Il Tesoro (Latini)/Libro V/Capitolo XI
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Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
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Capitolo XI.
Degli sparvieri1.
Sparvieri vogliono essere di questa maniera, ch’elli abbiano la testa picciola, e gli occhi2 infuori e grossi3; il petto ben tondo e aperto4, i piedi bianchi e lunghi e grandi e aperti, e le gambe larghe e forti5, e la coda lunga e sottiletta, e l’ale lunghe infine alla terza parte della coda, e6 la piuma di sotto la coda sia taccata7. E se egli ha li piedi rostigiosi, sì è simiglianza che siano boni8. E quelli che hanno tredici penne nella coda, debbono essere migliori che gli altri9.
E se t’avviene bono lo sparvieri, guardati di non fargli prender colombo in su torre, però che spesse volte se ne guasta per la grande caduta che elli fanno10.
E sappiate, che tutti gli uccelli feditori sono di tre maniere, cioè nidacie, ramacie11, e grifagni.
Il nidacie è quello, che l’uomo cava di nido, e che si nutrica12 e piglia sicurtade dalle genti che l’hanno.
Ramacie è quello, che già è volato13, e ha preso alcuna preda.
Grifagni son quelli che son presi all’entrata di verno, che sono mudati14, e che hanno gli occhi rossi come fuoco15.
E sappiate, che uccello giovane ingenera uccello rossetto16, a occhi discolorati, ed è ardito17; ma elli non vivono a mano d’uomo più di cinque anni. Isparvier18 vecchio ingenera isparviere bruno con minute tacche, e occhi coloriti, e sono migliori e di lunga vita.
- ↑ Il t: De tous espreviers.
- ↑ Il t: oils forniz, colle varianti fortius, sourrians.
- ↑ Il t: ha di più: et joans, et tornans legier sor la main.
- ↑ Il t: gros piz et bien overt: piez graus et lons et blans. Corrette le stampe, che leggono: il petto ben tondo, i piedi bianchi e aperti e grandi.
- ↑ Corretto corte in forti, e grandi in larghe, col t lées et fors.
- ↑ Il t: et li braiers, ce est la plume etc.
- ↑ Il t: tachiez aussi comme de mailles.
- ↑ Il t: car tiex espreviers doit estre bons par raison, meismement se il a les jambes oussi comme roigneuses. Qui segue il t: et se il a nou grosset emmi le meen arteil destre, là où l’eschaille se part, ce est signes de grandisme bonté. Et sachiez tant d’esprevier, que cil qui a longue coe est coars, mais il vole tost; et cil qui a XIII pennes etc.
- ↑ Il t: mieudres des autres; et miex volans, et plus tost aconsuit sa proie.
- ↑ Il t: mais qui vuet muer, et avoir de saison esprevier, il le doit tout l’iver garder, que il ne preigne pie ne autre oisel qui li face mal; neis cil qui prent colons ou turterelles il se debrise et gaste legierement, por le grant tor qui il fait au devaler.
- ↑ Posto in primo luogo, anzi che nel terzo, nidacie, col senso, il t, ed il ms. Vis.
- ↑ Il t: que on norrit en son ostel de sa juvente; et cil est pluz hardiz et plus covoiteus de prendre, et crie sovent por la seuretè que il a des gens où il habite, et est norriz. Corretto col ms. Vis. e piglia per sicurtade, in piglia sicurtade dalle genti che l’hanno.
- ↑ Il t: et venè selonc sa nature, mais il est puis pris en raim d’arbre, ou en autre leu par engin.
- ↑ Che sono mudati, manca al t.
- ↑ Il t: oils rouges et vermaus comme feu. Qui segue il t: et tant sachiez, que se il avoit ja mangiè sor glace, devant ce que il fust pris à paine puet estre que il vive, car sa forcele ne puet comporter le froit; mais se il fust en son pooir, il auroit tozjors chaudes viandes et fresches qui aideroient à euire son past. Et por ce avient il, que li niais n’aura jà si biaus oils comme li autres qui manjue chascune foiz novele chose, et gist hors a l’air, et fait quanque à lui plaist, se ne prent si bien sa proie, jà soit ce que il ait plus de covoitise. La descrizione che fa Brunetto degli occhi dello sparviere grifagno, a quel tempo nel quale erano gli sparvieri tanto comuni, è il miglior commento del verso di Dante: Cesare armato con occhi grifagni (Inf. IV.)
- ↑ Il t: filz rouges, o grosses mailles.
- ↑ Il t: o oilz descolorez et hardis. Corretto e occhi di colore ardito, che è pure nel ms. Vis. in a occhi discolorati, ed è ardito.
- ↑ Il t: oisel.