A un Agnel che belava infra le capre
Ove, gli dice il Can, folle t’aggiri?
Qui non c’è la tua madre: indi in remota
Parte le pecore gli dimostra. 5Non quella, che a talento concepisce,
E un tempo fisso porta ignoto peso,
Poscia cader dal ventre il lascia, io cerco.
Io colei cerco, che sue poppe appresta.
E a’ figli toglie, sicchè io n’abbia, il latte. 10Pur chi ti partorì più prezzar dei.
A partito t’inganni. E come seppe,
Se nascer bianco, o pur nero io dovessi?
Ma via, saputo l’abbia; fu gran dono,
Volermi maschio, perchè tal nascessi, 15Ch’ognor del macellajo il colpo attenda.
Come vuoi ch’anzi quella apprezzi, ed ami,
Cui nulla scelta in generar si lascia,
Che l’altra, che ver me giacente, e infermo,
Cortese (a pietà mossa) si dimostra? 20Non da necessitade di natura,
Ma da bontade i Genitor’ ravviso.
* Che l’uom riman da benefizj avvinto,
Non da le leggi, il mio racconto addita.