Invido Sol, che riconduci a noi
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Questo testo fa parte della raccolta Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti sua consorte
XVI
Invido Sol, che riconduci a noi
Pria dell’usato il luminoso giorno:
Odo il nitrito de’ corsieri tuoi,
Già miro l’alba frettolosa intorno.
5Deh non partire, o Sol, da’ flutti Eoi:
Lascia che l’ombre ancor faccian soggiorno:
Col puro scintillar degli astri suoi
Non è il Cielo men bello o meno adorno.
Se pietoso trattieni un qualche istante
10I raggi, e il corso, io sull’altar di Delo
Voglio svenarti un’agna ancor lattante.
Ah sordo Nume io t’ho pregato invano!
Tu sorgi, e al sorger del tuo raggio in Cielo
Gir dee l’altro mio Sol da me lontano.