Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CXVIII - A che cercar gli specchi e freschi rivi

CXVIII - A che cercar gli specchi e freschi rivi

../CXVII - A che t'affliggi, e piangi il partir mio ../CXIX - Qual mai diletto o gioia IncludiIntestazione 28 febbraio 2024 100% Poesie

CXVIII - A che cercar gli specchi e freschi rivi
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CXVIII.

Il poeta consiglia alla Mencia di non vagheggiarsi allo specchio, o ai limpidi rivi se non vuole far la fine di Narciso, nè inorgoglire.
        Madrigale.


A che cercar gli specchi e freschi rivi,
     Se più d’ogn’altra bella, bella sete?

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     I vaghi specchi, e i fonti chiari e vivi
     Faran che disdegnosa diverrete.
     5Ma l’uno e l’altro, ohimè! pigliate ad ira,
     S’umana e viva rimaner volete.
     Gli specchi fan superba chi li mira
     8A morte il fonte ch’il contempla tira.

Note

V. 1. A che scopo, perchè andar in cerca degli specchi e dei rivi.

V. 6. Se umana, non disdegnosa e viva, non mutata in fiore, come avvenne a Narciso alla cui favola allude l’ultimo verso. I due aggettivi ben scelti e appropriati sono commentati dai due ultimi versi.