Il Governo Pontificio o la Quistione Romana/Prefazione
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PREFAZIONE.
La questione romana ho io studiato nei pontificii dominii: cercando per ogni dove il paese: accontandomi con uomini di svariate opinioni: disaminando le cose da presso, i ragguagli ho attinto alla fonte.
Scrivendo cotidianamente, su due piè, le impressioni accolte nell’animo, ne posi dipoi a parte il lettore nelle pagine del Monitore Universale, fattovi alcun voluto raffazzonamento. Era un lavorietto coscienzioso, alquanto scucito, ma imparziale così, da lasciar trasparire ove una contraddizione ed ove un’inconseguenza. Gl’irosi latrati del governo papale mi obbligarono a sostare; ed io feci di vantaggio; gettai nelle fiamme l’opera mia; ed in quella, ho dettato il libro che presento come frutto di un anno di meditazioni.
Le ultime cose divolgate in Italia, lette da me attentamente, mi furon bordone, massime le accurate memorie del marchese Pepoli e la calzante risposta d’altro illustre Pubblicista italiano al signor di Rayneval, di che mi sono, come di buone armi, aggiovato. Arroge gli schiarimenti avuti a voce o per iscritto da illustri italiani, i cui nomi bene ingemmerebbono queste pagine, se temenza di recar loro nocumento non me ne sconsigliasse.
L’aspettazion grande della vertenza italiana è stata causa, perchè io scrivessi più avacciatamente di quanto avrei voluto. La pressa che mi caccia ha dato alle mie idee meglio appurate non so che di vivace e d’irruente. Divisavo pubblicare una memoria; ma temo mi appuntino di aver pubblicato un libello. Mandimisi buono alcun guizzo di stile, chè all’emendare mi fallì tempo: e leggete, che Dio v’aiti, fino alla pagina estrema: qui giace Nocco.
È opera di giusta guerra, ma leale: nė pretendo aver giudicato i nemici d’Italia senza passione; ma sì di non averne calunniato veruno.
Sono ito a cercarmi un editore a Brusselle, anzichè a Parigi, non perchè il regime della stampa o rigor dei tribunali francesi mi facesse sgomento; si perchè il Papa, che ha lunghe braccia, avria potuto agguanțarmi in Francia; ed io ho indietreggiato alcuni chilometri, per dirgli a fidanza alquante verità.