Il buon cuore - Anno XIII, n. 22 - 30 maggio 1914/Religione

Religione

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Educazione ed Istruzione Beneficenza

[p. 172 modifica] Religione

Domenica di Pentecoste Testo del Vangelo.

In quel tempo, disse il Signore Gesù ai suoi discepoli: Se mi amate, osservate i miei comandamenti; ed io pregherò il Padre, e vi darà un altro Consolatore, affinchè resti con voi eternamente; lo Spirito di verità, cui il mondo non può ricevere, perchè non lo vede, nè lo conosce; voi però lo conoscerete, perchè abiterà con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò; tornerò a voi. Ancora un po’ di tempo, ed il mondo più non mi vede. Ma voi mi vedete, perchè io vivo, e vivrete anche voi. In quel giorno voi conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi. Chi ritiene i miei comandamenti e li osserva, questi è che mi ama. E chi ama me, sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò, e gli manifesterò me stesso. Dissegli Giuda (non l’Iscariote): Signore, donde viene che manifesterai te stesso a noi, e non al mondo? Rispose Gesù e gli disse: Chiunque mi ama, osserverà la mia parola, ed il Padre mio lo amerà e verremo a lui, e faremo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole. E la parola che udiste, non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose ho detto a voi, dimorando con voi. Il Paracleto poi, lo Spirito Santo, che il Padre

manderà nel nome mio, egli insegnerà a voi ogni cosa,;. la pace mia dò a voi. (S. GIOVANNI Cap.

14).

Pensieri. Nella porzione particolare del discorso da cui ci de-. riva questo brano -- Gesù Cristo confortai suoi discepoli con la promessa di molti benefici, che non potevano’ discendere su di loro se non a patto ch’Egli avesse raggiunto il padre- Andava da lui a preparare loro il posto; di là avrebbe fatto discendere su di loro la potenza di ope, rare miracoli più grandi e maggiori i quelli che lui stes- so aveva operato: di là avrebbe loro mandato più potente`;’ e grande conforto, lo Spirito di verità — il Paracleto con la più forte copia di doni celesti: questo Spirito -rifiutando un dominio materiale, terreno, passeggero, avrebbe stabilito poi il grande regno di Cristo, il regno’, della verità e dell’amore; regno tutt’affatto spirituale dove avrebbe legato a se in un modo singolare l’ossequiodella mente, si sarebbe legata ogni energia del cuore: per questo dal regno di Cristo sarebbe rimasto sempre escluso il mondo a Cristo nemico poichè esso., vive di orgoglio, di senso e cupidigia.

Ed il fatto più reale e palpabile coronò di pieno successo le parole del Redentore. Negli Apostoli: che, poco prima rozzi ed ignoranti si ’‘ da non capire la più facile ed elementare esposizione di una verità, dopo la Pentecoste ottengono una capacità da superare gli intelletti più colti, da confondere le pio forti e salde filosofie d’allora, ciò che non si può comprendere se non amettendo l’azione immediata di una potenza infinita. E cosi nel loro cuore: senza un rammarico lasciano le reti (il mezzo per assicurare col lavoro una certa comodità di vita) la casa, le conoscenze, la patria. Affrontano l’incognito oscuro per le consolazioni ed il trionfo, ma di cui sapevano le difficoltà, le ostilità, l’anima deversione a Cristo ed a loro. Eppure loro — dietro di loro — una lunga serie di ge- ’ nerosi, di nulla curanti, chiedono agli uomini una fede intera, un’abnegazione eroica e... l’ottengono contro ogni previsione e calcolo; anzi più ottengono dove maggiori sono le difficoltà, più contraddette le verità, più ostacolato il loro passo. Tutto cede innanzi a Cristo, agli apostoli e dopo pochi secoli, dopo poco tempo il mondo pagano si sveglia adoratore di Cristo, ligio alla croce, col sangue cristiano, cristiano nel concepire, cristiano nell’amare quanto ieri sprezzava e spezzava. A tanta ardita profezia corrisponde la’ più alta e forte realizzazione e corona.

