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caccie mirabolanti, per agguantare magari, dopo interi giorni di attesa, un magro topolino paralizzato dallo spavento? La passione per i gatti e la conseguente diffusione dei topi aveva fatto sorgere, un tempo, in Inghilterra, la professione ufficiale di «ratier» che si diffuse sino a diventare un vero «sport» a base di gare e di concorsi, durante i quali i concorrenti riuscivano a guadagnare somme fortissime ed i topi venivano ad assumere un vero valore commerciale. Enormi quantità di topi vennero in tai modo distrutti. Ma poi sorsero quelle benemerite società per la protezione degli animali che presero a difendere anche la causa dei topi. Lo «sport» dei «ratiers» venne, per conseguenza, proibito come una eccessiva barbarie. Risultato: d’allora, i topi se la ridono allegramente sotto i baffi e pullulano, si moltiplicano sul libero molo britannico con un crescendo che già minaccia di divenire una calamità pubblica. Vi sono certe piaghe rurali, in Inghilterra, dove 12 messi vengono quasi totalmente distrutte dai topi. Non solo. Ma sembra che parecchi casi di peste sporadica constatati lo scorso anno ad Ipswich e nelle stesse vicinanze di Londra, sian dovuti allà libera scorribanda di questi rosicchianti nefasti. Ma, ripeto, in Inghilterra la libertà anzitutto. Nel caso specifico poi, sapete bene il proverbio popolare: «Via li gatta...» con quel che segue... RODOLFO RAMBOLDI.


Religione

Domenica di Pentecoste Testo del Vangelo.

In quel tempo, disse il Signore Gesù ai suoi discepoli: Se mi amate, osservate i miei comandamenti; ed io pregherò il Padre, e vi darà un altro Consolatore, affinchè resti con voi eternamente; lo Spirito di verità, cui il mondo non può ricevere, perchè non lo vede, nè lo conosce; voi però lo conoscerete, perchè abiterà con voi, e sarà in voi. Non vi lascerò; tornerò a voi. Ancora un po’ di tempo, ed il mondo più non mi vede. Ma voi mi vedete, perchè io vivo, e vivrete anche voi. In quel giorno voi conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me ed io in voi. Chi ritiene i miei comandamenti e li osserva, questi è che mi ama. E chi ama me, sarà amato dal Padre mio; e io lo amerò, e gli manifesterò me stesso. Dissegli Giuda (non l’Iscariote): Signore, donde viene che manifesterai te stesso a noi, e non al mondo? Rispose Gesù e gli disse: Chiunque mi ama, osserverà la mia parola, ed il Padre mio lo amerà e verremo a lui, e faremo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole. E la parola che udiste, non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Queste cose ho detto a voi, dimorando con voi. Il Paracleto poi, lo Spirito Santo, che il Padre

manderà nel nome mio, egli insegnerà a voi ogni cosa,;. la pace mia dò a voi. (S. GIOVANNI Cap.

14).

Pensieri. Nella porzione particolare del discorso da cui ci de-. riva questo brano -- Gesù Cristo confortai suoi discepoli con la promessa di molti benefici, che non potevano’ discendere su di loro se non a patto ch’Egli avesse raggiunto il padre- Andava da lui a preparare loro il posto; di là avrebbe fatto discendere su di loro la potenza di ope, rare miracoli più grandi e maggiori i quelli che lui stes- so aveva operato: di là avrebbe loro mandato più potente`;’ e grande conforto, lo Spirito di verità — il Paracleto con la più forte copia di doni celesti: questo Spirito -rifiutando un dominio materiale, terreno, passeggero, avrebbe stabilito poi il grande regno di Cristo, il regno’, della verità e dell’amore; regno tutt’affatto spirituale dove avrebbe legato a se in un modo singolare l’ossequiodella mente, si sarebbe legata ogni energia del cuore: per questo dal regno di Cristo sarebbe rimasto sempre escluso il mondo a Cristo nemico poichè esso., vive di orgoglio, di senso e cupidigia.

Ed il fatto più reale e palpabile coronò di pieno successo le parole del Redentore. Negli Apostoli: che, poco prima rozzi ed ignoranti si ’‘ da non capire la più facile ed elementare esposizione di una verità, dopo la Pentecoste ottengono una capacità da superare gli intelletti più colti, da confondere le pio forti e salde filosofie d’allora, ciò che non si può comprendere se non amettendo l’azione immediata di una potenza infinita. E cosi nel loro cuore: senza un rammarico lasciano le reti (il mezzo per assicurare col lavoro una certa comodità di vita) la casa, le conoscenze, la patria. Affrontano l’incognito oscuro per le consolazioni ed il trionfo, ma di cui sapevano le difficoltà, le ostilità, l’anima deversione a Cristo ed a loro. Eppure loro — dietro di loro — una lunga serie di ge- ’ nerosi, di nulla curanti, chiedono agli uomini una fede intera, un’abnegazione eroica e... l’ottengono contro ogni previsione e calcolo; anzi più ottengono dove maggiori sono le difficoltà, più contraddette le verità, più ostacolato il loro passo. Tutto cede innanzi a Cristo, agli apostoli e dopo pochi secoli, dopo poco tempo il mondo pagano si sveglia adoratore di Cristo, ligio alla croce, col sangue cristiano, cristiano nel concepire, cristiano nell’amare quanto ieri sprezzava e spezzava. A tanta ardita profezia corrisponde la’ più alta e forte realizzazione e corona.

Ma qui non è il caso di soffermarci alla contemplazione od al ricordo d’un episodio storico della Chiesa di Crislo. Noi ne siamo i collaboratori e dobbiamo essere i coefficenti di questa grande realtà, noi, ai quali furono date — come agli apostoli uguali promesse, pari Spirito Santo. Ed oggi ci domandiamo: quale l’opera dello Spirito