Il Canzoniere (Bandello)/Le Rime Estravaganti/IX - Intorn'a l'onorata altiera tomba
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IX.
Diretto al marchese Alfonso Del Vasto cugino del Pescara, ed erede di lui, uomo d’armi e uomo politico di larga fama.
Questo sonetto è esso pure in onore del defunto marchese di Pescara, ed è tra quelli editi dal Mandalari, l. cit., che scrive: «Degna di nota l’indicazione dei luoghi dove il Pescara mostrò nel fiorir degli anni il suo grande valore».
Intorn’a l’onorata, altiera tomba,
Ove riposa il gran figliol di Marte
Di lauri, e palme sian le frondi sparte
4Nè mai vi cessi il suon d’orrenda tromba.
Poi vi s’intagli in diamante, ch’egli
Il Rodano frenò, la Sesia et l’Oglio,
Il Medoaco, il Reno et il Santerno;
8Che nel fiorir de gli anni suoi l’orgoglio
Domò de gli nemici, e i capegli
Cinse di lauro con onor eterno.
11Dunque, signor, il fier dolor interno,
Che dal cuor manda a’ tuoi begli occhi il pianto
Affrena, e mira ch’egli a Marte a canto
14Vive nel ciel, e chiaro qui rimbomba.
Note
V. 6. Il Rodano per le armi di Francia. Accenna poi a fiumi italiani, e quindi a località nostre, alla Sesia, e all’Oglio in alta Italia, affluenti del Po; al Reno, in cui sbocca il Santerno, che è nel Bolognese; al Medoaco, dal nome classico, sulla destra del Po.