Il milione (Laterza,1912)/XXXVIII

XXXVIII. Del grande fiume di Baudascia (Badascian)

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XXXVIII. Del grande fiume di Baudascia (Badascian)
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Del grande fiume di Baudascia (Badascian).

Quando l’uomo si parte di Baudascia, si va dodici giornate tra levante e greco su per un fiume, ch’è del fratello del signore di Baudascia, ove ha castella e abitazione assai. La gente è prode; e adorano Malcometto. Di capo di dodici giornate si truova una piccola provincia, e dura tre giornate da ogni parte, e ha nome Voca (Vochan); e adorano Malcometto, e hanno lingua per loro, e sono prodi uomeni1. E sono sottoposti al signore di Baudascia. Egli hanno bestie salvatiche d’ogni fatta, cacciagioni e uccellagioni assai.2 E quando l’uomo va tre giornate [p. 46 modifica] innanzi, va pure per montagne: e questa si dice la piú alta montagna del mondo. E quando l’uomo è in su quella alta montagna, truova un piano tra due montagne, ov’è molto bello pasco, e havvi un fiume molto bello e grande, e sí buona pastura che una bestia magra vi diventa grassa in dieci dí. Quivi ha tutte salvaggine e assai; e havvi montoni salvatichi assai e grandi, e hanno lunghe le corna sei ispanne o almeno quattro o tre, e in queste corna mangiano li pastori, che ne fanno grande iscodelle3. E per questo piano si va bene dodici giornate4 senza abitazione, e non si truova che mangiare, se altri non lo vi porta. Ninno uccello non vi vola, per l’alto luogo e freddo;5 e ’l fuoco non v’ha il calore ch’egli hae in altre parti, nè non è cosí cocente colá suso. Or lasciamo qui, e conterovvi altre cose per greco e per levante. E quando l’uomo va oltre tre giornate, e’ conviene che l’uomo cavalchi bene quaranta giornate per montagne6 e per coste tra greco e levante, e per valle, passando molti fiumi e molti luoghi diserti; e per tutto questo luogo7 non si trova abergagione nè abitazione, ma conviene che si porti la vivanda. Questa contrada si chiama Belor (Bolor). La gente dimora nelle montagne molto alte; e adorano idoli, e sono salvatica gente, e vívono delle bestie che pigliono, e loro vestitura è di pelle di bestie, e sono uomini malvagi. Or lasciamo questa contrada, e diremo della provincia di Casciar.

  1. Berl.* e áno uno conte per signor (che chiamano «Non»). — Cosí almeno interpetra lo Yule l’oscuro passo francese: «Non est seingnor, que vaut a dir en langue franzois cuenz».
  2. Pad. E quando l’omo se parte de quella contrá, el va tre zornate tuta fiá per griego e per montagne, e mòntase tanto, che... dixese el plui alto luogo del mondo.
  3. Berl.* E ancora li pastori sera con queste come lá dove i tien li animali.
  4. Pad.* ed è apellato Pamor; né in tute queste dodese zornate non è abitazion ni erba, e convien che i viandanti...
  5. Pad. Ricc. e si ve digo che per lo grandenisimo fredo che xe, al fuogo non è sì claro né de quelo calore comò l’è in altri luoghi, e non cuoxe cusì ben le cosse.
  6. Cas. e per costi e per valune (valure?: così Pad. e Bern.) dentro griego e levante.
  7. Pad. nonnè abitazion ni erba.