Il Cristianesimo felice nelle missioni de' padri della Compagnia di Gesù nel Paraguai/Parte I/Capitolo XV

Capitolo XV

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CAPITOLO XV.


Delle Feste principali di que’ novelli Cristiani, e della maniera di celebrarle.


L
’Ordinario contegno de’ novelli Critetani del Paraguai' in Solennizzar le Fefte principali della Chiefa, è il feguente. Radunali 'rutto fi Popolo a i primi- Vefpri, che tardi fi. cantali 4 . . no; [p. 120 modifica]cantano ; indi col recitare il Rosario s'impiega, il resto del tempo fino alla sera. La mattina della Festa avanti giorno col suono solenne delle campane si sveglia il Popolo, e terminate le Confessioni, si cantano alcune Orazioni, finchè sia raunata tutta la gente, che dee ascoltare la Messa. Succede la Predica, o il Sermone secondo il Mistero o Santo, che corre. Terminata la Messa, si licenzia il Popolo, restando solo chi si è comunicato a fare il ringraziamento , non cessando intanto, finchè vi è gente in Chiesa , il Coro di cantare , per accrescere la divozione . Per la Feda poi del _ Corpus Domini aggiugne il Popolo quel maggiore ornamento che può alla Chiefa, alla Piazza, e alle ftrade , per dove ha da pafiare la Proceffioné, aggradando tutto con incredibil vaghezza e proprietà . Ancorché per la loro povertà .non unno apparati fe non villarecci, contuttociò li difpongono con tal ordine, varietà, e proporzione , che anche in Europa cagionerebbono meraviglia, forfè non inferiore a quella, che efigono le poltre tapezaerie, pitture, ed argenti. Formano Archi ■ di legno , larghi quanto è la ftrada , e. gli alzano in di- danza di tanti paffi l’uno dall’altro ; e difpofti che fieno^ tutti colla dovuta proporzióne li vedono di rami d’alberi i più fronzuti , intrecciati di quante fòrte, di fiori'può dare il paefe in quella ftagione. Altri fi occupano a pefcare in que’vadimoni Fiumi i.Pelei di maggiore dima; ed altri in far. caccia di Selvatici più fa pori ti ; i quali tutti fi appendono a gli Archi con ag- giugnervi àncora Polli, ColombiPavoni ec. la provvifion.de’ quali ultimi dà tutta a fcaricodé’ Cacìqui. Ma fopra tutto proccurano di prendere vivi quanti .poffono Uccelli de’più vaghi -e vi- ftofi, [p. 121 modifica], Del Paraguai. 121

fluii, che truovino alle ripe e nelle Ifole de ' gran Fiumi, e maflìmamente de) Piarne Tara. guai, che in loro Linguaggio lignifica appunto Fiume di penne a- cagion de i molti e Angolari Uccelli, che ivi fi vedono , grandi. e piccioli,, veftiti di leggiadrifiìme penne e piume. Quelli, legatili con uno fpago al piede, li falciano pendenti in aria , ficchè Svolazzando da un ramo all’altro portano far pompa de i loro colori. A* fianchi poi delle ilrade pongono Tigri e Lioni piccioli, ed altre Fiere, tutte nondimeno ben legate, .in maniera che non portano far danno, o dilhirbar la funzione : e quella per loro è una fpecie .di gran magnificenza, pella guifa che anche in qualché Città d’Italia, li coftumava una volta di tener Serraglio di tali . beftie feroci-. Nello ileilo tempo ancor le Donne s’occupano a lavorar di farina di frumento o frumentone certe focaccie, tortioni, ed altre manifatture cu- riofe, cotte nel forno, le quali o fi vanno ripartendo ne gli Archi, o le fanno fervire io luogo di tapezzerie. Perciocché raunate quantp forte d’erbaggi da orto, e di quelle frutta, che. produce il paefe, le unifcono con quelle ; ed intrecciatele a guifa di Trionfi e felloni , appendono tutto alle pareti con vaghiflimo ordine e -diltribuzione. Sulle ftelTe paréti, ancora llendor no alcune lor coperte delicatamente, lavorate con piume ,di varj colori bea compartii che fanno un bellilfimo vedere. Il pavimento. p?ì vien tutto ricoperto di ftuore r e feminato.d) fiori e dj erbe odorofe ; e quello tutto coroparilce mirabile mente, perchè offendo le. Ilrade diritte,, larghe..^ ed. uguali, fembrano appunto tanti vaghi e, ben inteli teatri. £’da chiedere a gli EuropeiP s’erti ne fanno altrettanto. Soliti fqno ancorala ffen? ! ’ deré [p. 122 modifica]dere né* lati, per dove ha da pattare il SantifS- mo Sacramentò, diftribuite in varj càneftrì lé Tementi dèi grano, ma'iz, e legami, delle quali fi hanno i fervile à fementare i campi, acciocché divengano partecipi della benedizion di Dio , he le faccia'Moltiplicare a mifura della lor rie- Teflità. ' r

