Il milione (Laterza,1912)/CLII
Questo testo è completo. |
◄ | CLI | CLIII | ► |
CLII (CLXXV)
Del regno di Multifili (Mutfili).
Multifili è un reame che l’uomo trova quando si parte da Minibar (Maabar) e va per tramontana bene mille miglia. Questo regno è ad una reina molto savia,1 che rimase vedova bene quaranta anni, e voleva sí gran bene al suo signore che giammai non volle prendere altro marito. E costei hae tenuto questo regno in grande istato, ed era piú amata che mai fosse o re o reina2. Ora in questo reame si truova diamanti; e dirovvi come. Questo reame hae grandi montagne; e, quando piove, l’acqua viene rovinando giuso per queste montagne, e gli uomini vanno cercando per la via ove l’acqua èe ita, e trovanne assai di diamanti. E la state, che non vi piove, sí se ne trova su per quelle montagne; ma e’ v’ha sí grande caldo che a pena vi si puote sofferire. E su per queste montagne ha tanti serpenti e sí grandi, che gli uomeni3 vivano a grande dottanza, e sono molto velenosi; e non sono arditi d’andare presso alle loro caverne di quelli serpenti. Ancora gli uomeni hanno gli diamanti per uno altro modo: ch’egli4 hanno sí grandi fossati e si prefondi, che veruno vi puote andare; ed egli vi gettano entro pezzi di carne, e gittanla in questi fossati: di che la carne cade in su questi diamanti, e fíccansi nella carne. E in su queste montagne istanno aguglie bianche che stanno tra questi serpenti: quando l’aguglie sentono questa carne in questi fossati, elle si vanno colá giuso, e reconla in sulla riva di questi fossati. E questi vanno incontro all’aguglie, e l’aguglie fuggono, e gli uomeni truovano in questa carne questi diamanti. Ed ancora ne truovano che5 queste aguglie sí ne beccano di questi diamanti colla carne insieme, e gli uomeni vanno la mattina al nidio dell’aguglia, e trovano coll’uscita loro di questi diamanti. Sì che cosí si truovano i diamanti per questi modi, nè in luogo del mondo non se ne truova di questi diamanti se non in questo reame. E non crediate che gli buoni diamanti si rechino di qua tra gli cristiani; anzi si portano al Gran Cane ed agli altri re e baroni di quelle contrade che hanno lo gran tesoro. E sappiate che in questa contrada si fa il migliore bucherame, e il piú sottile che nel mondo si facci, e il piú caro6. Egli hanno bestie assai, e hanno i maggiori montoni del mondo, ed hanno grande abondanza d’ogni cosa da vivere. Ora udirete7 del corpo di messer santo Tommaso apostolo e dove egli è.
- ↑ Berl. la qual iera ben quaranta ani che suo marido iera (morto).
- ↑ Berl. Pad. * La quale (zente) adora le idole, e non dáno trabuto ad alguno, e vivano de carne, de late e de riso.
- ↑ Berl. no ’nde puoi andar senza gran dubio;... velenosi per tal che i omeni non puoi andar ale caverne.
- ↑ Berl. sono [le] gran valle profonde, e si (ruinose) de zima de monti, che...; or questi tuoi pixor pezi de carne... Vero è che in queli monti sono molte aquile bianche, che stano per piar de quelli serpenti...; e quando (quele) vedeno le carne... vano.., e i omeni vardano lá ch’eie vano, e subito, quando videno che quele possa (posa), e manzano le carne...
- ↑ Berl. quando le aquile à manzato le carne le quale ve ò dito, le manzano talvolte di diamanti; e i omeni vano dove la note quelle se possa (Fr. fait son retour), e zercano lo so sterco, e trovano molti diamanti.
- ↑ Berl. * e pare tale de Rens; e ’l non è re nè raina al mondo che, per la beleza, de queli non se podesse vestir.
- ↑ Berl. del luogo dove sono el corpo..