XIV

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XIII XV

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XIV

E io, ch’avea ’l volere
di piú certo sapere
     1265la natura del fatto,
mi mossi sanza patto
di domandar fidanza,
e trassimi al’avanza
dela corte magiore,
     1270che v’è scritto ’l tenore
d’una cotal sentenza:
«Qui demora Prodenza,
cui la gente in volgare
suole senno chiamare».
     1275E vidi nela corte,
lá dentro fra le porte,
quatro donne reali
che ’n corte principali
tenean ragione ed uso.
     1280Poi mi tornai lá giuso
a un altro palazzo,
e vidi in bello stazzo
scritto per sottiglianza:
«Qui sta la Temperanza,
     1285cui la gente talora
suole chiamar misura».
E vidi lá d’intorno
dimorare a sogiorno
cinque gran principesse,
     1290e vidi ch’elle stesse
tenean gran parlamento
di ricco insegnamento.
Poi, nell’altra magione,
vidi in un gran petrone
     1295scritto per sottigliezza:

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«Qui dimora Fortezza,
cui talor per usagio
valenza di coragio
la chiama alcuna gente».
     1300Poi vidi immantenente
quatro ricche contesse,
e gente rade e spesse
che stavano a udire
ciò ch’elle volean dire.
     1305E partendomi un poco,
io vidi in altro loco
la donna incoronata
per una caminata,
che menava gran festa
     1310e talor gran tempesta;
e vidi che lo scritto,
ch’era di sopra fitto
in lettera dorata,
dicea: «Io son chiamata
     1315Giustizia in ogne parte».
E vidi d’altra parte
quatro maestre grandi,
e alli lor comandi
si stavano ubidenti
     1320quasi tutte le genti.
Cosí, s’io non mi sconto,
eran venti per conto
queste donne reali,
che dele principali
     1325son nate per lignagio,
sí come detto v’agio.
E s’io contar volesse
ciò ch’io ben vidi d’esse
insieme ed in divisa,
     1330non credo, in nulla guisa,
che in iscritta capesse,

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né che lingua potesse
divisar lor grandore,
né ’l bene, né ’l valore.
     1335Però piú non ne dico,
ma sí pensai con meco
che quatro n’ha tra loro
cui io credo ed adoro
assai piú coralmente,
     1340perché lor convenente
mi par piú grazioso
e ala gente in uso:
Cortesia e Larghezza
e Leanza e Prodezza.
     1345Di tutte e quatro queste
lo puro sanza veste
dirò in questo libretto;
dell’altre non prometto
di dir, né di rimare,
     1350ma chi ’l vorrá trovare,
.cerchi nel Gran Tesoro,
ch’io farò per coloro
c’hanno lo cor piú alto.
Lá farò grande salto
     1355per dirle piú distese
nella lingua franzese.