IV. Come li due frategli vennero alla città d’Acri

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IV. Come li due frategli vennero alla città d’Acri
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IV (X)

Come li due frategli vennero alla cittá d’Acri.

Or si partiro da Laias, e vennero ad Acri del mese d’aprile, nell’anno1 1272, e quivi seppero che ’l papa era morto, lo quale avea nome papa Clemente. Li due frategli andâro a uno savio legato, ch’era legato per la Chiesa di Roma nelle terre d’Egitto, e era uomo di grande autoritade, e avea nome messer Odaldo (Teobaldo) da Piacenza. E quando li due frategli li dissero la cagione perchè andavano al papa, lo legato se ne diede grande [p. 8 modifica] meraviglia; e pensando che questo era grande bene e grande onore de la cristianitade, si disse che il papa era morto, e che elli si soferissero tanto che papa fosse chiamato, che sarebbe tosto; poscia potrebbero fornire loro ambasciata. Li due frategli, udendo ciò, pensâro d’andare in questo mezzo a Vinegia per vedere loro famiglie: allora si partîro d’Acri, e vennero a Negroponte e poscia a Vinegia. E quivi trovò messer Nicolao che la sua moglie era morta, e erane rimasto uno figliuolo di2 quindici anni, ch’avea nome Marco3; e questi è quello messer Marco di cui questo libro parla. Li due frategli istettero a Vinegia due anni, aspettando che papa si chiamasse.

Note

  1. Fr. 1260.
  2. Fr. douze anz.
  3. Pad. [lo qual misier Nicolò non l'aveva mai veduto, perchè non era ancora nato quando el se partí da Veniesia].