Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/XXII - Foss'io bastante dir di voi, di quelle
![]() |
Questo testo è stato riletto e controllato. | ![]() |
◄ | Alcuni Fragmenti delle Rime - XXI - Non vi sdegnate, Donna, se talvolta | Alcuni Fragmenti delle Rime - XXIII - Donna, cui Donna uguale | ► |
XXII.
Dice la gran beltà degli occhi della Mencia: chi fosse in grado di celebrarli degnamente, farebbe lei e sè degno di immortal fama.
Foss’io bastante dir di voi, di quelle.
Di quelle vostre luci alme e cocenti,
Che son tra l’altre così chiare e ardenti,
Com’è del sol la luce tra le stelle. 4
Cose direi tant’alte e così belle,
Con sì leggiadro stil, con novi accenti,
Ch’arder farei le piti gelate menti
Di starvi sempre innanzi per vedelle. 8
E fora tal la fama all’altra etate
Che dopo noi verrà, ch’ogni uom direbbe:
Felice chi cantò tanta beltate. 11
Ma chi potesse dir quanto sarebbe
Il merto lor, e vostra dignitate,
Annoverar le stelle il dì potrebbe. 14
Note
V. 6. Leggiadro stil, novi accenti, con un dolce stil nuovo. Ed è invece — lo sappiamo dal v. 9 del son. XVI — «senza stile e senza ingegno».
V. 14. Annoverar, contar le stelle di pieno giorno; cfr. Petrarca: «Ad una ad una annoverar le stelle». Canz., CXXVII, v. 85. Cosa impossibile, adunque!