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PREFAZIONE.
La questione romana ho io studiato nei pontificii dominii: cercando per ogni dove il paese: accontandomi con uomini di svariate opinioni: disaminando le cose da presso, i ragguagli ho attinto alla fonte.
Scrivendo cotidianamente, su due piè, le impressioni accolte nell’animo, ne posi dipoi a parte il lettore nelle pagine del Monitore Universale, fattovi alcun voluto raffazzonamento. Era un lavorietto coscienzioso, alquanto scucito, ma imparziale così, da lasciar trasparire ove una contraddizione ed ove un’inconseguenza. Gl’irosi latrati del governo papale mi obbligarono a sostare; ed io feci di vantaggio; gettai nelle fiamme l’opera mia; ed in quella, ho dettato il libro che presento come frutto di un anno di meditazioni.
Le ultime cose divolgate in Italia, lette da me attentamente, mi furon bordone, massime le accurate memorie del marchese Pepoli e la calzante risposta d’altro illustre Pubblicista italiano al signor di Rayneval, di che mi sono, come di buone armi, aggiovato. Arroge gli schiarimenti avuti a voce o per iscritto da illustri