Il buon cuore - Anno XIV, n. 28 - 10 luglio 1915/Educazione ed Istruzione

Educazione ed Istruzione

../ ../Religione IncludiIntestazione 4 marzo 2022 50% Da definire

Il buon cuore - Anno XIV, n. 28 - 10 luglio 1915 Religione

[p. 217 modifica] Educazione ed Istruzione


I Progressi della Oceanografia


Per misurare la profondità del mare vi sono parecchi sistemi. Una volta si adoperava uno scandaglio che pesava da 50 a 100 kg. assicurato ad un filo di acciaio finissimo il quale presentava il vantaggio di fendere facilmente la massa liquida, mantenendo cosi la direzione verticale che è necessaria per tal genere di operazioni, senonchè questo filo resistentissimo quando la trazione è regolare, si rompe come il vetro quando subisce una torsione e allora si rischia di perdere irremissibilmente tutti gli strumenti che vengono affondati nel mare insieme con lo scandaglio per le misurazioni e per le osservazioni che si vogliono fare. Perciò da parecchi anni si è sostituito al filo semplice un cavo composto di nove fili di un diametro molto piccolo e in tal modo si riesce a ottenere una maggiore resistenza senza che l’aumento del diametro sia tale da nuocere alla direzione verticale in cui si deve trovare lo scandaglio.

Con un apparecchio così costruito si possono affondare parecchi istrumenti; e fra questi è notevole il tubo scandagliatore Buchanan, così chiamato dal suo inventore, il quale penetrando nel fondo del

mare, quando questo non sia roccioso, per una profondità di più di un metro, riporta alla superficie dell’acqua una massa cilindrica alta precisamente un metro sulla quale si possono studiare le varie stratificazioni.

Quando il terreno non è tale che il cilindro suddetto vi si possa affondare in modo che la massa pastosa aderisca alle sue pareti, invece del tubo Buchanan si adopera un congegno chiamato, dal suo inventore, il raccoglitore Lèger; questo apparecchio somiglia a due mani le quali si trovino unite al polso e che con le dita strette, si aprono raccogliendo il materiale che si trova nel punto in cui l’apparecchio viene affondato e si richiudono automaticamente, stringendolo come in una morsa.

La questione delle correnti marine presenta una importanza capitale da parecchi punti di vista, quali la navigazione, la geologia, la metereologia e la biologia. Infatti, se i giganteschi piroscafi moderni possono non curarsene, vi è una quantità di navi minori per le quali la conoscenza delle correnti favorevoli o contrarie al loro cammino è utilissima. D’altra parte le correnti trasportano spesso a grande lontananza una quantità di residui organici, di materiali tolti ai continenti per effetto di varie cause di erosione. La metereologia e la climatologia ricavano alla loro volta dallo studio delle correnti non pochi elementi, essenziali e tutti sanno quale influenza eserciti il Gulf Stream sul clima dell’Europa occidentale. Finalmente la biologia generale dei mari, è spesso governata dai movimenti della superficie e lo studio dell’emigrazione di parechie specie di pesci che con le loro capricciose apparizioni ora arricchiscono, ora impoveriscono intere popolazioni di pescatori richiede la conoscenza delle correnti.

