Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
il catilinario | 12 |
mini buoni e ingegnosi, che gli rei e cattivi, e l’altrui virtù sempre è loro spavento e tema1.
CAPITOLO V.
Come la città di Roma in brieve tempo crebbe molto.
Della città medesima, poich’ebbe racquistata sua libertà nel modo che detto è, sarebbe incredibile a contare quanto in brieve tempo crebbe per lo desiderio d’onore, che venuto era. Già li novelli giovani, sì tosto coni’ erano da guerre e da battaglie2, in oste stando3, per fatica e per usanza apparavano cavalleria4, e in belle e onorevoli armi e buoni e gentili cavalli5, e non in meretrici ovvero in conviti, aveano desiderio6. Onde, cotali essendo fatti uomini, non era loro alcuna fatica disusata, nè luogo nessuno aspro nè brigoso nè malagevole7. Anche li armati nemici non mettean loro paura; chè la loro virtù tutte cotali cose avea sottomesse e fatte leggieri. Ma d’acquistare onore e gloria era fra loro a prova grandissimo studio e isforzamento8, sicchè ciascuno si brigava di fare ch’egli fosse veduto vigorosamente lo nimico fedire9, o in sul muro salire, o alcuno simigliante fatto fare: e questo reputavano e teneano che fosse loro ricchezza, e loro buona fama, e loro grande gentilezza10. Erano di lode desiderosi, e di pecunia11 larghi donatori; voleano grande gloria, ma ricchezza convenevole e onesta.
- ↑ Si accenna a’ Tarquinii.
- ↑ com’erano da guerre e da battaglie) La particella da si usa bene a significare attitudine, convenienza: onde da guerre e da battaglie vale atti a guerre ed a battaglie, cioè di età ed abili a combattere. Così il Boccaccio disse, nov. 29: Essendo ella già di età da marito: cioè atta per età a maritarsi.
- ↑ in oste stando) Oste qui vale esercito, ed in questa significazione è di genere maschile e femminile; ma oggi va meglio usato in genere femminile.
- ↑ cavalleria qui sta alla maniera antica per milizia, o guerra, arte militare.
- ↑ È qui da osservare l’epiteto di gentile dato a cavallo, col quale ha il traduttore spiegato militaribus equis del testo: e gentile in questo sentimento non è registrato nel Vocabolario della Crusca. Noi crediamo che, come al tempo di frate Bartolommeo gentile uomo, e cavaliere o soldato, era la stessa cosa, così egli avesse detto cavallo gentile il cavallo da guerra, cavallo acconcio a battaglia.
- ↑ in conviti aveano desiderio) Aver desiderio in una cosa è bel modo, il quale significa aver tutto l’animo in una qualche cosa.
- ↑ non era loro alcuna fatica disusata, nè luogo nessuno aspro nè brigoso nè malagevole) Si osservi primamente quel disusato, che sta in iscambio di insolito. Poi facciamo notare che brigoso val propriamente rissoso, litigioso, che si diletta di far brighe; ma qui sta per faticoso, difficile: nel qual sentimento fu aggiunto al Vocabolario dal Cesari, con questo solo esempio: non per tanto noi vorremmo oggi così adoperato da tutti.
- ↑ era fra loro a prova grandissimo studio e isforzamento ) A prova è bel modo di nostra lingua, e vale a gara, a competenza. Isforzamento o sforzamento è voce antica da lasciare, ed è meglio oggi usare sforzo.
- ↑ lo nemico fedire) Fedire è lo stesso che ferire, ed è voce antica da non usare oggi.
- ↑ loro grande gentilezza) Gentilezza propriamente vale nobiltà, come in questo luogo; e ben si usa talora pure in senso di cortesia, amorevolezza, nel qual sentimento oggi più comunemente è intesa e adoperata.
- ↑ pecunia è voce latina, la quale fu da’ nostri antichi adoperata in luogo di danari, ed oggi si vorrebbe usar con risguardo, e sol da chi è ben pratico nelle cose della lingua.
ingenium in promtu habere) e quest’ultimo inciso non ci par ben tradotto, e forse per errore ch’era nel testo. Ancora è da avvertire che quel trarsi innanzi in sentimento traslato, cioè in sentimento di aggrandirsi, avanzarsi sopra gli altri, non è registrato, ed è bel modo di dire.