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104 | il milione |
a prendere bestie, e molto sono buoni a cacciare. Egli ha piue lioni grandissimi e maggiori assai che quegli di Bambellonia: egli sono di molto bel pelo e di bel colore, che egli sono tutti vergati per lo lungo, neri, vermigli e bianchi, e sono amaestrati a prendere porci salvatichi e buoi salvatichi, cervi, cavriuoli, orsi e asini salvatichi, e altre bestie. E si vi dico ch’egli è molto bella cosa a vedere le bestie salvatiche, quando il lione le prende, che, quando vanno alla caccia, egli gli portano in sulle carette1 in una gabbia, e ha seco un piccolo cane. Egli hae ancora il signore grande abondanza d’aguglie, colle quali si pigliano volpi [e lievri] e dani e cavriuoli e lupi; ma quelle che sono amaestrate a lupi, sono molte grandi e di grande podere, ch’egli non è si grande lupo che iscampi dinanzi da quelle aguglie, che non sia preso. Ora vi conterò della grande abondanza de’ buoni cani che hae lo gran sire.
Egli è vero che ’l Gran Cane hae due baroni, gli quali sono fratelli carnali, che l’uno ha nome Bai (Baian) e l’altro Manga (Mingan); egli sono chiamati «tinuci» (cinuci o cunici), cioè a dire «quegli che tengono gli cani mastini». Ciascuno di questi frategli hae diecimila uomeni sotto sè, e tutti gli diecimila sono vestiti d’un colore, e gli altri sono vestiti d’un altro colore, cioè vermiglio e2 biodo. E tutte le volte ch’egli vanno col gran sire a cacciare, si portano quelle vestimenta ch’io v’ho contate; e di questi diecimila n’hae bene duemila che ciascuno hae un gran mastino con seco,3 o due o piú, si ch’e’ sono una grande moltitudine. E quando il gran sire va alla caccia mena seco l’uno di questi due fratelli con diecimila uomeni, e con ben cinquemila cani dall’una parte; e l’altro fratello si è dall’altra coll’altra sua gente e cani;4 e vanno si di lungi l’uno dall’altro, che tengono bene una giornata o piú. Egli