Il Canzoniere (Bandello)/Le Rime Estravaganti/X - Tanti trofei e tante eccelse spoglie

Le Rime Estravaganti
X - Tanti trofei e tante eccelse spoglie

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Le Rime Estravaganti
X - Tanti trofei e tante eccelse spoglie
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X.

Sul medesimo argomento, ed edito pur esso dal Mandatari in l. cit., che annota: «Pare indirizzato al marchese Del Vasto. E sembra che il poeta non creda cagione della morte del Pescara le ferite riportate nella battaglia di Pavia ed i disagi della guerra contro la Francia». Si tratterebbe, cioè, dello stesso marchese Alfonso del Vasto a cui è rivolto il sonetto precedente; gentiluomo dedito all’esercizio delle armi e legato al Pescara da vincoli di parentela.


Tanti Trofei, et tante eccelse spoglie
     Di quanti carco si vedeva ogn’ora
     Il gran Marchese, che di vita fuora

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     4Più che mai vive, e chiara fama coglie,
Fur la cagion di vostr’amare doglie,
     Signor, che morte tenne certo allora
     Ch’ei d’anni pieno, come d’opre ancora,
     8Fosse alfin giunto, che la vita scioglie.
Giovane d’anni fu, ma vecchio d’opre,
     Che tali, e tante in breve tempo foro,
     11Ch’il grande lor valor il mondo ha pieno.
Ma se la tomba sì famosa cuopre
     Con alte palme un trionfal alloro,
     14Venga ogni pianto a tanta gloria meno.

Note

V. 6. Signor, il Del Vasto che tanto si dolse della morte del Pescara. — Che la morte tenne per certo ch’ei fosse maturo di anni e giunto al termine naturale della vita.

V. 9. Giovane d’anni, invece. Qui si risolve l’antitesi preparata nella seconda quartina per artificio retorico.