Ma qui non è il caso di soffermarci alla contemplazione od al ricordo d’un episodio storico della Chiesa di Crislo. Noi ne siamo i collaboratori e dobbiamo essere i coefficenti di questa grande realtà, noi, ai quali furono date — come agli apostoli uguali promesse, pari Spirito Santo. Ed oggi ci domandiamo: quale l’opera dello Spirito [p. 173 modifica]di verità e bontà nel mondo d’oggi, del millenovecentu quattordici? Esagero se io grido che il mondo s’è rifatto pagano? Mi accusereste di... esagerazione?! Lo Spirito Santo e spirito di verità... ma l’ama il mondo d’oggi la verità..... religiosa.? Il mondo d’oggi o la trascura o la disprezza. Pochi. rari, sfiduciati ne sono i cultori, poichè il mondo che inneggia, che decreta trionfi ed onori ad ognuno, che strappa un segreto alle leggi di natura, è muto, stupido innanzi ad una verità d’ordine religioso. Gli uomini hanno il pretesto degli affari, della scienza.... pretestano la.... serietà dei loro impegni; la signora è affaccendata dietro l’ultimo episodio mondano, l’ultima novità, l’ultimo romanzo passionale e volgare; la donna umile dietro ii pettegolezzo, la giovane la civetteria; i giovani dietro i facili trionfi dello sport. Ma chi dice, s’occupa di Cristo, del suo vero?! Parlate in casa, nel club, nei ridotti: Tutti arroseranno di quel nome, ed avranno rossore di confessarlo apertamente. E dello spirito di bontà, d’amore? Chiedete al mondo cosa ami o desideri oggi mai.•.• Se soho i grandi amori di lui, la bellezza del sacrificio, l’ossequio alle leggi che preoccupi o serri l’animo nostro! Parlate d’amore all’umiltà, al raccoglimento, alla povertà, al dovere, al dolore, al mondo che folleggia dietro l’ebbrezza del senso, dietro una dorata gioventù, dietro la miseria del fango rivestito d’oro! Parlate dei poveri, del dovere di soccorerli in nome della fratellanza in Cristo a chi sogna o passa in cocchi, in vetture superbe, a chi.....odia e paventa, ciò che formò allegrezza per Gesù? Dite all’operaio che ami l’onesta mercede il suo lavoro, che baci la mano del padrone benefico.... un sordo ruggito vi darà i prodromi della lotta che l’egoismo, l’odio di classe scaglierà un dì nerissimo in mezzo all’umanità.

Le colonie del itio Grande Do Sul L’allevamento del bestiame e le richieste derivate. Tutta la parte dello Stato che si trova al sud della linea segnata da questa ferrovia che va da Uruguayana alla capitale, traversando completamente lo Stato, è la co• sidetta campanha, il vastissimo territorio pianeggiante, ove si trovano i centri maggiori dell’allevamento del bestiame: l’altra zona pecuaria dello Stato è costituita dai campos dell’altipiano, situati a nord, a: di là della zona delle colonie agricole. Credo utile parlare sommariamente dei caratteri e della forza economica di questa parte, perchè anche in assa sono sparse collettività italiane, sebbene non molto numerose, ma specialmente perchè meglio apparisca la importanza relativa delle colonie agricole italiane di fronte al complesso delle risorse dello Stato. L’ALLEVAMENTO.

