I misteri del processo Monti e Tognetti/Capitolo XXXII

XXXII. Scene intime del Vaticano

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Capitolo XXXI Capitolo XXXIII
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XXXII

Scene intime del Vaticano.


Stava il Pontefice raccolto in quella meditazione, di cui abbiamo dato un’idea, quando un camerario bussò discretamente alla porta; poi a un cenno del Papa entrò nella stanza. S’inginocchiò sulla soglia, e disse:

— Santità, l’eminentissimo Baldoni domanda la grazia d’essere ammesso al bacio del santo piede.

Pio IX si levò in piedi, appoggiandosi all’inginocchiatoio, e con due o tre passi lenti e stentati si ridusse a sedere in un soffice seggiolone di velluto.

Stette alquanto immobile e come irresoluto, poi si volse al camerario, sempre inginocchiato, e gli disse:

— Venga Baldoni.

Il camerario si levò ed uscì.

Dopo un istante si riaperse la porta; entrò nella stanza il cardinale Baldoni, e si genuflesse.

Il Papa gli fe’ cenno di alzarsi, e di venire innanzi.

— Venite, figliuolo, disse: la vostra visita è benvenuta in questo momento.

— Voglia il Signore che io sia esaudito nella grazia, che vengo a domandare a Vostra Santità, disse il cardinale.

— Voi venite a chiedere la grazia di due condannati!

— Sì, beatissimo Padre.

— Dunque, voi siete del parere, che l’accordare questa grazia sarebbe cosa opportuna?

— Io credo che sarebbe l’opera più buona che Vostra Santità possa eseguire in questo momento.

Pio IX stette alquanto pensoso in silenzio, poi soggiunse, ripetendo ciò che gli era stato detto all’orecchio ben cento volte in quei giorni:

— Eppure è necessario un esempio! così dicono tutti. [p. 135 modifica]

— Si vuole l’esempio della severità e del rigore; e non sarebbe più efficace quello della clemenza e del perdono?

— La baldanza dei nostri nemici cresce a dismisura.

— E si crede atterrarla col sangue?... Beatissimo Padre, io non dovrei parlare con argomenti umani a chi riceve le sue ispirazioni dal cielo; ma se guardiamo alla storia dei popoli e dei regni, vedremo che lo spargimento del sangue non ha mai rassodato un trono, ma piuttosto ne ha accelerato la caduta.

― Questo non potrà accadere della cattedra di San Pietro, la quale è fondamento di quella Chiesa, contro cui le porte dell’inferno non potranno mai prevalere.

― Appunto per questo, Santità, perchè siamo certi di quell’aiuto divino, che non sarà mai per mancarci, non abbiamo d’uopo di ricorrere a quei mezzi violenti, ai quali sogliono affidarsi i re della terra pel mantenimento delle loro monarchie. Solamente il vicario di Cristo può mantenersi intatto, come colomba che sorvola sul lago delle brutture umane, senza averne le ali insozzate.

Il Papa non rispondeva più, ma appoggiato colla faccia alla palma della mano, pensava. Quelle parole del cardinale avevano evocate le ridenti immagini del tempo passato, allorquando esso aveva seguiti i consigli di pace e di perdono, che Gesù Cristo gli trasmise dall’alto della sua croce, e disserrate le prigioni, e frante le catene, s’era vista intorno una famiglia amorosa ed esultante, e un popolo intero lo aveva chiamato l’angelo della redenzione. Per fermo quello era stato il tempo più bello della sua vita; quella fu l’aureola più splendente, che abbia mai circondato un capo coperto dal pesante triregno.

E il suo cuore, fatto sterile e duro da quella lunga solitudine del trono, ritrovava un’onda di tenerezza, alla quale si rannodava quell’indomito sentimento, che a traverso i traviamenti della vita, gli fa sempre ambire l’esaltamento e la glorificazione del suo nome.

Il cardinale Baldoni guardava intento la figura del Pontefice, scrutando nel suo interno; e parve che indovinasse quanto si volgeva dentro quell’anima, perchè, avvicinandosi alquanto, gli mormorò quasi all’orecchio:

— Quante benedizioni, quanti auguri, quante espansioni di gratitudine giungerebbero fino alla Santità Vostra!....

Quelle parole furono come la stilla che fa traboccare il vaso pieno, perchè subito dopo il Papa disse:

— Baldoni, datemi un foglio.

Il cardinale corse a un tavolo, su cui stava carta e calamajo, prese un foglio, lo sovrappose a una cartella, e intinse una penna, poi venne innanzi al Pontefice; s’inginocchio, gli porse la penua, e gli presentò il foglio sulla cartella, sostenuta dalle sue mani. [p. 136 modifica]

— Il divino Spirito, disse, guidi ora la mano di Vostra Santità.

Il Papa si accinse a scrivere.

In quel momento sopraggiunse il camerario ad annunziare a Sua Santità che sua Eminenza il cardinale Antonelli, Segretario di Stato, domandava udienza.

Antonelli entrò col suo riso sarcastico sulle labbra. S’inginocchiò sulla soglia, sorse, si avvicinò.

Pio IX con un movimento istintivo gettò con una mano la penna, e coll’altra respinse la cartella col foglio, che Baldoni gli stava porgendo.

Quei movimenti non isfuggirono all’occhio linceo del Segretario di Stato.

— Beatissimo Padre, disse questi, sono venuto a pormi agli ordini della Santità Vostra, per accompagnarla alla rivista.

— La rivista! disse il Papa come trasognato.

— La Santità Vostra ha forse dimenticato che per oggi fu fissata una rivista del corpo degli zuavi, alla quale si è degnata promettere che sarebbe intervenuta.

— Davvero che non me ne ricordava affatto; ma è proprio oggi?

— Oggi appunto; e l’ora sta per suonare.

— Ed io che non ci aveva pensato! Ora converrà che mi faccia vestire.

Il cardinale Baldoni guardò in faccia l’Antonelli, che teneva le labbra narcate a un ghigno beffardo.

Quell’incidente della rivista gli pareva uno stratagemma del Segretario di Stato.

Antonelli si avvicinò a una finestra: e sollevò la cortina.

— Ecco, disse, che la truppa è schierata in Piazza San Pietro e senza dubbio aspetta l’arrivo di Vostra Beatitudine.

— Aspetta? suonate dunque, Antonelli; fate allestire la carrozza, e vengano a vestirmi.

Antonelli suonò il campanello, e diede degli ordini al camerario.

Baldoni si avvicinò intanto al Papa, e gli disse a bassa voce:

— Se prima di uscire Vostra Santità volesse degnarsi di scrivere quelle due righe...

— È meglio che vi pensi ancora, rispose Pio IX.

— Pensarvi! riprese il cardinale. Con un tratto di penna può salvare due vite umane, e vuole pensarvi!

— Zitto, che Antonelli non vi senta, disse piano il Papa.

Baldoni si volse, e vide Antonelli, che in quel momento esprimeva col riso la sicurezza del trionfo.

Baldoni volse un’occhiata di compassione al Pontefice, poi s’inginocchiò in atto di congedo.

Pio IX gli fece sul capo il segno della benedizione, e gli disse:

— Venite a trovarmi. [p. 137 modifica]

Il cardinale rispose a mezza voce:

— Quando ritornerò, Santità, sarà troppo tardi.

Il Papa finse di non capire.

Baldoni fu raggiunto in anticamera dal cardinale Antonelli, che lo accompagnò fino alle scale con ironiche dimostrazioni di cordialità e di ossequio.

Intanto i camerieri intimi erano entrati nella stanza del Papa per comporre il suo abbigliamento.