubblico: tu gli dài i tuoi libri; io i miei prodotti. Io e tu guadagniamo: ma il denaro ubbidisce ad una sua legge, cioè rifugge da alcuni individui....
— Come sarei io — , dice Lionello.
— Press’a poco; e affluisce verso altri individui, benedetti da Dio.
— Come saresti tu — , dice Lionello.
— Press’a poco — , dico io.
— Facciamo cambio — , dice Lionello.
— Non si può, perchè bisognerebbe che tu ti mettessi dentro di me, e io dentro di te. Tu sei nato per consumare, e io per accumulare. Ma tu sei molto più felice del povero Ginetto, perchè tu, quando sarai morto, lascierai il tuo nome alle tavole immortali della gloria; e io, il mio capitale a chi lo lascierò?
— Lascialo a me — , disse Lionello.
— Perchè no, amico mio? Sono certo che nessuno, meglio di te, saprebbe farne un uso veramente simpatico; ma non si può, perchè tu, Lionello, morirai prima di me, perchè consumi troppa energia vitale. Io sono, invece, destinato a vivere almeno sino ai novantanove anni; e accumulare, accumulare, accumulare sempre, secondo la volontà del Signore.