Il Tesoro (Latini)/Libro II/Capitolo XLIIIb

Capitolo XLIIIb. Del cerchio di dodici segni

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo XLIIIb. Del cerchio di dodici segni
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Capitolo XLIII bis


Del cerchio di dodici segni1.


Lo cerchio de’ dodici segni che intornea tutto ’l mondo è diviso in quattro parti, sì ch’egli ha tre segnali in ciascuna parte2.

Il primo segno è Aries, nel quale il Sole entra quattordici dì all’uscita di marzo; e quel fu il primo dì del secolo. E per ciò che Dio fece allora tutte cose, in quel buono e diritto punto, fu il dì così grande come la notte, sì che non ebbe in tra loro nulla differenza. Ed altresì è egli tuttavia in quel dì3. [p. 352 modifica]

E lo stabilimento4 di Aries e degli altri due segnali che gli vegnono dietro, non è in basso verso mezzodì, nè non è in alto verso mezzanotte, sopra i capi nostri, ciò è verso la tramontana, che si è di verso settentrione: anzi è in mezzo tra due, per ciò è il tempo più temperato, e più naturale all’ingenerare di tutte cose.

In questa maniera comincia il Sole lo suo corso, e vanne tuttavia più in alto sopra il firmamento, cioè verso ’l più alto luogo del firmamento5. E però cominciano allora li dì a crescere, ed a menomare le notti, tanto ch’egli passa questi tre segnali primi, infìno a quattordici dì all’uscita del mese di giugno. Allora ha6 corso la quarta parte del cerchio, cioè per Ariete, per Tauro, e per Gemini. L’altro dì comincia egli ad andare per l’altra quarta parte, ed entra nel quarto segno, cioè in Cancro. Allora è egli sì alto, come egli puote andare: onde conviene che quel dì sia il più grande di tutto l’anno, e la notte la più piccola. E noi avemo allora grande calore. Ma nel profondo mezzodì, il Sole si dilunga quanto più può da noi, e vassene verso settentrione. Ed allora vegnono li dì menomando, [p. 353 modifica]e le notti crescendo, sì che nel verno sono le notti grandissime7.

E così se ne va il Sole facendo suo corso, avvallando tuttavia d’alto in basso, a poco a poco. Ed è in tal maniera, che così come il dì cresce quando il Sole va per Ariete infino a Cancro, per lo montare che fa sopra noi; così ricomincia il dì a menomare per lo divallamento che ’l Sole fa tanto, quanto va per Cancro e per Leone e per Virgine, infino a quindici dì all’uscita di settembre. E l’altro dì dopo, entra egli nell’altro quartieri, cioè in Libra. Ed allora è egli nel diritto mezzo del cerchio, cioè al settimo segno, diritto ad Ariete. E però conviene egli che quel dì sia eguale8 alla notte, sì come fu dall’altra parte rincontro a lui. Ma ciò è diversamente, chè questa equalità viene in settembre per lo menomamento del dì e per lo accrescimento della notte: ma l’altra equalità viene in marzo, per lo abbreviamento delle notti, e per lo accrescimento del dì9. [p. 354 modifica]

E così come10 il Sole per Libra, per Scorpione e per Sagittario tuttavia va abbassando e dilungandosi da noi; e così declina il tempo verso lo freddo, come nel marzo verso ’l caldo. E questo tempo dura per li tre segni dinanzi nominati, infino a quindici dì all’uscita di dicembre.

L’altro dì dopo entra egli nel diretano quartieri: cioè in Capricorno, ch’è tutto contrario a Cancro. E per ciò conviene che così come fu allora il più grande dì dell’anno11, e la più piccola notte; così allora è la più grande notte, e il più piccolo dì12. E però che ’l Sole è dilungato da noi, è mestiere che noi abbiamo diffalta di dì e di calore; e li grandi dì sono allora nel profondo mezzodì, e le grandissime notti sono allora in settentrione, con tutto il grande freddo. E così si passa il Sole per Capricorno, e per Acquario e per Pesci, menomando la notte a poco a poco, tanto che alla fine dell’anno viene alla fine del cerchio. E poi ricomincia il corso per Ariete, secondo che ’l conto divisa qua dietro.

Note

  1. Le stampe continuano il capitolo, inframettendo le parole: Ancora di ciò medesimo. Vi ho sostituito: Capitolo XLIII bis; Del cerchio di dodici segni, col t, e perchè non è vero che in questo continui la materia del capitolo superiore. Ho ripetuto il numero del capitolo precedente, acciò il cambiamento di numero non recasse confusione nelle citazioni della Crusca, e di altri Testi di lingua. Legge il t: Del cercle des XII signes.
  2. Le stampe leggono: Li cerchi de’ dodici segni che intorneano ecc. tutto in plurale: il t: Li cercles des XII signes qui environe ecc. tutto in singolare.
  3. Il t un po’ meno ridicolo, et autressi est il touzjorz.
  4. Il t, li manoirs de Aries.
  5. Il t: et s’en va touzjorz plus en amont sor nos, vers le plus haut dou firmament.
  6. Corretto è delle stampe in ha, col t a il corru.
  7. Il t: Mais au parfont midi, là où li Solaus s’esloigne tant comme il plus puet, agrandist la nuit, et en septentrion, où li Solaus se trait plus prés, sont les nuiz grandismes.
  8. Il t, iguaus à la nuit, et pareil.
  9. Il t in plurale, come sopra, des jors.
  10. Il t. court li Solaus. Il concetto, comechè sieno mutate alcune parole, è il medesimo.
  11. Le stampe leggono: così come viene allora è il più grande dell’anno; così allora è etc. Empita la lacuna, e corretto col t: comme il fu lors li plus granz jors, et la plus petite nuis, tout autressi etc.
  12. Corretto più piccolo il dì in il più piccolo dì col t e col senso.