Un ingegnoso apparecchio studia le correnti [p. 218 modifica]sottomarine. Esso consta di un certo numero di bottiglie appositamente costruite, le quali; disposte in serie su di un cavo d’acciaio verticale che viene affondato nel Mare, prendono simultaneamente dei campioni d’acqua lungo tutta la linea verticale, dalla superficie sino al fondo: per mezzo di parecchie di queste serie verticali disposte in punti abbastanza lontani l’una dall’altra, si può eseguire una comparazione fra le densità dell’acqua nei vari punti misurati. Un altro apparecchio stabilisce quali gas sono contenuti nella massa d’acqua ad una data pro fondità. Le osservazioni termometriche si fanno per mezzo di strumenti speciali i quali devono essere forti da resistere alla pressione della massa d’acqua e che sono muniti di un meccanismo capace di immobilizzare la colonna di mercurio sul grado che essa segna ai momento dell’esperienza. Anche la metereologia delle regioni, oceaniche è oggetto di continue osservazioni scientifiche le quali servono a colmare una parte delle lacune che ancora si riscontrano in questa scienza; per ora esistono tre osservatori nelle isole Azzorre,. a S. Michele, a Fayal e a Flores; quando questi osservatori saranno completi, diverrà molto più accurato e quindi riuscirà molto utile l’annuncio delle perturbazioni atmosferiche provenienti dall’Oceano Atlantico e dirette verso l’Europa. La biologia del mare ha preso un posto importante nella oceanografia, quasi tutti gli studi riguardanti la conoscenza degli organismi marini devono formare oggetto delle ricerche speciali di un laboratorio oceanografico Prima di arrivare a questo però si dovette lottare contro non poche idee preconcette e dimostrare che anche nelle profondità dei mari esistono degli organismi là dove generalmente si credeva che la vita non potesse manifestarsi. Il mezzo più semplice ed il primo al quale ricorsero gli studiosi per esplorare gli abissi del mare, consistette nel mandare giù fino al fondo una specie di sacco il quale servì e serve ancora in varie forme a raccogliere degli animali fissati nel fondo del mare, come il corallo, oppure certi pesci i quali sono così ingenui da lasciarsi prendere con tali congegni. L’af fcndamento di questo sate() si esegiusc:. con una macchina speciale della forza di dieci cavalli e con un cavo d’acciaio lungo 12.000 metri e la cui resistenza è di 6000 chilogrammi. Spesso, quando si lavora su fondi pericolosi e non conosciuti, il sacco rimane incagliato in qualche ostacolo e di solito per disincagliarlo, la nave fa dei giri sempre più larghi, descrivendo dei cerchi che arrivano ad un diametro di parecchi chilometri, prolungando questi tentativi per giornate intere e naturalmente tenendo sempre il cavo ben teso, finchè riesce a liberarlo. Oltre a questo vi sono ancora molti altri apparecchi che servono allo stesso scopo, quali per esempio le nasse con dentro dell’esca; con uno di questi arnesi lasciato per 24 ore alla profondità di 126o mew12 J,

tti nell’Arcipelago delle Azzorre, si riuscì a trarre dal fondo del mare 1198 pesci. • Mentre vengono tratti da grande profondità sino alla superficie del mare, i pesci e gli altri animali marini di solito soffrono molto per le variazioni della pressione dell’acqua, per quelle del calore e della luce, e non è raro il.caso che arrivino alla stiperficie morti o mutilati. In generale questi animali risentono in grado più notevole il cambiamento della temperatura che quello della pressione, a meno. che, non appartengano a delle specie munite di una grande ve scica natatoria, nel qual caso. la dilatazione dei gas contenuti in questo organo può essere. tale da spingere lo stomaco fuori per la bocca, mentre nello stesso tempo la dilatazione dei gas contenuti nel sangue e nei tessuti può far uscire gli occhi dalle orbite e far staccare perfino le scaglie. Quando le nasse che sono di varie forme e dimensioni, sono state affondate nell’acqua, se si vuole lasciarle così per qualche tempo, si assicura l’estremità superiore del cavo di acciaio, al quale sono legate, ad un gravitello che galleggia alla superficie del < mare;.sii questo gravitello si trovano due fanali i quali contengono tanto combustibile da poter ardere per tre giorni e tre notti di seguito, sicchè non vengono mai perduti di vista.. Fra ilnetodi di cui gli oceanografi si servono per conoscere gli organismi che abitano sul mare e le condizioni della loro esistenza, uno dei più curiosi è quello usato per ottenere degli animali che si trovano a profondità intermedie, ossia press’a.poco a egual distanza dalla superficie e dal t’bndo. In questi strati del mare si trovano di solito dei pesci che sono fortissimi nuotatori e che inoltre, esendo largamente proveduti di preda, sfuggono molto spesso ai congegni con cui si cerca di pescarli. e i soli organismi che si riesca a trarre fuori dal mare sono quelli, formanti la polvere ’animale chiamata plankton, nome con cui s’intende quella massa di organismi troppo piccoli o troppo deboli per lottare contro i movimenti del mare e che perciò da esso si lasciano trasportare e servono di nutrimento ad una gran quantità di pesci. Del resto non è necessario esplorare le profondità del mare per aumentare il patrimonio della scienza: anche la superficie del mare nasconde non pochi misteri.