E’ necessario tener presente che il Rio Grande do

Sul fu per il passato, e lo è tuttora, sebbene in via di diminuzione, un paese eminentemente pastorizio: i prodot• ti dell’allevamento del bestiame rappresentano più della metà del valore complessivo dell’esportazione totale dello Stato. Nel Rio Grande si alleva circa la quarta parte del bestiame di tutto il Brasile. Le statistiche ufficiali dànno le seguenti cifre degli animali posseduti dagli allevatori del Rio Grande nel 1912: Razza cavallina asinina» ’ bovina pecorina

1.555.677 capi 277.879» 7.021.519» 3.975.162»

d I municipi che posseggono maggior quantità di bestiame sono: Bagè che alimenta nei suoi pascoli circa 500.000 buoi, 30.000 cavalli, 140.000 pecore: Cangussù, Dom Pedrito, Alegrete, Uruguayana, San Gabriel, Rosario, Livramento, Itaquì, Cachoeira, i quali contano ciascuno dai 200.000 ai 400.000 capi di bestiame. L’allevamento è un’industria tradizionale nel Rio Grande: il gaucho brasiliano, dotato di innata attitudine per questo lavoro, vi dedica interamente la vita che trascorre in mezzo alle numerose mandre di buoi, nelle vastissime estancias. Le operazioni principali che l’industria richiede sono la marca, generalmente praticata nelle orecchie, per indicare la estancia cui appartiene l’animale e l’età; la ferra, impronta a fuoco nella coscia; la salga, distribuzione del sale per nutrire il bestiame. Nell’aprile o maggio si riuniscono tutti i bovini dell’estancia nel rodeio, apposito recinto, onde separare quelli destinati ad essere venduti per la carne. Questi sono tenuti per vari mesi in prati speciali ad ingrassare (invernada), e veramente non ce n’è bisogno: la scarsità del pascolo nelle estati che a motivo della siccità cousano talvolta, come avvenne appunto or sono due anni, forti mortalità nel bestiame, riducono gli animali in condizioni di magrezza che, aggiunta al pelo ruvido ed arruffato, conseguenza del vivere sempre all’aperto e a tutte le intemperie, dà loro un aspetto assai compassionevole in confronto ai bovini ben pasciuti delle campagne europee. L’INDUSTRIA DELLA CARNE SECCA.

Pochi bovini sono esportati vivi dalla Stato:, la maggior parte sono destinati alla xarqueadas, stabilimenti per la confezione dello xarque o carne secca, corrispondenti ai saladeiros argentini ed uruguaiani. Nelle xarqueadas si preparano lingue salate, conserve di carne, si salano e si seccano i buoi; ma il prodotto più importante è lo xarque, carne salata e seccata al sole, che poscia si mette in sacchi e si esporta. Vi sono nel Rio Grande 87 xarqueadas: le principati si trovano nei municipi di ragè, Pelotas, Livramento, San Gabriele, Uruguayana, Quarahim: nel 1912 nei saladetros del Rio Grande si uccisero 604.388 capi di bestiame, che fornirono 46.011.840 chilogrammi di xarque. Ma già si è osservato nel Rio Grande che l’industria dello xarque è da considerarsi come un’industria di transizione; perchè la carne secca preparata con quei sistemi [p. 174 modifica]è un prodotto che non può incontrare favore nel commercio mondiale, pel sapore poco gradito e per le qualità digestive assai scadenti. Lo xarque è esportato quasi totalmente per gli altri Stati del Brasile; nel commercio europeo non si fa straa. L’industria della carne nel Rio Grande o si trasformerà mediante l’impianto di stabilimenti che, come quelli dell’Argentina e dell’Uruguay, si servono della carne per fare ocnserve e prodotti alimentari assai più commerciabili, od anche introducendo l’industria delle carni congelate che tanto prospera in Argentina, o dovrà altrimenti necessariamente perdere sempre più trreno. Pertanto in questa parte meridionale dello Stato che è per ora consacrata alla pastorizia, già si intravedono prossimi rivolgimenti economici: l’agricoltura che, per opera degli stranieri immigrati si è acermata in vaste zone del paese, fa necessariamente sentire la sua superiorità economica sulla pastorizia; e mentre fino a pochi anni fa gli estancieros erano per lo più refrattari all’introduzione di qualsiasi coltura nei loro possessi, e dicevano che le coltivazioni sporcavano le praterie, adesso vedono il proprio tornaconto nel mettere ad agricoltura parte dei fondi: e già molti di essi, incapaci di attuare da sè questa trasformazione, ne incaricarono stranieri. So di alcuni italiani che, prestandosi per tal genere di lavoro, ed avendo partecipazione alla maggior produzione realizzata, si costituirono posizioni lucrosissime. La coltura che in pochi anni si è maggiormente sviluppata nella campanha riograndese, e per la quale questa zona sembra offrire particolari condizioni, è quella dei riso. I municipi nei quali questa coltura ha avuto maggior sviluppo sono S. Joào de Camaquam, Cachoeira, S. Gabriel, Taquara, Santo Antonio.

