Idilli (Teocrito - Pagnini)/XXIX
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GLI AMORI
Idillio XXIX
La verità è nel vin, dice il proverbio,
Garzon mio caro; e noi or che siam ebbri,
Veraci esser dobbiamo. Io vo’ scoprirti
Quel che ascoso ho in un angolo del petto.
Tu me di tutto cor non mai volesti
Amare; il so. Quella metà di vita,
Che mi riman, de’ tuoi sembianti vive;
Il resto dileguò. Se tu volessi,
Trar potrei giorni uguali a quei de’ Numi;
Se tu nol vuoi, per me la luce è spenta.
Ti par ben fatto il contristar chi t’ama?
Meglio t’andria fanciul, se a me più grande
Porgessi orecchio, e me n’avresti grado.
Fa in un’arbore sola un solo nido,
Ove biscia crudel non abbia accesso.
Ma tu prendi oggi un ramo, doman l’altro,
Girando qua e là. Se alcun veggendo
Il tuo bel volto il loda, amor gli prendi
Vie più, che ad un amico di tre anni,
E al primo amador lasci un terzo luogo.
Tu spiri vanità. Deh! per tua vita
Ama sempre un amico a te conforme.
Sì ti farai nella città buon nome;
Nè ti fia grave Amor, che di leggiero
Gli spirti doma. Ammolli me, che propio
Era un acciaro. Or vo tenacemente
Giugner mie labbra alla tua molle bocca.