Il milione (Laterza,1912)/CI
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CI (CXVIl)
Della provincia di Gaindu (Caindu).
Gaindu è una provincia verso ponente, e non ha se none uno re. E sono idoli, e sono al Gran Cane; e v’ha cittá e castella assai. E v’ha un lago ove si truova molte perle, ma il Gran Cane non vuole che se ne cavino, che se ne cavasse quante se ne troverebbono, diventerebbono si vili, che sarebbono per nulla; ma il gran sire ne fa tórre solamente quante ne bisognano a lui; e chi altri ne cavasse perderebbe la persona. Ancora v’ha una montagna ove si trovano pietre in grande quantitá, che si chiamano «turchiese», e sono molto belle. E il gran sire non le lascia trarre se non per suo comandamento. E sì vi dico che in questa contrada1 ha un bel costume, che non si tengono a vergogna se uno forestiere o altra persona giace2 colla moglie o colla figliuola o con alcuna femmina ch’egli abbiano in casa. E questo tengono a bene, e dicono che gli loro idoli ne danno loro molti beni temporali; e perciò fanno si grande larghitá di loro femmine a’ forestieri, com’io vi dirò. Che sappiate che,3 quando uno uomo di questa contrada vede che gli venga un forestiere a casa, incontanente esce di casa, e comanda alla moglie e alla altra famiglia ch’al forestiere sia fatto ciò che vuole come alla sua persona; e esce fuori4 e istá a sua villa o altrove,5 tanto che il forestiere vi dimora tre die. E il forestiere fa appiccare suo cappello o altra cosa alla finestra, a significare che egli èe ancora lá entro, perchè il marito o altro forestiere non vi andasse; e infin che quel segnale istá alla casa, mai non vi torna: e questo si fa per tutta questa provincia. Egli hanno moneta, com’io vi dirò.6 Egli prendono la sel e fannola cuocere e gittanla in forma: e pesa questa forma da una mezza libra; e le quattro venti di questi tali sel, che io v’ho detto, vagliono un saggio d’oro fine. E questa è la picciola moneta ch’egli ispendono. Egli hanno bestie che fanno il moscado, in grande quantitá. Egli hanno pesci assai, e cávangli del lago, ch’io v’ho detto, ove si truovano le perle; leoni, lupi cervieri, orsi, dani, cavriuoli, cervi hanno assai; e di tutti uccelli hanno assai. Vino di vigne non hanno, ma fanno vino di grano e di riso con molte ispezie, ed è buona bevigione. In questa provincia nasce garofani assai. Egli è un albero piccolo7 che fa le foglie grandi quasí come corbezze, alcuna cosa piú lunghe e piú istrette: lo fiore fa bianco, piccolo come il garofano. Egli hanno gengiavo in grande abondanza e cannella e altre ispezie assai, che non ne vengono in nostra contrada. Or lasciamo di questo; e conterovvi di questa contrada medesima piú innanzi. Quando l’uomo si parte di questa Gaindu, l’uomo cavalca bene dieci giornate per castella e per cittadi; e la gente è tutta di questa maniera di costumi e d’ogni maniera di quelli ch’io v’ho detto. Ora, passate queste dieci giornate, si si truova un fiume chiamato Brunis (Brius), e quivi si finisce la provincia di Gaindu; e in questo fiume si truova gran quantitá d’oro di pagliuola, e in quella parte hae cannella assai. Egli entra questo fiume nel mare occeano. Or lasciamo di questo fiume, che non v’ha cosa piú da contare; e diremo di un’altra provincia chiamata Caragia, come voi udirete.
- ↑ a) Pad. è tale usanza.
- ↑ b) Berl. con lor moier, over fiole o sorelle (o con...)
- ↑ Pad. quando... passa... e vada a casa de niuno omo per albergar o per altra cosa.
- ↑ Pad. ni non torna in caxa de fim ch’el n’è el forestier.
- ↑ Fr. maintes foies hi demore trois jors, et se jut oú lit cun la feme de celui zaitif.
- ↑ Pad. I ano verghe d’oro e si le pesa a sazi. E secondo ch’el pesano, el vale; e questa si è la grosa moneta. La pizola moneta fano in cotal muodo: i cuoxeno sal in una caldiera, e poi la zetano in formelle... e fano pizoli che pesa zerca uno tornexelo pizolo (Fr. une demi livre); e li otanta de questi denari pizoli vai un sazio d’oro.
- ↑ Mgb. che anno gli rametti come orbache (Fr. orbeque).