Al fine della Metta folennemente cantata fi ordina la Proceffìone alla forma , che fi pratica In Europa. Il Sacerdote va fotto il Baldacchino veftito dì Piviale, le cui falde in mancanza di facerdoti. fono foftenute da'Cherici. Intervengo- ho tutti i Cantori, che diftribum in varj Cori alternatamente fi corrifpondonp , Ad ogni capo di ftrada (la eretto un’ Altare , fenza ori e fenza argenti, è vero; ma prnato con tal fimme- tfia da erbe, e fiori naturali e finti , che (Vegliano, a divozione forfè più che gli apparati più prcziofi fra noi. Quivi fi fuol polare ìl Santifli-4 mo, mentre iMiifici cantano qualche facro Mottetto, terminato alle volte con un breve ed af- fettuofo collòquio. Altro,'ficcòme ditti, non fi lènte dapertutto, che odore di fiori e di profumi . Ma quel che chiamar veramente u può Cbrifti bonus' odor, e che riefce più gradito a quei divino Signore, di cui fi fa la fetta, fièlafom- ma divozione, che fi oflèrva in tutto quel buon Popolo, e in tutta la facra funzione. Intervengono alla Proceffìone tutti gli uomini, eccettuati i legittimamente impediti. Precedono dopo la CroceParrodiiale i Fanciulli colle mani giunte, e nella (tetta .maniera fegyitanq tutti gli altri mafehi, che nòtì Tono nelle Congregazioni , perché ognuna vièn poi dopo col (ìió (tendardo , e colle tnfegne rappìefentanti il fuo Titolare . Va avanti la gioventù , le tengono dietro i più at- temT [p. 123 modifica]• Dee Paraguai, t%3 felpati, é più rìcini al Baldacchino marciano i CaciqUi, i Capitani, e i principali de/ Luogo ; Dietro ai Saptiflìmo viene coti doppieri in inaino immediatamente il Magiftrato, comporto dèi Regio Correttore, dé gli Alcaldi, cioè Giudici, de’Fifcali della'.dottrina , Proccuratpri del Popolo , Prefidenti degl’ Infermi, Maftri * di Campo , Sergente Maggiore, ed altri Mìniftri , q civili o militari, che-attendono al buon regolamento della Repubblica. Alla maniera de gli Uomini fegurtano finalménte le Donne ; e tntta quell» gran moltitudine va con tal’ordine , modeftia» e fileqzio, che non y’è perfona, la quale ardi? fca di zittire, e far’azione, che non. convenga davanti a Gesù facramentato. Affinchè poi maggiormente fi oflervi una tal tqmpoftezza , foù diftribuiti per la Próccffiope alcuni Zelatori più venerabili, ufizio de*quali è il fare , che niunO manchi alla divozione e decenza di funzione si Janta. Sogliono anche precedere òlla Croce Parrocchiale alcune Compagnie di faldati colle loro Infegne, tamburi-, e focili, che a certi pofti tanno la falva al Venerabile . Data in fine là Benedizione al Popolose terminata la funzione, vanno alcuni Deputati fedeliffimi a raccogliere, qtaanto di comeftibile adornava gli Archi e le pareti; e fattane una gran mafia, ftanno àfpet- tando il Mifiionario, il quale ne manda poi il meglio a 1 malati e bifognoli ; e col rimanente rimunera a proporzione chi ha più faticato in onore della Fella. Così trionfa^ Iddìo in mézzo a quelle Nazioni, dove in addietro nè pur fifa- peva, che Dio vi fofie, E proccprandofi,' che v’ intervengano ancora de ì Barbari, Infedeli , fe' fon vicini, talun d’erti vinto da sì divoto fpet- tacolofi rènde alle interne chiamate di Dio.[p. 124 modifica]

