Capitolo IV

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Gaio Sallustio Crispo - Il Catilinario (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Bartolomeo da San Concordio (XIV secolo)
Capitolo IV
III V
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CAPITOLO IV.


Come s’ordinò che in Roma fossono due signori.


Dappoi che la signoria reale, la quale era suta trovata e ordinata per cagione di conservare e d’accrescere il comune, ella fu mutata1 in superbia e in oltraggiosa signoria de’ re, allora li Romani mutarono modo; e ordinarono che la signoria non bastasse più d’un anno2, e che fossono due signori insieme. Questo feciono, pensando che in questo modo non potesse così insuperbire e immalvagire il loro animo, avendo men tempo e men libertà di mal fare. E in quel tempo cominciò ciascuno Romano a trarsi innanzi, e sempre più diventare pronto e ingegnoso a bene; chè al tempo de’ re non era suto così3: perocché ai re sono più sospetti gli [p. 13 modifica]uomini buoni e ingegnosi, che gli rei e cattivi, e l’altrui virtù sempre è loro spavento e tema4.

Note

  1. ella fu mutata ec.) Questo ella sta qui per ripieno, e potrebbe non istarci; ma non per tanto giova alla chiarezza: chè, avendo posto un inciso tra il suggetto ed il verbo, e questo inciso essendo un po’ lungo, è partito al buon frate bene di richiamare con quell’ella il suggetto. Avvertano i giovani che l’egli e l’ella come ripieni si debbono saper bene usare: chè, bene adoperati, e’ danno grazia; e, usati male, svenevolezza.
  2. non bastasse più d’un anno) Bastare, oltre le altre sue significazioni, vale pure, come in questo luogo, durare. Così nel Bocc. Introd. 50, leggesi: Secondo il suo arbitrio,nel tempo che la sua signoria dee bastare ec.
  3. e in quel tempo .... non era suto così) Il testo latino ha qui solamente: sed ea tempestate coepere se quisque extollere, magisque
  4. Si accenna a’ Tarquinii.