Il suggeritore nudo/Undicesima sintesi

Undicesima sintesi

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Decima sintesi

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Undicesima sintesi

IL VENERO DEI MANOSCRITTI

Piramide di conchiglie azzurre semiaperte.

Il venero

nella buca (emerge soltanto la sua faccia tonda e rossa di luna piena d’agosto):

Sono il Venero, non la Venere! Sono il Venero dei manoscritti, plasmato con la schiuma volante di tutte le carte ambiziose. Sono il dolore fatto carne di tutti i poeti mancati. Sono il poeta che operò sistematicamente la trasfusione del proprio genio colorato nei cervelli grigi... Nasco da un mare di carta... (Silenzio) Meno male, ora brucia sotto le mie gambe i copioni rossi. (Con lampadine rosse viene simulato il fuoco nella buca) E’ l’incendio della biblioteca d’Alessandria. Sono il Sultano Omar! (Pausa lunga) Ora esco, come una perla dalla conchiglia. Il mare del genio ondeggia intorno a me. Ma il blu ideato dal poeta è più intenso di questo raffigurato sulla scena. Gli attori sono troppo lontani dal testo. Non va. Mi ritiro.

Il pubblico

Fuori! Fuori il suggeritore! Lo vogliamo nudo! [p. 376 modifica]

Il venero

Mi volete alla ribalta nudo, assolutamente nudo? Vorrei portare con me qualche intonazione.

Il pubblico

No, no, venga fuori nudo senza intonazioni.

Il venero

Non vorrei... Ho un nemico nella sala! Si sa, una parola attira l’altra e si conclude a cazzotti.

Il pubblico

Venga, venga fuori!

Il venero

Declino ogni responsabilità. Eccomi nudo! (Uscendo) Nudo!

Un poliziotto

avventandosi:

Vi arresto!

Il vento del palcoscenico

Si, si, lo arresti. Non vogliamo più suggeritori. Vivremo meglio senza consigli, senza prudenze, senza il già fatto e senza il già scritto. Meglio un errore proprio che cento belle cose suggerite da altri.

Il poliziotto

Dovreste almeno mettervi un pantaloncino da bagno.

Il venero

L’avessi! Neanche di carta. E poi cosa vuole ohe io pensi a coprìrmi? Sono nudo come una lagrima. (Singhiozza) [p. 377 modifica]Se sapeste! Per quella dannata speranza di estrarre l’oro artistico dalla vita, ho massacrato l’amore e perduto la mia donna. Fuggì, portandosi via anche i miei figli. (Lungo silenzio) Vede quella Signorina? E’ l’Ingenua, la mia amica. L’amavo, ma per amore dell’arte le consigliai di andare a vivere la vita, tutta la vita. Eccola li, scavata dalle ruote come una strada maestra. Poteva, come uno zampillo d’acqua, rinfrescare l’arsura della mia anima. Potevo dissanguarmi nelle sue braccia per il nostro piacere. Ho preferito dissanguarmi sulla carta! Con la tormentosa volontà di fissare eternamente l’antichissima ansia di luce. Infatti siamo gli assetati di luce. Invochiamo urlando e singhiozzando una luce un miliardo di volte più -intensa della più accecante luce elettrica... Ma il Grande Buio? Il Grande Buio se ne frega!... Parola poco elegante! Il Grande Buio esige dei riguardi? Penso invece che dopo tanti secoli di lotta con lui, corpo a corpo, si possa parlargli brutalmente. (Silenzio) Mi volete nudo? Ebbene sia. Ecco il suggeritore nudo, cioè il nudo del dolore dell’arte e della poesia. (Al poliziotto) Per carità, non pianga anche lei. Un poliziotto in lacrime non è cosa lecita né onesta. (Con terrore) Mi dica, mi dica: E’ forse anche lei autore? Via rida, rida, rida, rida a bocca spalancata cosí potrà arrestarmi liberamente. Ridiamo insieme tutti. Non vorrei che i mariti e i dongiovanni qui presenti rientrassero a casa piagnucolando e imprecando: «Accidenti al suggeritore! Mi ha talmente immalinconito che non sono più capace di baciare la mia donna». (Al poliziotto) Lei ha arrestato il mio corpo limitato. Sta bene. Ma chi arresterà il mio infinito? Ingenua! Ingenua! Vieni tu ad arrestare l’infinito. Si, coi -tuoi baci! Ti amo! Ti amo! Non amo che te (tendendole le braccia).

Ingenua

Non ti posso più offrire il muro roseo dell’ingenuità! Sono un triste tunnel come la vita vissuta. Mi attraverserai dunque scetticamente senza fine. [p. 378 modifica]

Il fotografo

in platea, avanza puntando la sua macchina contro il palcoscenico:

Mi lasci passare. Necessità di servizio! Sono trentotto secoli che tento di cogliere quell'inafferrabile basso parlante. Oggi non mi sfugge. Ho un obiettivo speciale: Sentimentalite integrale... Fermo! Sorrida!...

Colpo di arma da fuoco nascosta nella macchina. Il Venero, colpito al petto, cade. Si sente un fragore di legni urtati nella buca del suggeritore.

Il venero

rantolando:

Chi mi applaude mortalmente dal fondo della buca?

Emergono dalla buca le due enormi mani d’oro poi l’intero corpo polisferico dorato della Gloria.

La gloria

Sono la tua Gloria futura, prossima, imminente!

Il venero

Brr! Che freddo! Lei è la Gloria!... Cioè il grande suggeritore in ritardo e senza memoria! (Lunghi rantoli) Mi... mi... vuole dire gentilmente come mi giudica...

La gloria

Ardua risposta! Occorre prima vagliare scrutare pesare... propendo per la formula seguente: Mario Applausi è lo [p. 379 modifica]scrittore applauditissimo e fischiatissimo che fu dittatore crudele e suicida.

Il venero

Cosa dice? Errore! Errore! Il suo setaccio ha i buchi troppo larghi!

Si slancia contro le mani della Gloria che lo forbiciano ferocemente.

FINE