Per la Fetta eziandio . del Santo Tutelare! e Protettore della Riduzione, è anche maggiore il concorfo; perchè vi s’invitano due o tre delle Riduzioni circonvicine a fin di alimentare la buona concordia e benevolenza fra loro. In fritti vi fogliono intervenire i loro Correttori co i principali a cavallo, ben .vediti ed.affettati,con gli ornamenti migliori, che confervano per funi- fi Fette ; e dietro a loro .concórre qua fi tutto il Popolo delle fuddettè Riduzioni , di modo che appena in effe retta qualche, perfana. Al mezzo giorno della Vigilia cominciano le campane..ad. annunziar la Fetta, accompagnate dal fuonodelle trombe, de’tamburi, e de’pifferi, particolarmente alla cafa di chi rapprefenta la perfona del Regio Alfiere, alla .cui porta fta. collocato lotto nobile Baldacchino il Regio ftendardq . Ad ora determinata nel dopo pranzo Salirò fopra fuper- ho e ben bardatp cavallo effo Alfiere , accompagnato da tutti i principali a cavallo, chq d’ ordinàrio arrivano al numero di cinquecento « precedendo alcune Compagnie di faldati a piedi follo ftendardo avanti, le cui falde fono (ottenute da i Correttori invitati, o da gli Alcaldi, và con quefta pompa a paffeggìar per aìcnne fijrade, finché,giugne alla Cfiiefa. Quivi (montando tutti, alla, porta vien confegnato effo ften- dardo all’ Alfiere , il quale ricevuta che' ha 1’ Acqua fanti dal Parroco, vien condotto alla Cappella maggióre, dove gli fi concede ( unicamente noadimeno in quefta falconiti ) in luogo eminente fedia e tapeto. Cantati i primi Vef- pri con quattro o cinque .Sacerdoti, che invitati con corrono dalle Riduzioni vicine,.fi fa il ballo ,4e’ Fanciulli yagamentc vettiti , nella forma che ficoftuma nelle Cattedrali di Spagna.; e 1’ . Al[p. 125 modifica]Dei Pàraoìdaì, 115 Alfiere col medefimo accompagnamento, ma per iftrade diverfe, fe he ritorna a cafa , dote, «cleome ancora nelle cafe de i Correttori ed Alcaldi fi alloggiano gli ofpiti principali , e a gli al- -tri tutti fi dà'albergo nell’altre cafè fecondo la poflìbilità d’ognuno. Giunta la riotte , fi farinO dapertntto illuminazioni e fuochi d’ allegrezza. La mattina pòi della Fella concorrono tutti i Terrazzani alla Chiefa per farvi le lor divozioni , imitati in ciò da molti de’ foreftieri . Giunto. il tempo della Melfa cantata , colà fi porta col medeumo accompagnamento del giorno avanti il Regio Alfiere, con intervenire a tutt’ i divini Ufizj, e alla Predica di un Miifionario fo- reftiere. 11 che fatto, vien’ egli ricondotto alla fua cafa, in cui fi truova preparato per gli principali un convito affai lauto peiquepaefi, perchè provveduto di pane di frumento , pefee , e carne di bue, vitello, e d’ altri animali, e in molta quantità, dante la già deferitta loro voracità. La bevanda ordinaria de’convitati è acqua, acconciata con certa forta d’erba, che chiamano Caà ; ma loro in tal giorno fi concede qualche fiafeo di vino, che per venire d’Europa, o da altre lontane Provihcie , coda affaiflimo j e però vien diftribuito con tal parsimonia, che non mai paffa l’allegria a intorbidar le tede de’bevitori . Somigliante tavola fi fa ancora nell* altre cafe , trattando ognuno il più lautamente che può i ben venuti alla lor Feda. Dura la converfazione fino all’ora de’fecondi Vefpri, a* quali concorre di nuovo tutto il Popolo, e 1’ Alfiere colla pompa già deferitta. Pofcia tutti fi portano a far teatro intorno a 1 Gioftratori a cavallo, che divifi in più fquadre , con infegne di differenti Nazioni, corrono in piazza prima [p. 126 modifica]alla lancia, indi all’ anello . A quella funzionò aflìftono anche i Miffionarj per ovviare colla loro autorità à qualunque inconveniente, che po- telfe nafcere, e per decidere Come Giùdici,.qual- fivoglia coti trover Ila de’ Gioftratori : Si aflldonò .fcffi th alcune fédie coti uri tavolino davanti, fu cui Hanno ripartiti i preroj per coloro ; che fi lon più diftintì; e quelli cohliftóho in Corone ; Medaglie, Crocette , Brevetti, Forbici j Coltelli ec. i quali poi elfi procerirano di diftribuiré ili inaniera , che a riafeun Gioftratore , benché. il più poltrone; tocchi qualche cofetta ; acciocché tutti fé riè Vadano Soddisfatti e contenti. Ad un cenno del Padre li tertniria la funzione, e eia* ferino allegro fe né torna all» propria cafa. Sonò .eziandio io alcuni tempi permette 'ed ufate fra loro le Danze, di foli Uomini nondimeno ; fenza ch'io fappia, fe le Donne fra forò facciano lo fteffo. E tali danze rièfcoho si vagamente ordinate al fuono de gli Itruinenri, che ne fiupifeono è prèndono gran piacére, gli Europei, come apparirà da Una Lettera del P. Gaetano Cattaneo; che 11 leggerà in fine dì quella Operetta / Tutte quelle piccìole particolarità ho voluto io qui raccontare, acciocché il Lettore cobi-' prenda, che fra que’novelli Crjftiani regnò incora un'innocente e lodevol’allegria , e qual lega d'ardore e di ofpitalità fra quelle picciqlé Repubbliche fi Ila introdotta, e fi mantenga.

