Il buon cuore - Anno X, n. 15 - 8 aprile 1911/Religione

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Beneficenza Educazione ed Istruzione

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Vangelo della domenica detta delle Palme



Testo del Vangelo.

Era vicina la Pasqua de’ Giudei, e molti di quel paese andarono a Gerusalemme per purificarsi. Cercarono pertanto di Gesù, e dicevano tra loro, stando nel Tempio: Che ve ne pare del non esser Egli venuto alla festa? E i Pontefici e i Farisei avevano dato ordine che, se alcuno sapesse dove Egli era, lo denunziasse per averlo nelle mani. Gesù adunque, sei giorni innanzi Pasqua, andò a Betania, dove era Lazzaro già morto e risuscitato da Gesù. Ed ivi gli diedero una cena: e Marta serviva a tavola: Lazzaro poi era uno di quelli che stavano a mensa con Lui. Maria però, presa una libbra di unguento di nardo, liquido di gran pregio, lo versò sul capo e unse i piedi di Gesù, ed asciugò i piedi a Lui coi suoi capelli; e la casa fu ripiena dall’odor dell’unguento. Disse perciò uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariote, il quale era per tradirlo: E perchè un unguento come questo non si è venduto per trecento denari e dato il prezzo ai poveri? Ciò egli disse, non perchè si prendesse pensiero dei poveri, ma perchè era ladro e tenendo la borsa, portava via quello che vi era messo dentro. Disse adunque Gesù: Lasciala fare: ella aveva serbato codesto per il dì della mia sepoltura. Imperocchè i poveri li avete sempre con voi: me poi non sempre mi avrete. In verità vi dico che ovunque sarà predicato il Vangelo, sarà eziandio narrato, a memoria di lei, ciò che questa donna ha fatto. Seppe per tanto una gran turba di Giudei come Gesù era in quel luogo: e vi andarono non per Gesù solamente, ma anche per vedere Lazzaro risuscitato da Lui. Tennero consiglio perciò i Principi dei Sacerdoti di dar morte anche a Lazzaro: perchè molti, a causa di esso, si separarono dai Giudei e credevano in Gesù.

S. GIOVANNI, Cap. 11.


Pensieri.

Uno dei discepoli trova di potere, di dovere rimproverare come uno sperpero l’atto di Maria verso Gesù, uno sperpero che non tiene conto del bisogno di tanti poveri.

Osserviamo: Maria aveva adempiuto al dovere della ospitalità con quella larghezza che conveniva alla sua condizione sociale, alla sua riverenza verso il Maestro, [p. 117 modifica]alla dignità di lui. Ma l’affetto, che è quasi sempre divinatore, le faceva presentire che quella era l’ultima occasione offertale per mostrare la propria devozione a Gesù.

Presagiva che le sarebbe tolto presto, che essa l’ospitava per l’ultima volta; voleva dunque dirgli tutta la sua anima, non con le parole soltanto, ma con uno slancio di generosità straordinaria.

Quanti di noi potrebbero testimoniare d’aver sofferto angosce ineffabili, quando ancora il cuore aveva gioia e pace, per la visione divinatrice di un temuto, inevitabile dolore. E come, a volte, si ha paura quasi, di quei timori, di quelle ansie che ci sembrano una minaccia!

Oh, mio Dio, che terrore sarebbe la nostra vita se sopra tutti i nostri dolori e i nostri affanni non aleggiasse la fede nella Provvidenza di Dio! Abbandoniamoci a questa fede grande nell’amorosa sapienza del Padre, ma cerchiamo di trarre anche da questa meditazione qualcosa che ci migliori.

Non attendiamo il timore d’una separazione, della morte per dire, anche co’ fatti, a chi vive con noi, che noi li amiamo. Non procuriamoci tardi rimorsi con un contegno freddo, peggio, colpevole.

Rammento d’aver letto, qualche anno fa, un librettino francese, di poche pagine, che faceva parte di una serie di pubblicazioni per la educazione popolare: portava questo titolo: «Comme s’ils étaient morts.» E, pianamente, diceva, l’autore o l’autrice di quell’opuscoletto, di fare per i propri congiunti, i propri amici, durante la vita loro quel che si vorrebbe aver fatto dopo la loro morte. Pensiamo a ciò e poi operiamo come il cuore commosso ci suggerisce.

Gesù intende il significato di quell’atto, penetra nell’anima di quella donna, e la giustifica, spiegando ai discepoli la ragione della sua condotta.

Gesù intende il significato di quell’atto! È necessario che ci sia un’intuizione caritatevole e fine per penetrare l’intimo significato di tante piccole cose, a volte, di cose meschine in se stesse, ma che acquistano un significato grande per il cuore con cui son fatte!

Ed è appunto la sicurezza di questa comprensione, che trascende l’atto per raggiungere l’intenzione che l’ha inspirato, che dà animo a cercar anche nelle cose materiali un aiuto per dire il proprio affetto, che dà animo a non sprizzare nemmeno le più umili testimonianze di devozione, perchè, che conta a chi è così fine da intendere non è la piccola cosa che si vede, ma il grande affetto che si sente! E da questo valore nascosto delle cose vengon tante soddisfazioni soavissime e a chi riceve e a chi dona; e la gioia riverente di chi osa dare e la tenerezza di chi riceve, accordandosi, formano una delle più magnifiche armonie che sia dato a un cuore cristiano e spirituale di intendere!

Osserviamo ancora che il biasimo del discepolo non è giustificato. Anche l’ospitalità è un modo di esercitare la carità: una,virtù non può impedirne un’altra. Chi è largo con i poveri sarà munifico con gli ospiti e chi è largo nello ospitare sarà anche generoso con i poveri. Questo si conferma con l’esempio dei santi.

Il Vangelo poi osserva, a ragione, che colui fra i discepoli il quale non seppe valutare la generosità di Maria, non era un amico dei poveri, ma un egoista, preoccupato solo del proprio interesse.

Quando lesiniamo o nell’offrire o nel dare esaminiamo bene qual’è l’intimo movente del nostro esitare: che cosa è che ci chiude la mano e serra il cuore e porta prudenti parole sul nostro labbro!

Dice Gesù: I poveri sono sempre con voi, ma il più povero dei poveri, colui che non ha avuto dove posare il capo, colui che ha posto se stesso in luogo dei miseri, dicendo: Qualunque cosa farete a questi, la avrete fatta a me, colui che ha insegnato il culto della povertà, colui che ha riepilogato in sè tutti i dolori della umanità, merita bene una profusione di olio odorifero!

Maria, in Gesù, ha onorato tutti i poveri e chi può sapere quale tenerezza, quale trasporto a sollevare le umane miserie avrà riportato dal servizio reso al Maestro!