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Del Paraguai. 127

per non eflère da meno de gli altri nell* ornamento de’loro facrj Templi . Non la finifcono mai di ftordire il Mifliònario', fe per avventura oifervano di tenete una Chiefa inferiore a quella di qualche altra Riduzione , finché non dà loro licenza di migliorarla; o di fabbricarla di nuovo più grande, e più bella . Ottenuta quefta licènza, écéoli tutti sbracciati e in faccende per alzaré il novello edilìzio; mobiliarlo, ed ornarlo con tal gara, che ogni Ridùziòn vorrebbe , ché la fua Chiela fotte la più magnifica « viftofa di tutte: E fe vieti lor veduto in altra Ciuéfa qualche intàglio; 0 altro ornaménto; che nella piropria non fi truòvi ; noti fi quetanomai ; finché noti ne confeguifcòno un’àltro limile. Né ferdonano a fatiche, e fi levetebbono anche ft occone di bocca , per avere . occorrendo ; con che comperar tele, 0 qualche libretto d* orope» indòràre, che Conviene andar* a prendere fino al Perù ; bénchè dittante da molte . Riduzioni più di mille, e talvolta ancora più di due milàmiglia. Il più bello è , che quefto religiofd zelo ferve d* incitamento maggiore ad etti per imparar le Arti , e. ftudiarne pér. quanto poflòno la B:rfezione, a fine di renderli più atti ad onorai? io he’fuòì TetnpH facendo per etti varj orna-? nienti e lavori, fra l’anno, fenza fiancarli mai » é fenza mai chièderne per ricompehfa né ptire liti’amo, una forbice; una medaglia; o pur comperando, fe poflorio, tele , merletti ; drappi, ed altri ornamenti per dedicarli al culto di Dio, e al decoro dellé Chiefe.