Senza poi eh' io altro aggiunga, può parinfi’èn* te elfo Lettore immaginare, qual lia il divoto contegno di que’buoni Fedeli nelle funi iodi della Settimana Santa, che' anche ivi fi fanno fecondo i riti cohfueti della Chiefa con quel di più che vi aggiugne la Pietà Spagnuola . Ma pon fi d.ee già tacere la lor premura e gelofia. [p. 127 modifica]per non eflère da meno de gli altri nell* ornamento de’loro facrj Templi . Non la finifcono mai di ftordire il Mifliònario', fe per avventura oifervano di tenete una Chiefa inferiore a quella di qualche altra Riduzione , finché non dà loro licenza di migliorarla; o di fabbricarla di nuovo più grande, e più bella . Ottenuta quefta licènza, écéoli tutti sbracciati e in faccende per alzaré il novello edilìzio; mobiliarlo, ed ornarlo con tal gara, che ogni Ridùziòn vorrebbe , ché la fua Chiela fotte la più magnifica « viftofa di tutte: E fe vieti lor veduto in altra Ciuéfa qualche intàglio; 0 altro ornaménto; che nella piropria non fi truòvi ; noti fi quetanomai ; finché noti ne confeguifcòno un’àltro limile. Né ferdonano a fatiche, e fi levetebbono anche ft occone di bocca , per avere . occorrendo ; con che comperar tele, 0 qualche libretto d* orope» indòràre, che Conviene andar* a prendere fino al Perù ; bénchè dittante da molte . Riduzioni più di mille, e talvolta ancora più di due milàmiglia. Il più bello è , che quefto religiofd zelo ferve d* incitamento maggiore ad etti per imparar le Arti , e. ftudiarne pér. quanto poflòno la B:rfezione, a fine di renderli più atti ad onorai? io he’fuòì TetnpH facendo per etti varj orna-? nienti e lavori, fra l’anno, fenza fiancarli mai » é fenza mai chièderne per ricompehfa né ptire liti’amo, una forbice; una medaglia; o pur comperando, fe poflorio, tele , merletti ; drappi, ed altri ornamenti per dedicarli al culto di Dio, e al decoro dellé Chiefe.