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Teocrito - Idilli (III secolo a.C.)
Traduzione dal greco di Luca Antonio Pagnini
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GLI AMORI

Idillio XXIX

La verità è nel vin, dice il proverbio,
     Garzon mio caro; e noi or che siam ebbri,
     Veraci esser dobbiamo. Io vo’ scoprirti
     Quel che ascoso ho in un angolo del petto.
     Tu me di tutto cor non mai volesti
     Amare; il so. Quella metà di vita,
     Che mi riman, de’ tuoi sembianti vive;
     Il resto dileguò. Se tu volessi,
     Trar potrei giorni uguali a quei de’ Numi;
     Se tu nol vuoi, per me la luce è spenta.
     Ti par ben fatto il contristar chi t’ama?
     Meglio t’andria fanciul, se a me più grande

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     Porgessi orecchio, e me n’avresti grado.
     Fa in un’arbore sola un solo nido,
     Ove biscia crudel non abbia accesso.
     Ma tu prendi oggi un ramo, doman l’altro,
     Girando qua e là. Se alcun veggendo
     Il tuo bel volto il loda, amor gli prendi
     Vie più, che ad un amico di tre anni,
     E al primo amador lasci un terzo luogo.
     Tu spiri vanità. Deh! per tua vita
     Ama sempre un amico a te conforme.
     Sì ti farai nella città buon nome;
     Nè ti fia grave Amor, che di leggiero
     Gli spirti doma. Ammolli me, che propio
     Era un acciaro. Or vo tenacemente
     Giugner mie labbra alla tua molle bocca.