Il Tesoro (Latini)/Libro V/Capitolo XV

Capitolo XV. Dell’ardes

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XV. Dell’ardes
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Capitolo XV.


Dell’ardes.


Ardes sono generazioni d’ uccelli1 che più genti li chiamano tantalus, e tali airon2. E tutto ch’egli prenda sua vivanda in acqua, niente meno fa suo nido pure in arbore3. E la sua natura è tale, che incontanente che tempesta dee essere4, egli vola in alto, cioè in aria5, e si alza sì in aere, che la tempesta non ha podere di fargli noia o [p. 164 modifica]male6. Per lui cognoscono molte genti che tempesta dee essere, quando il veggiono levare in aria.


  1. Il t: est un oisiaus.
  2. Corretto imairon in airon, col t hairon. L’ornitologo correggerebbe anche ardes in ardea col ms. Vis.
  3. Il t: en haus arbres.
  4. Il t: que ele apercoit, que tempeste doit cheoir.
  5. In aria è glossa di Bono, che ha riscontro in un codice del Chabaille.
  6. Mutato su in aere in . Il t: ele vole en haut lò où la tempeste n’a pooir de monter. Il ms. Vis.: e si mette tanto in aere.