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di verità e bontà nel mondo d’oggi, del millenovecentu quattordici? Esagero se io grido che il mondo s’è rifatto pagano? Mi accusereste di... esagerazione?! Lo Spirito Santo e spirito di verità... ma l’ama il mondo d’oggi la verità..... religiosa.? Il mondo d’oggi o la trascura o la disprezza. Pochi. rari, sfiduciati ne sono i cultori, poichè il mondo che inneggia, che decreta trionfi ed onori ad ognuno, che strappa un segreto alle leggi di natura, è muto, stupido innanzi ad una verità d’ordine religioso. Gli uomini hanno il pretesto degli affari, della scienza.... pretestano la.... serietà dei loro impegni; la signora è affaccendata dietro l’ultimo episodio mondano, l’ultima novità, l’ultimo romanzo passionale e volgare; la donna umile dietro ii pettegolezzo, la giovane la civetteria; i giovani dietro i facili trionfi dello sport. Ma chi dice, s’occupa di Cristo, del suo vero?! Parlate in casa, nel club, nei ridotti: Tutti arroseranno di quel nome, ed avranno rossore di confessarlo apertamente. E dello spirito di bontà, d’amore? Chiedete al mondo cosa ami o desideri oggi mai.•.• Se soho i grandi amori di lui, la bellezza del sacrificio, l’ossequio alle leggi che preoccupi o serri l’animo nostro! Parlate d’amore all’umiltà, al raccoglimento, alla povertà, al dovere, al dolore, al mondo che folleggia dietro l’ebbrezza del senso, dietro una dorata gioventù, dietro la miseria del fango rivestito d’oro! Parlate dei poveri, del dovere di soccorerli in nome della fratellanza in Cristo a chi sogna o passa in cocchi, in vetture superbe, a chi.....odia e paventa, ciò che formò allegrezza per Gesù? Dite all’operaio che ami l’onesta mercede il suo lavoro, che baci la mano del padrone benefico.... un sordo ruggito vi darà i prodromi della lotta che l’egoismo, l’odio di classe scaglierà un dì nerissimo in mezzo all’umanità.

Le colonie del itio Grande Do Sul L’allevamento del bestiame e le richieste derivate. Tutta la parte dello Stato che si trova al sud della linea segnata da questa ferrovia che va da Uruguayana alla capitale, traversando completamente lo Stato, è la co• sidetta campanha, il vastissimo territorio pianeggiante, ove si trovano i centri maggiori dell’allevamento del bestiame: l’altra zona pecuaria dello Stato è costituita dai campos dell’altipiano, situati a nord, a: di là della zona delle colonie agricole. Credo utile parlare sommariamente dei caratteri e della forza economica di questa parte, perchè anche in assa sono sparse collettività italiane, sebbene non molto numerose, ma specialmente perchè meglio apparisca la importanza relativa delle colonie agricole italiane di fronte al complesso delle risorse dello Stato. L’ALLEVAMENTO.

E’ necessario tener presente che il Rio Grande do

Sul fu per il passato, e lo è tuttora, sebbene in via di diminuzione, un paese eminentemente pastorizio: i prodot• ti dell’allevamento del bestiame rappresentano più della metà del valore complessivo dell’esportazione totale dello Stato. Nel Rio Grande si alleva circa la quarta parte del bestiame di tutto il Brasile. Le statistiche ufficiali dànno le seguenti cifre degli animali posseduti dagli allevatori del Rio Grande nel 1912: Razza cavallina asinina» ’ bovina pecorina

1.555.677 capi 277.879» 7.021.519» 3.975.162»

d I municipi che posseggono maggior quantità di bestiame sono: Bagè che alimenta nei suoi pascoli circa 500.000 buoi, 30.000 cavalli, 140.000 pecore: Cangussù, Dom Pedrito, Alegrete, Uruguayana, San Gabriel, Rosario, Livramento, Itaquì, Cachoeira, i quali contano ciascuno dai 200.000 ai 400.000 capi di bestiame. L’allevamento è un’industria tradizionale nel Rio Grande: il gaucho brasiliano, dotato di innata attitudine per questo lavoro, vi dedica interamente la vita che trascorre in mezzo alle numerose mandre di buoi, nelle vastissime estancias. Le operazioni principali che l’industria richiede sono la marca, generalmente praticata nelle orecchie, per indicare la estancia cui appartiene l’animale e l’età; la ferra, impronta a fuoco nella coscia; la salga, distribuzione del sale per nutrire il bestiame. Nell’aprile o maggio si riuniscono tutti i bovini dell’estancia nel rodeio, apposito recinto, onde separare quelli destinati ad essere venduti per la carne. Questi sono tenuti per vari mesi in prati speciali ad ingrassare (invernada), e veramente non ce n’è bisogno: la scarsità del pascolo nelle estati che a motivo della siccità cousano talvolta, come avvenne appunto or sono due anni, forti mortalità nel bestiame, riducono gli animali in condizioni di magrezza che, aggiunta al pelo ruvido ed arruffato, conseguenza del vivere sempre all’aperto e a tutte le intemperie, dà loro un aspetto assai compassionevole in confronto ai bovini ben pasciuti delle campagne europee. L’INDUSTRIA DELLA CARNE SECCA.

Pochi bovini sono esportati vivi dalla Stato:, la maggior parte sono destinati alla xarqueadas, stabilimenti per la confezione dello xarque o carne secca, corrispondenti ai saladeiros argentini ed uruguaiani. Nelle xarqueadas si preparano lingue salate, conserve di carne, si salano e si seccano i buoi; ma il prodotto più importante è lo xarque, carne salata e seccata al sole, che poscia si mette in sacchi e si esporta. Vi sono nel Rio Grande 87 xarqueadas: le principati si trovano nei municipi di ragè, Pelotas, Livramento, San Gabriele, Uruguayana, Quarahim: nel 1912 nei saladetros del Rio Grande si uccisero 604.388 capi di bestiame, che fornirono 46.011.840 chilogrammi di xarque. Ma già si è osservato nel Rio Grande che l’industria dello xarque è da considerarsi come un’industria di transizione; perchè la carne secca preparata con quei sistemi