Il milione (Laterza,1912)/LXXVIII

LXXVIII. De' leoni e dell'altre bestie da cacciare

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LXXVIII. De' leoni e dell'altre bestie da cacciare
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LXXVIII (XCII-XCIIl)

De’ leoni e dell’altre bestie da cacciare.

Ancora sappiate che ’l gran sire ha bene leopardi assai, e che tutti sono buoni da cacciare e da prendere bestie. Egli hae ancora grande quantitá di1 leoni, che tutti sono ammaestrati [p. 104 modifica]a prendere bestie, e molto sono buoni a cacciare. Egli ha piue lioni grandissimi e maggiori assai che quegli di Bambellonia: egli sono di molto bel pelo e di bel colore, che egli sono tutti vergati per lo lungo, neri, vermigli e bianchi, e sono amaestrati a prendere porci salvatichi e buoi salvatichi, cervi, cavriuoli, orsi e asini salvatichi, e altre bestie. E si vi dico ch’egli è molto bella cosa a vedere le bestie salvatiche, quando il lione le prende, che, quando vanno alla caccia, egli gli portano in sulle carette2 in una gabbia, e ha seco un piccolo cane. Egli hae ancora il signore grande abondanza d’aguglie, colle quali si pigliano volpi [e lievri] e dani e cavriuoli e lupi; ma quelle che sono amaestrate a lupi, sono molte grandi e di grande podere, ch’egli non è si grande lupo che iscampi dinanzi da quelle aguglie, che non sia preso. Ora vi conterò della grande abondanza de’ buoni cani che hae lo gran sire.

Egli è vero che ’l Gran Cane hae due baroni, gli quali sono fratelli carnali, che l’uno ha nome Bai (Baian) e l’altro Manga (Mingan); egli sono chiamati «tinuci» (cinuci o cunici), cioè a dire «quegli che tengono gli cani mastini». Ciascuno di questi frategli hae diecimila uomeni sotto sè, e tutti gli diecimila sono vestiti d’un colore, e gli altri sono vestiti d’un altro colore, cioè vermiglio e3 biodo. E tutte le volte ch’egli vanno col gran sire a cacciare, si portano quelle vestimenta ch’io v’ho contate; e di questi diecimila n’hae bene duemila che ciascuno hae un gran mastino con seco,4 o due o piú, si ch’e’ sono una grande moltitudine. E quando il gran sire va alla caccia mena seco l’uno di questi due fratelli con diecimila uomeni, e con ben cinquemila cani dall’una parte; e l’altro fratello si è dall’altra coll’altra sua gente e cani;5 e vanno si di lungi l’uno dall’altro, che tengono bene una giornata o piú. Egli [p. 105 modifica] non truovano niuna bestia salvatica, che non sia presa. Egli è troppo bella cosa a vedere questa caccia e la maniera di questi cani e di questi cacciatori: che io vi dico che, quando il gran signore va co’ suoi baroni uccellando, vedesi venire attorno di questi cani cacciando orsi, porci e cavriuoli e cerbi e altre bestie, e d’una parte e dall’altra; sí che è bella cosa a vedere. Or v’ho contato della caccia di cani: or vi conterò come il gran cane va gli altri tre mesi.

  1. a) Pad. lovi zervieri.
  2. Fr. en une cuble (spieg. in marg. «cage»). Ma i codd. del tipo Pad. hanno tutti interpretato «coppia»: «i portano do de quelli lioni su una careta» .
  3. Fr. bloie.
  4. 'Pad. e dui al plui.
  5. Pad. e tuti se meteno in schiera l’uno un poco lonzi da l’altro...