Le colonie italiane nella Capitale e nei Maggiori Centri urbani nella zona meridionale dello Stato. In questa parte meridionale dello Stato -- da più tempo popolata e particolarmente a sud est, verso il litorale atlantico si svilupparono i maggiori centri urbani. 1/-•••2!-.0!"2‘--2/.-4-2!•-•2/.--2/.------Al

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Le vere città del Rio Grande do Sul sono tre: Porto Alegre, Rio Grande Pelotas. PORTO ALEGRE

Porto Alegre, la capitale che conta oltre 100.000 abitanti, è situata su di una collina che forma come una penisola nelle acque del fiume Guabyba, cosi largo, Ozi più propriamente potrebbe chiamarsi lago, costituen io esso il lembo estremo della grandissima Lagoa dos Patos, lunga circa 264 chilometri. Per mezzo della Lagoa dos Patos la città è in comunicazione coll’Oceano e colle città di Rio Grande e Pelotas: Il suo porto dotato di numerosi pontili di approdo e di magazzini di deposito, in gran parte appartenenti alle singole Compagnie di navigazione ed a ditte commerciali, permette l’approdo a vapori di 3 a 4 metri di pescaggio. La città è capo linea della ferrovia che conduce ad Uruguayana, della quale abbiamo parlato. Le nuove costruzioni che vi si vanno facendo sono assai buone. E’ una città abbastanza sana, sebbene manchi in parte di fognatura; in qualcuna delle strade scorrono allo scoperto le acque di rifiuto. Ha un movimento commerciale considerevole, poichi.-, vi fa capo tutto il commercio delle colonie agricole italiane e tedesche, e di tutta la zona centrale dello Stato. Anche l’industria è assai sviluppata in Porto Alegre: questa città costituisce il terzo centro industriale del Brasile venendo dopo il Distretto Federale e S. Paolo, mantenendo cioè la stessa posizione che occupa lo Stato del Rio Grande di fronte agli altri due di Rio de Janeiro c di S. Paolo. Per non fare un elenco troppo lungo delle industrie della città, ricorderemo soltanto che fra le principali sono quelle della birra, della fabbricazione di tessuti, di capelli, di calzature, di carta, di prodotti chimici ecc. La Massa degli affari commerciali e le maggiori industrie sono nelle mani dei tedeschi. La colonia tedesca in Porto Alegre ammonta a circa 20.000 abitanti ed è ricca e potente; essa conta molti elementi influenti anche nel Governo dello Stato. LA COLONIA ITALIANA DI PORTO ALEGRE.

