Il quartiere fortunato/Parte II

Parte II

../Parte I ../Parte III IncludiIntestazione 29 luglio 2023 75% Da definire

Parte I Parte III
[p. 386 modifica]

PARTE SECONDA.

SCENA PRIMA.

Roccaforte solo.

  Viva la guerra,

  Viva l’amore.
  Quando si more,
  Schiavo, signori.
  Quando si vive,
  Lieti si sta.
Dica chi vuol, la guerra
È il mestiere più bel di questo mondo;
Mestier che può dal niente
Trar a gradi sublimi il valoroso;
Mestier tanto gustoso,
Che alletta i gran signori,
Che dispensa all’eroe palme ed allori.
Oh mi diran: si muore;
È vero; ed io rispondo:
Che ognun deve morir che nasce al mondo.
O morire alla guerra,
O morir sul suo letto,
La morte è sempre morte;
E meglio muor chi è coraggioso e forte.
Ma tolto quel periglio
Che dell’uomo è comun; tolto quel poco
Di fatica e di stento,
Che in suo grado ciascun dee sostenere,
Il mestier della guerra è un bel mestiere.
Quando a quartier s’arriva,
Si trovan quelle donne... oh bella cosa!
Io ne ho trovata una

[p. 387 modifica]
Sì bella, sì amorosa,

Che mi fa tanta buona compagnia,
Che non ebbi l’eguale in vita mia.
(viene un Soldato e gli presenta un piccolo foglio
Cos’è questo? Ho capito.
Vuole in distaccamento
Il general ch’io vada:
Presto, dammi il cappello e la mia spada.
(il Soldato eseguisce
Ah Beliinda, Beilinda,
Mi spiace di lasciarti;
Ma conviene obbedir, non so che farti.
(s’incammina

SCENA II.

Bellinda e detto.

Bellinda. Dove, dove sì presto?

Roccaforte.   Addio, madama.
Vado in distaccamento;
Vado a’ posti avanzati.
S’io vivo, tornerò lieto e giocondo;
Se moro, ci vedremo all’altro mondo.
Bellinda. Oimè, voi mi lasciate?
Roccaforte. Di che vi lamentate?
Bellinda.   Ah, che m’avete
Promesso ognor d’amarmi,
D’esser fedele, e non abbandonarmi.
Roccaforte. Ebben, non ho adempito
A quanto vi ho promesso?
Fin che vi stetti appresso,
Vi ho serbato l’amor, la fede mia;
Ora vuole il dover ch’io vada via.

[p. 388 modifica]
Bellinda. Ah misera Bellinda!

Che (arò, sventurata?
Ah perchè mai mi avete innamorata?
Son tenera di core;
Non posso dir di no; m’avete cotta
Al vostro dolce foco;
Deh fermatevi meco ancora un poco.
  Per questo pianto,
  Pupille amate,
  Non mi lasciate
  Sì presto ancor.
  Ah che per vanto
  Barbari siete,
  E duro avete
  Nel seno il cor.
Roccaforte. Bella, siete in errore;
Non ho sì duro il core;
Anzi i vostri bei rai
Me l’hanno al certo intenerito assai.
Bellinda. Se così fosse, ingrato,
Voi non mi lasciereste.
Roccaforte. Ma che? Pretendereste,
Ch’io lasciassi da banda
L’obbedienza dovuta a chi comanda?
Nol posso, e nol farei.
Amano i pari miei,
Con eroica fortezza,
Prima la gloria e poscia la bellezza.
Bellinda. E come vi potete
Vantar di fedeltà, se ogni momento
V’aspettate chiamati alla partenza,
E partite con tanta indifferenza?
Roccaforte. La nostra fedeltà dura sin tanto
Che durano i quartieri.
Fra noi altri guerrieri

[p. 389 modifica]
Quel si dice fedel, che un solo foco

Coltiva in seno nel medesmo loco.
Per altro cosa giova
L’amare in lontananza?
Cara Bellinda mia,
Struggersi da lontano è una pazzia.
  Fin che amor mi dà diletto
  Gli do loco nel mio cor;
  Ma non voglio nel mio petto
  Gelosia, nè batticor.
  A me piace da vicino
  Coltivare un bel visino,
  E son fido, e son costante;
  Ma se vado poi distante,
  Io gli son buon servitor.
  Buon amante, e buon soldato.
  Ho imparato a far l’amor.
Bellinda. Perchè non dirmi questo
Prima d’innamorarmi?
Roccaforte. Con ragion dispensarmi
Potea da dirvi ciò, se il vostro sesso
Dappertutto con noi suol far lo stesso.
Appena son partiti
Dalla cittade i reggimenti nostri,
Amar tornate i paesani vostri;
Ed essi che han bisogno
Di profittar di vostra cortesia,
Si scordan la passata gelosia.
Bellinda. Ma io no, certamente,
Non farò mai così; non ebbi amanti,
Non ne ho, non ne voglio;
A voi sarò fedele,
V’amerò benchè lungi, e ancor crudele.
Roccaforte. Ah madama, qual colpo
Fanno in me tai parole!

[p. 390 modifica]
Bellinda.   Ah m’ingannate!

No, crudel, non mi amate.
Roccaforte.   Anzi v’adoro.
Voi siete il mio tesoro, ed ho timore
Che il mio povero core.
Sta volta, a mio dispetto,
Mi tormenti lontan col vostro affetto.
Bellinda. Fosse almeno così per mio conforto.
Ah barbaro! (piangendo
Roccaforte.   Son morto.
Quel sospiro, quel pianto,
Di intenerirmi ha il vanto.
Deh bell’idolo mio... (odesi suonare il tamburo
Il tamburo suonò: Beilinda, addio.
Bellinda. Mi lasciate così?
Roccaforte.   Sentiste il suono?
Amante, è ver, ma buon soldato io sono.
  Caldo leon fierissimo,
  Che amoreggiar dilettasi,
  Degli Africani al strepito
  Balza veloce in piè.
Bellinda.   Fida leonessa e fervida
  Segue il compagno amabile,
  Vuole il suo bel difendere,
  O vuol morir con sè.
Roccacorte.   Lo strepito s’appressa,
  Io son leon che va.
Bellinda.   Io son la leonessa,
  Che voi seguiterà.
Roccaforte.   Valore che vaglia
  Per gir in battaglia,
  La donna non ha.
Bellinda.   Son franca, son forte;
  La guerra, la morte
  Timor non mi fa.

[p. 391 modifica]
Roccaforte.   Che cosa sapete?

  Che cosa volete
  Venire a far là?
Bellinda.   Provatemi, e poi
  Vedrete anche voi
  S’io fo come va.
Roccaforte.   Preparatevi a far l’esercizio,
  Fate come vedete far me.
(le dà uno schioppo
Bellinda.   A una donna che ha qualche giudizio,
  Questa cosa difficil non è.
Roccaforte.   Presto presto: armi in spalla:
(Roccaforte comanda l'esercizio, e Bellinda lo eseguisce
  A destra...
  Remettè.
  A sinistra...
  Remettè.
  Brava! L’armi presentate:
  Armi a terra.
  Par che siate stata in guerra,
  Ne sapete quanto me.
Bellinda.   Se volete... venirò.
Roccaforte.   Non so dir... d penserò.
Bellinda.   Idol mio... non mi lasdate.
Roccaforte.   Voi mi fate... intenerir.
a due   Alla guerra, alla guerra si vada,
  E Cupido con noi venirà. (si sente il tamburo
  Si combatta, si vinca o si cada,
  Il mio core contento sarà.


Fine della Seconda Parte.