Il Novellino/Parte seconda/Prologo
Questo testo è completo. |
◄ | Parte prima - Novella X | Parte seconda - Novella XI | ► |
PROLOGO
DE LA SECONDA PARTE DEL NOVELLINO.
Dopo che pure, e non senza corporale affanno e travaglio di mente non piccolo, sono già con la mia disarmata barca uscito dagli atroci mari e rabbiosi venti di tanti nefandi ed enormissimi ragionamenti, e col volere di Dio condottomi al disiato porto di salute, e in quello le faticate ossa e rilassati membri relassati1, racconciata la scusita vela, e ogni altro marittimo artiglio2 posto in assetto, vedendo la stagione di qualità mutata, e il bonazzato mare concedermi col nuovo e soave zefiro insieme lo quieto solcar de sue onde, ed oltre ciò ogni pianeta e bellezza del cielo amica e benivola mi si dimostrare, mi pare omai assai debita cosa con tal prosperosa tranquillità dando le vele ai venti, debbia in altre gioconde e delitiose parti il mio legno dirizzare, e nel dilettevole e gratioso paese entrato, d’altro piacevole e vezzoso ragionare rendere gli ascoltanti a me giocondi e grati. A contemplatione di quelli, e prima de mia serena Stella per la quale la cominciata fabbrica al desiato fine pervenga, seguirò appresso dieci altre novelle che la seconda parte del mio Novellino saranno, nelle quali alcune piacevoli facecie, e senza offendere altrui, si conteranno; ed esse le passate e future mescolando, e col preso ordine l’una da l’altra dipendendo sarà il mio continuare. E prima e non senza cagione cominciarò con acconcia maniera da la prava infermità della gelosia, li suoi venenosi effetti a ricontare, siccome nella seguente novella per me allo illustrissimo signore Don Federico di Aragona dirizzata con faceto ordine si contene.