La colonia italiana in questa città si calcola sia di 10.000 persone ed è formata da elemento vario, ma prevalentemente da esercenti il piccolo commercio o qualche mestiere. Vi sono numerosi i calzolai, i venditori di generi alimentari, i muratori, i barbieri, gli ortolani proprietari di banchi nel mercato, ecc. Quasi tutti si trovano in condizioni economiche discrete, e ve ne sono parecchi proprietari di case e di negozi. Nonostante il numero grande dei negozi italiani, purtroppo raramente si vedono sui medesimi insegne o car telli nella nostra lingua: l’opposto avviene nella colonia tedesca. Gli italiani ricchi in Porto Alegre non sono molti: pure non mancano tre o quattro italiani che con assiduo lavoro si sono formati un patrimonio di oltre un milione, ed una diecina, possessori di qualche centinaio di migliaia di lire. Vi sono anche tre o quattro medici, qualche insegnante, e alcuni impiegati di commercio. [p. 175 modifica]Gli italiani in Porto Alegre sono raggruppati in alcune zonit: i due quartieri detti di Bomfim e di S. Joao sono abitati quasi totalmente da italiani, e d’intorno nei sobborghi quasi tutti gli orti che forniscono la verdura alla città appartengono ad italiani, alcuni dei quali si sono costituiti discrete fortune. Nella capitale vi sono sei società italiane, che contano complessivamente circa 900 soci Di queste, le due pii importanti, la Vittorio Emanuele II e la Principessa Elena di Montenegro mantengono due scuole elementai i italiane: le altre si limitano alle solite funzioni di mutua assistenza.Da qualche ann si è costituita anche una società italiana di canottieri che già riusci vincitrice contro le altre società locali più antiche e meglio equipagg’a te. E si noti che fatti simili, che sembrano di secondaria importanza, hanno non poca influenza nel rialzare il pre• stigio di una colonia

(Continua).


Terzo Centellario della morte di S. Camillo de bellis 1614-1914

Con viva raccomandazione, pubblichiamo la seguente circolare:

Una data memoranda viene ad allietare quanti si interessano di lenire i dolori che affliggono l’umanità: il terzo centenario della morte di S. Camillo De Léllis, il grande restauratore della carità evangelica nel secolo decimo sesto a vantaggio degl’Infermi.

I Camilliani, Figli di tanto Padre, non possono, non devono lasciar passare inosservata tale data; e perciò hanno già iniziate feste religiose che proseguiranno in tutto quest’anno giubilare, ma che raggiungeranno il loro fastigio nella prima metà del prossimo Luglio. Non devono esser soli ad onorare questo Grande Benefattore dell’umanità sofferente; a loro si deve unire in un atto solenne di riconoscenza e di amore tutta l’umana famiglia, e noi vediamo già iniziarsi in diverse città feste 4traordinarie. Milano non deve essere seconda a nessun’altra città nel tributare onoranze degne a S. Camillo De Lellis, che la riguardava come sua città prediletta, dimostrando tale predilezione con mandarvi, tra le prime città d’Italia, i suoi Figli, con venirvi Egli stesso per, ben quindici volte in soli vent’anni, intrattenendosi per interi mesi in fecondo apostolato nell’assistenza ageln.

Il Municipio di Milano ha ordinato 200 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli

dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.

fermi nell’Ospedal Maggiore, e operando, in date memorande di pestilenza, prodigi di abnegazione verso i colpiti dal fiero morbo. Milano dimostrò, verso questo Figlio di adozione tutta la sua viva gratitudine in tutti questi tre secoli e ai nostri giorni parve intensificarsi innalzando a suo onore il magnifico Santuario in via Boscovich, che condotto a termine, sarà uno dei più splencedi monumenti moderni che abbelliranno la nuova Milano. I Camilliani vorrebbero perennare la gloriosa data con innalzare un altare monumentale, disegno del celebre arch. ing. Spirjto M. Chiapetta, e conscii, per felice esperienza, della generosità dei buoni milanesi, a loro si affidano. Hanno innalzato il Santuario, vogliano erigere l’Altare che riconfermi la loro generosità, ne proclami la fede e ne attesti l’amore a quel Santo che tanto fece per la loro città. Si fa pertanto vivo appello alla ben nota generosità della S. V. perchè voglia concorrere a l’erezione dell’altare monumentale nel Santuario di S. Camillo, e alle Feste che si celebreranno con la maggior pompa possibile nella prima metà del prossimo Luglio in Via Boscovich. L’opera Camilliana di assistenza gratuita per i poveri Infermi sarà riconoscente per l’offerta qualunque essa sia, che si vorrà inviare alla sua residenza Via Boscovich 25; e i Figli di S. Camillo pregheranno per Lei e per la sua Famiglia copiose le benedizioni dal Signore. _ Milano, Maggio 1914 — Via Boscovich 25. I Camilliani Del Santuario di S. Camillo