Il Tesoro (Latini)/Illustrazioni al Libro V/Capitolo V

Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo V
Illustrazioni al Libro V - Capitolo IV Illustrazioni al Libro V - Capitolo VI
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s. Mich(;l(î arouiijielo, di s. (liorj’io cavaliere che \o

scontigge, tli iMaria che ne schiaccia il teschio. I boschi sacri dei pagani, erano guardati da draghi, come pure il giardino delle Esperidi. Cerere viaggiava sopra un carro tirato da draghi. Gli Scandinavi, ed i Britanni, nella loi’o mitologia hanno il dragone quale ministro di vendetta. Anche nelle mitologie della China, e del Giappone, entra il drago pili volte. L’occidente e l’oriente credettero alla sua esistenza. Se una cosa potesse esser vera, per questo solamente, perchè Cu ri()oiuia ()er molti secoli, ed in molti paesi, l’esistenza del terribile dragonì sarebbe uno dei fatti meglio dimostrati nella zoologia e nella storia.

Il dragone della moderna zoologia, è tutt’altro. Una famiglia di saurii è denominata dei dragonidi. Cuvier la descrive. Daudin fu il (irimo elio l’illustrò. Proviene dall’Indie orientali.

Aveva ragione Lorenzo Mascheroni, noW Invito a Lebsia Cidonia, di cantare:

Qui minor di sua fama il voi raccoglie
Il drago.

Ccapitolo V.

Postilla il Carrer: (Questo isifalis, è detto scy/nìa da Solino cai). XXX. E ))oichè il breve capitolo

che tratta di questo animale molto intralciato, ri [p. 278 modifica]
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lerii’ò

a dichiarazioue le parole del teste ricordatu Solino, a cui si vede aver attinto Brunetto. Sci/tale tanta praefuìget tergi varietate, utnotarumgratia videnies retardet; et quoniam reptando pigrior est, quos assegni nequif, miraculo sul capìiat stiipentes.

Capitolo VI.

il Sono ne avverte, che le notizie sulla vipera ed i suoi parti, leggonsi in Plinio lib. X cap. 62: in s. Ambrogio, Lib. exaemeion: in s. Girolamo, Epistola ad Praesidium.

La vipera è ovivipara, e partorisce vivi i figli, schiusisi prima nel suo ventre. Di qui le favole raccolte da Brunetto. Alcuni zoologi dicono ancora, che essa in caso di pericolo inghiottisca i suoi piccoli figli: ma nulla più.

Capitolo VII.

Tutti i nostri poeti erotici si paragonarono alla salamandra, che si volle incombustibile Questa è una Tavola, troppo comoda peraltro ai petrarchisti, perchè la ripetessero in mille versi. Alcuni zoologi di questo Ijicertiade nanaiio solo, che da’ pori trasuda