Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
PROLOGO
DE LA SECONDA PARTE DEL NOVELLINO.
Dopo che pure, e non senza corporale affanno e travaglio di mente non piccolo, sono già con la mia disarmata barca uscito dagli atroci mari e rabbiosi venti di tanti nefandi ed enormissimi ragionamenti, e col volere di Dio condottomi al disiato porto di salute, e in quello le faticate ossa e rilassati membri relassati1, racconciata la scusita vela, e ogni altro marittimo artiglio2 posto in assetto, vedendo la stagione di qualità mutata, e il bonazzato mare concedermi col nuovo e soave zefiro insieme lo quieto solcar de sue onde, ed oltre ciò ogni pianeta e bellezza del cielo amica e benivola mi si dimostrare, mi pare omai assai debita cosa con tal prosperosa tranquillità dando le vele ai venti, debbia in altre gioconde e delitiose parti il mio legno dirizzare, e nel dilettevole e gratioso paese entrato, d’altro piacevole e vezzoso